Qualche giorno fa stavo passeggiando su Facebook bel bella e… ZAN!!! La fulminata che ogni tanto mi becca tipo Giovanna D’Arco: un’intensa immagine di una ciotola riempita con una crema di un bellissimo color arancio intenso, con un filo di zafferano là, una polverina profumata qua.
mango shrikhand ricetta
No perché io il profumo lo sento anche dalle foto. Il mio cervello lo sintetizza in automatico e lo manda in giro per le narici e il palato quando adocchia qualcosa di buono. Ehssì che io questa meraviglia non l’ho senza dubbio mai assaggiata, ma tanto a me metti insieme oriente più cibo più spezie, il tutto poi aggravato pesantemente dalla categoria dessert, già mi hai sedotta e ipnotizzata.
Da lì a pensare “cardamomo: ce l’ho; yogurt: c’è; mango: lo vado a comprare *adesso*” è stato un attimo. Lo zafferano ce l’avevo, e pure di un piccolo meraviglioso produttore, e pure convenzionato con il pasto nudo, ve lo ricordate?

Tutto il tempo che rimaneva ai miei neuroni è stato poi speso quando mi sono persa in questo sito pazzesco e in tutte le sue india-ricette (ve l’ho già detto che adoro la cucina indiana e in generale quella orientale e per esteso le cucine estere, e insomma mi piace tutto ciò che è cibo?!).
Dunque, lo shrikhand in India a quanto ho capito non è altro che yogurt, magari fatto in casa, colato (avete già visto qui sul blog preparazioni molto simili qui e qui), mescolato con zucchero, cardamomo e zafferano.

A questa base si può poi aggiungere qualsiasi sapore si voglia – la poetica autrice del post dice: “è come una tela bianca che puoi dipingere con i sapori che preferisci” –; se si vuole uno shrikhand alla frutta basta aggiungere allo yogurt colato (che loro chiamano “hung curd”, letteralmente “cagliata appesa”) la frutta frullata e poi frullare di nuovo tutto insieme. Ma mi vengono in mente almeno altre dieci variazioni per gustare questa meraviglia di semplicità :-)
Di solito nell’India del nord lo shrikhand si gusta con il pooris, un pane fritto fatto con un impasto non lievitato di farina integrale. Io non ho avuto tempo di farlo, ma tanto dove crede di andare, alla prima occasione impasto e friggo.
Prima di lasciarvi alla ricetta (se siete curiosi di vedere il link originale, eccolo qui) vi segnalo un bel corso che abbiamo organizzato all’home restaurant da ReD per sabato; sì, il giorno della festa del papà! Potete regalarlo a un papà amante della cucina alternativa. Con Andrea insegneremo ai partecipanti come cucinare quinoa, miglio e amaranto senza fare papponi (e non dite che non vi è mai successo) e prepareremo tre ricette (e, se rimane un po’ di tempo, pure qualcuna in più) molto ma molto appetitose anche per chi è abituato da sempre a pasta e riso. Chi volesse partecipare può farlo qui su Facebook oppure scrivermi via mail o qui nei commenti!

Ingredienti:
700 grammi di yogurt
2 mango ben maturi e non fibrosi
4/5 baccelli di cardamomo
5 o 6 pistilli di zafferano (più altri per decorare)
uno o due cucchiai di zucchero grezzo chiaro (opzionali)
La facilità fatta ricetta: fate colare lo yogurt per una notte per ottenere il suddetto “hung curd” (guardate il procedimento sulla ricetta del labna, ma omettendo il sale).
Sbucciate i mango, tagliate la profumatissima polpa in dadi cercando di non mangiarveli tutti all’istante, e frullateli in un recipiente grandino. Aggiungete lo yogurt colato, i semi di cardamomo tolti dai baccelli e un po’ schiacciati o tritati, lo zafferano, e – se i mango non sono molto dolci – lo zucchero. Rifrullate tutto molto bene, coprite e mettete tutto in frigo.
Quando la crema sarà fredda, servitela in coppette o bicchieri dall’aria indiana e servite con contorno di danze orientali. Se volete potete decorare con semi oleosi tritati, frutta secca o quello che più vi sembra opportuno!