Avete presente quei ragazzi che si fanno chiamare “emo”, se non sbaglio abbreviando la parola “emotional” (c’è anche un movimento punk stagliato sullo sfondo), e portano i capelli lisci con la frangetta spostata di lato che gli copre quasi completamente gli occhi?
Ebbene, se avessi quell’età e quella voglia di etichettarmi mi sa che fonderei il movimento “cagio” da “cagionevole”, perché io lo sono decisamente, e da quando ero molto piccola. Credo sia questo il motivo che ad un certo punto mi ha fatto decidere di reagire a tutte le medicine che mi propinavano, venendo a capo di poco o nulla, e a volte peggiorando la situazione.
Ed è stato così che a forza di cercare un modo per stare meglio per un verso, senza dover per forza stare peggio per altri, mi sono avvicinata all’idea di un modo di curarmi che non fosse sintomatico, e che cioè rafforzasse il mio sistema immunitario e lo aiutasse a reagire, invece di attutire o cancellare i sintomi, che non erano altro, poverini, che il modo del mio organismo di avvertirmi che c’era qualcosa che non andava.
Il contrario del regime allopatico nel quale sono cresciuta: hai mal di testa? Ecco la pillola che te lo fa passare (ma il mal di testa era un segnale che mi diceva che dovevo star ferma al buio a riposare in modo che il mio organismo radunasse le forze per guarire); hai l’influenza: beccati i vari farmaci sintomatici (solo che con i farmaci invece di farmi un bagno caldo e seppellirmi sotto le coperte a sudare mi sentivo come nuova e lavoravo e andavo a divertirmi come un’oca giuliva, con il risultato che non solo diffondevo le varie pesti agli ignari individui con cui avevo a che fare, ma oltretutto mi sentivo abbastanza distrutta per un mese invece che molto per tre giorni, e indebolivo ulteriormente quel poco di difese che avevo in dotazione).
Lungi da me criticare la ricerca farmacologica, per carità, anche se davanti ai miei problemi renali ha allargato le braccia con una certa prosopopea (signorina, i calcoli non si curano, ci deve convivere – al peggio c’è il laser) e pretendendo assegni da far impallidire un calciatore; però a me parrebbe che i medicinali vengano utilizzati un po’ come l’acqua fresca, quando invece si potrebbe servirsene intelligentemente, e cioè solo in casi *veramente* estremi. In quanto al fatto che un farmaco possa comparire in una pubblicità televisiva o quant’altro non posso far altro che calare un velo pietoso, perché c’è veramente poco da dire.
Tutte queste riflessioni le ho fatte dal letto durante la giornata di ieri, che ho trascorso in compagnia di uno dei virus intestinali più devastanti degli ultimi anni – breve ma intenso, per essere elegante – a combattere oltre che con il dolore, la nausea e tutto il resto, anche con le persone che mi vogliono bene e che mi consigliano di prendere questo o quel farmaco, o alla meglio di “sentire il medico”.
Che poi quando ci si cura omeopaticamente non ti viene in mente di chiamare *il dottore* a meno che la situazione non stia proprio precipitando, perché questo modo di curarsi implica appunto una certa consapevolezza, ad esempio quasi sempre ti vengono allungati dei libretti dove c’è un elenco di rimedi omeopatici ai quali puoi ricorrere per le patologie più comuni, come appunto i virus influenzali.
Tornando in cucina, a parte la giornata di ieri durante la quale non ho mangiato praticamente nulla, oggi mi sono preparata una cosa che faccio spesso quando sto male, perché come tanti rimedi della bioterapia non solo fa bene, ma è anche facile da preparare e psicologicamente molto gratificante. Così ho pensato di condividere con voi questa meraviglia, anzi mi stupisco di non averlo già fatto… non so se abbia la stessa efficacia della tisana antibiotica o della minestrina antibatterica, ma sicuramente è uno dei rimedi bionutrizionali più gustosi, e persino Emma potrà confermarvelo (appena comincerà ad inserire le consonanti nelle frasi che pronuncia).
