Mi sono appena resa conto che non vi ho parlato della cipolla. È un alimento talmente prezioso che migliaia di anni fa era già così importante da costituire parte del salario dei soldati. Era coltivata dagli Egizi e dai Greci, Plinio il vecchio la riteneva un potente diuretico se consumata cruda, un ottimo lassativo se consumata cotta.
cipollata
Oggi ve la presento sotto forma di cipollata, che la bioterapia nutrizionale utilizza principalmente per drenare i reni e il fegato, ma può essere consumata in talmente tanti modi, ed è utile per così tanti piccoli problemi, che ci vorrebbero dieci post per renderle giustizia.
Oltre alle vitamine A, B1, B2, PP, C, E, sali minerali, enzimi digestivi e oli essenziali, la cipolla contiene più di 150 sostanze attive, molte delle quali dagli effetti farmacologici ancora sconosciuti. È antisettica, antibiotica, antiinfiammatoria, fluidifica il sangue, riduce il colesterolo, impedisce la formazione di coaguli o li dissolve quando sono presenti.

Quando sono stata in cura con la bioterapia nutrizionale per i calcoli renali, ogni volta che ero in difficoltà, cioè ogni volta che un calcolo cominciava a muoversi dal rene verso l’uretere, dandomi dolori terribili, ogni sera prendevo una cipolla di Tropea (che ha un sapore più delicato perché ha una concentrazione di sostanze aromatiche più bassa rispetto agli altri tipi di cipolla) la tritavo a coltello più finemente possibile, poi mettevo il trito in un bicchiere e coprivo con acqua.

La cipolla doveva rimanere a bagno tutta la notte nell’acqua, e il mattino dopo dovevo gettarla via e bere il liquido; vi sembrerà poco credibile, ma giuro che era dolce e per niente sgradevole – sembra che durante la notte gli elementi volatili della cipolla abbiano tutto il tempo di evaporare.
La bioterapia nutrizionale chiama questa preparazione acqua di cipolla, e il suo uso costante pulisce e disinfetta le vie urinarie, grazie al fatto che la cipolla è un potente litotritore (cioè dissolve le pietrine, ovvero i calcoli). Sul libro della bioterapia ho letto che sono state fatte delle indagini strumentali dopo un mese di questo tipo di trattamento, con il risultato che la renella scompariva completamente, ed eventuali calcoli invece si riducevano considerevolmente di volume.
Con queste righe non voglio assolutamente darvi informazioni mediche, solo la testimonianza di una persona che soffre di litiasi renale da quando aveva diciott’anni. Svariati anni fa, quando ancora ricorrevo alla medicina convenzionale, ogni volta che avevo una colica renale la terapia era un’accoppiata di Buscopan e Ananase (un antispastico e un antiinfiammatorio), e la stragrande maggioranza delle volte finivo comunque al pronto soccorso, dove, dopo attese interminabili (sapete, le coliche renali non sono considerate emergenze), mi facevano dosi da cavallo di Orudis, e tutto questo unicamente per calmare il dolore, mica per sciogliere i calcoli.
Questa via crucis poteva continuare per mesi, con possibili complicazioni anche piuttosto preoccupanti. La differenza è che adesso, quando ho questo tipo di problema (molto più raramente), faccio un bel ciclo di acqua di cipolla, bagni caldi (solo la parte inferiore del corpo), e grandi camminate; beh, io non ho più avuto vere coliche renali fino adesso, e soprattutto non vedo più un pronto soccorso da tempi immemorabili, e questa è la cosa più importante per me.
La bioterapia nutrizionale utilizza la cipolla anche in un’infinità di altre preparazioni: per la febbre, per l’ipertensione, per le cistiti, per le bronchiti, e addirittura per gli ascessi, le otiti, la psoriasi e la desquamazione della pelle; ma di questo ve ne parlerò prossimamente, che già vi vedo crollare addormentati sulla tastiera… uff, sono definitivamente logorroica (c’è la versione logorroica per iscritto? aiuto!) :-P
La faccio breve: la cipollata è una preparazione tradizionale regionale molto conosciuta, e la ricetta è talmente semplice che è quasi ridicolo descriverla in un post, ma ci sono dei piccoli accorgimenti che se non vengono osservati trasformano un piatto semplice e buonissimo in un… trito di cipolla immangiabile :-/

Ingredienti:
una cipolla del tipo che preferite
olio extra vergine d’oliva
un bicchiere di vino bianco
peperoncino
una manciata di prezzemolo
sale

Tagliate la cipolla a fettine sottili e mettetela in padella con un po’ d’olio, a freddo.
Mettetela a soffriggere *molto* lentamente, a fiamma bassissima, fino a quando non sarà ragionevolmente rosolata. Sfumate con il vino, alzando leggermente la fiamma, e quando lo avrà assorbito aggiungete acqua fino a coprire il composto e chiudete con il coperchio.
Dovrete lasciar asciugare l’acqua sempre a fuoco molto lento, fino a quando la cipolla non sarà diventata quasi una pappetta. Se l’acqua dovesse asciugarsi troppo velocemente, continuate ad aggiungerla (bollente) fino a quando non avrete raggiunto lo scopo :-)
Dieci minuti prima della fine della cottura aggiungete il peperoncino, il prezzemolo e salate.
Lasciate intiepidire, e poi potete scegliere se lasciarla così (come ho fatto io nella foto) o frullarla.
Potete usarla sul pane tostato o come un delizioso condimento per la pasta, aggiungendo una spolverata di parmigiano.