Viviamo tempi allucinanti, nei quali il bene più prezioso che abbiamo, e al quale dovremmo avere diritto per il semplice fatto di essere su questa terra, viene rivendicato adducendo motivazioni che neanche un bambino avrebbe il coraggio di avanzare. Si sostiene in pratica che siccome la gestione pubblica funziona male bisogna correre ai ripari consegnando l'acqua ai privati, che in regime di concorrenza farebbero funzionare le cose diversamente.

È un concetto semplice, che molti italiani, tenuti rigidamente a dieta culturale e informativa, fanno difficoltà a non condividere; peccato però che le cose stiano molto diversamente, e che dietro ci siano movimenti politicamente ed economicamente contorti. Per esempio, non per fare la complottista, eh, ma avete pensato che magari le cose sono state lasciate allo sfascio proprio per convincerci che l'unico modo per risolverle fosse "il cambiamento"? Che poi questa espressione comincia a darmi un certo fastidio, dopo alcuni recenti accadimenti, non so se mi spiego.

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