Secondo la bioterapia questa preparazione non solo seda il sistema nervoso e il metabolismo di chi è affetto da sindromi influenzali o virali, combattendo quindi l’insonnia e i dolori articolari e ossei tipici del caso, ma grazie alla cannella e ai chiodi di garofano agisce in senso antibatterico e antivirale, e grazie alla buccia del limone attiva il ciclo ossido-riduttivo di Krebs, stimolando le difese cellulari e il sistema immunitario; come se non bastasse il vino rosso è antibiotico e sedativo (grazie al suo contenuto in tannino).
Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) lo zucchero fornisce al fegato l’energia per detossicare e modulare i vari meccanismi difensivi dell’organismo, rimpolpa le riserve di glicogeno dei muscoli, impoverite dallo sforzo energetico attuato per combattere il virus, e riduce così anche l’accumulo di acido lattico responsabile della spossatezza e del dolore diffuso tipici delle affezioni virali. Sul manuale pratico che già conoscete questa preparazione viene segnalata come utile anche per la calcolosi renale, le intossicazioni alimentari, e la tracheite. Vedete un po’ voi…
Ingredienti:
una mela felice
mezzo limone
un cucchiaio raso di zucchero grezzo chiaro
due chiodi di garofano
una stecca di cannella
una tazzina da caffè di vino rosso
Tagliate la mela a tocchetti (non c’è bisogno di togliere la buccia se la mela non è trattata – però se la buccia è spessa meglio levarla, almeno per i miei gusti), mettetela in un pentolino con la parte gialla della buccia del limone, i chiodi di garofano, la cannella e il vino, mescolate, e fate cuocere il tutto a fuoco vivace.
Quando il vino comincia a ridursi per la bollitura spolverate con lo zucchero.
Appena la mela è caramellata togliete dal fuoco, aspettate che si intiepidisca leggermente e servite.
Un ultima segnalazione per chi magari il vino lo odia o non sopporta le cose dolci: di questa preparazione esiste anche una variante senza vino, e sotto forma di tisana: in questo caso basta far bollire tutti gli ingredienti tranne il vino e lo zucchero in una tazza d’acqua per 7-8 minuti.
La sua efficacia è sicuramente pari a quella della tisana o della minestrina; è di sicuro più gradita ai bambini rispetto alla tisana; associata alla minestrina all’aglio è ottima. Si possono anche assumere tutte e tre nella stessa giornata.
Nel caso di influenza intestinale è anche utile il thè con il parmigiano (che si trova sempre nello stesso libro).
Ma sai che le mele cotte così in casa di mia nonna non mancavano mai! A me le faceva sempre senza vino, ma nelle sue, ce lo metteva eccome! e io mi ricordo che facevo di tutto per sgraffignarne qualche pezzetto di nascosto. Secondo mia nonna facevano bene all’intestino (e te pareva!). Boh, non lo so se sia vero, forse sono sono vecchie credenze contadine (che però secondo me si basano sempre su qualcosa di vero) ma mi ricordo che mia mamma, quando ormai stava molto male, mi chiedeva di prepararle solo mele cotte, con limone zucchero e cannella, perché diceva che la facevano stare meglio.
P.S. il movimento “cagio” mi piace!
Mi ricordo che anch’io quando ero piccina ero sempre soggetta a influenze varie, tossi, mal di gola e via dicendo, e mia nonna e mia mamma mi preparavano spessissimo le mele cotte, ovviamente senza vino, e devo dire che non erano affatto male…
Quando si dice la saggezza popolare!
guarda… da due inverni a questa parte son malata due giorni su tre… di ogni ne ho… e sono fermamente convinta di quello che dici… il nostro organismo urla e dice: basta! fermati…. sto cercando di imparare ad ascoltarlo..
Chiamala telepatia, ma pure il cucchiaino ha creato la sua macedonia cotta (causa neve, inverno e non malattia, per fortuna:-)
Miralda
piesse: per rafforzare l’organismo prova anche con l’aloe (succo 100%), di solito io la uso al cambio di stagione (e pensa che la consiglia il mio medico in famiglia)
quest’anno mi sono ammalata spessissimo: forse per il maltempo che davvero non ha aiutato, forse perché le mie difese sono più basse… boh non lo so. sull’omeopatia sono sempre stata scettica, ma da quando ho cominciato ad appassionarmi alla biodinamica la lampadina del mio interesse si è riaccesa :-) ah, ho un avanzo di vino dell’altra sera, e una mela sul tavolo della cucina: dici che li posso mettere insieme anche se sono guarita? :-P
Una receta muy curiosa y que no conocia. Excelente.
Un saludo
I chiodi di garofano proprio non riesco a sopportarli… mi “teletrasportano” immediatamente nella sale del dentista… ma per il resto la proverò: fuori c’è una tormenta di neve (a Trieste la neve è accompagnata da bora a 145km/h…) e queste mele mi danno l’idea di qualcosa di caldo e corroborante… grazie!
è proprio quel che mi ci vuole…sintomi influenzali e febricciatola mi fanno compagnia…
ora me la vado a preparare, sperando in qualche sentore di miglioramento….spero tu stia meglio, ciao!
Gli intestini sono tipi permalosi, ormai ne ho le prove. Grazie per la versione senza vino ;)
eccomi. a casa con un parente stretto del tuo stesso virus.
che il mio intestino non so come la pensa della tua mela
e il mio stomaco, attualmente nelle orecchie, sarebbe abbastanza contrario.
ma a me ispira una cifra e io di te mi fido assai…
:-)
@cembolina: no no tesoro aspetta! Io l’ho mangiata dopo due giorni dico due di sofferenze durante i quali non ho mangiato nulla se non un paio di patate bollite con un filo di olio e sale. Se il tuo stomaco non se la sente ascoltalo, poi appena lui ti dà il via vai tranquilla :-)
Giusto in tempo! Io adoro la frutta cotta, specialmente mele e pere in particolare, e le faccio sempre cuocere in questo modo, nonostante sia astemia, perchè, evaporando la parte alcolica, rimane il buono del caramello vinoso!
Io non sono una che si ammala facilmente, ma in questo periodo la mia gola fa le bizze! Non so se sia tracheite, ma le mele me le vado a fare lo stesso!
Grazie per queste preziose “pillole”!
tranquilla izn. frequentandoti son diventata più attenta, ad ascoltare il mio corpo. che il tuo commento lo leggo solo ora, ma a cena ho mangiato patate bollite con l’olio e un po’ di crescenza.
che lo so che volevo fare un mese senza lattosio, ma quando mia mamma al telefono stasera, parlando d’altro, ha detto “crescenza” ho sentito il corpo sussultare. e l’ho fatta comprare al marito.
:-)
per la tua mela c’è tempo. non mancherò.
ragazze parlate con una che da piccola (e anche da grande..) ogni tre per due aveva mal d’orecchi, tosse, mal di gola, sinusite, tracheite, raffreddori pazzeschi e chissà di quali schifezze mi hanno imbottita! adesso posso scegliere e mi curo con rimedi naturali. e vi dirò che il primo (e per ora unico..incrociamo le dita a facciamo macumbe) raffreddore superpotente che vira allegramente in sinusite, questa volta l’ho curato oltre che con i soliti suffumigi, impacchi di sale caldo, limoni e riposo, proprio con le tisane antibatteriche e minestrine antivirali che ho scoperto qui e udite udite, mi è venuto un pò meno potente del solito e la fase critica è durata decisamente meno del solito. adesso al primo accenno di mal di gola o naso chiudo mi butto su vin brulè e tisana quindi benvenuta questa favolosa mela profumata!
che buone queste mele! e che profumo in cucina …. sapeva di vin brulè e di carnevale! grazie di tutto quello che scrivi e di cui ci fai partecipi. ciao
@elena: e del tè con il parmigiano ne so qualcosa… a litri, negli ultimi giorni :-P
@sandra: allora ti nomino prima iscritta al movimento cagio, del quale mi autonomino fondatrice ad interim!! ;-)
@dany, genny, ilAria, giò: in realtà a volte ho l’impressione che per acquisire la “consapevolezza” di cui tanto parlo qui sul pasto nudo bisogna i qualche modo essere stati necessariamente male o a contatto con qualcuno che abbia avuto dei problemi fisici, non dico per forza seri ma almeno un minimo cronicizzati (o anche intolleranze, etc).
Quel momento insomma nel quale il medico ti dice che non sei inossidabile, e tu resti lì impietrito.
Ovviamente anche a me è successo, e non è che si possa pretendere che se una persona sta bene si interessi a determinati argomenti, a meno che non abbia una forte coscienza etica o sociale, visto che il 90% di quello di cui parliamo non riguarda solo noi ma principalmente il mondo in cui viviamo (che so, vogliamo parlare di come la semplice operazione di farsi in casa lo yogurt sollevi il mondo da tonnellate di vasetti di plastica, inquinamento dovuto ai trasporti, al traffico, al funzionamento delle ditte produttrici etc?), però almeno mi piacerebbe che anche quei (ormai sempre più pochi) fortunati capissero e rispettassero un modo di vivere molto più complicato e faticoso, ma in un certo qual senso molto più *vivo*.
@barbara: so quello che vuoi dire. per lungo tempo anch’io ho odiato quel sapore, ma devo dire che in cottura un po’ cambia. Ad ogni modo funzionerà benissimo anche senza, vedrai!
@astrofiammante: ha funzionato? O:-)
@marcella. e allora lo vedi che sei un mito, visto che vuoi essere consapevole anche se stai bene!!?
@cembolina: :-) sai che la parola crescenza che hai scritto fa sussultare anche me… :-P
@lola60: benvenuta su queste pagine cara Lola, e quanto è vero… queste mele diffondono un profumo incredibile in tutta la casa, ho dimenticato di scriverlo!
@Izn: a proposito di yogurt: io lo mangio poco per cui farlo in casa sarebbe controproducente ma ora lo compro sul famoso mercatino km 0 cda un allevatore bio he vende latticini di mucca-pecora e capra e i vasetti di yogurt sono in vetro con il tappo, se vuoi li riporti la volta successiva x riutilizzarli. questa è una cosa che ammiro molto perchè non è così facile trovare gente così!
@izn che buone, me le faceva sempre il mio papà e io tuttora le preparo al mio bimbo senza però conoscerne i benefici. Sono curiosa di sapere del the e del parmigiano a cui vi riferivate tu ed Elena per curare l’influenza intestinale e, se possibile di quale libro parlavate?. Spero tu stia meglio!
Oddio, non mi far arrossire! Un mito io?????? Ma figurati!!!!!
La mia gola non mi dà tregua, e spero solo che non sia una tonsillite, come l’ho avuta ad ottobre, perchè l’otorino mi vuol togliere le tonsille!!!!
Seeee, mia mamma, quando ero piccola, ha lottato contro tutto e tutti perchè non mi togliessero le tonsille, e lui arriva bello bello e me le vuole togliere a 47 anni????
Non ci penso proprio!
Infatti son qui che sorseggio la tisana antibiotica con aglio e limone, che è pure buona!
Speriamo faccia il suo dovere!
Mamma mia…quanto mi piacciono le mele cotte in questo modo! Le adoro! A casa mia si sono sempre fatte, sia come queste (tagliate a tocchetti) sia intere (magari estraendone il torsolo).
Naturalmente le ho sempre mangiate inconsapevolmente, senza cioè conoscerne le proprietà curative. A dire il vero, la sensazione di rilassatezza che mi sentivo dopo aver gustato una bella ciotola di queste mele la attribuivo a quella sorta di appagamento fisico che ti dà il mangiare un cibo che ti piace molto …psicologicamente gratificante, come dici tu, è davvero un’espressione azzeccatissima…
Epoi quando cuociono si diffonde per la casa quel’inebriante profumo molto simile al vin-brulè che mi riporta magicamente alla mia infanzia, quando la notte della vigilia di natale si andava alla messa di mezzanotte e uscendo dalla chiesa, sulla piazza, si trovavano gli alpini che distribuivano fumanti e generosi bicchieri della fantastica bevanda. …aaah bei tempi!
dimenticavo un particolare : a me piacciono molto anche le pere preparate esattamente nello stesso modo. Sono fantastiche!
Ma dal punto di vista bionutrizionale? che mi dici?
izn stesse mele nella versione senza vino e pere con, tutto l’inverno, tot i dè, come dice una frase pubblicitaria! pubblicità che comincio a non sopportare visto i vari brodi già pronti, le pastiglie tutti i gusti e i cuochi di campioni che preparano nutella a colazione…
adesso mi spiego perchè finora niente raffreddori…e pensare che io ne ero solo golosa…
nel cesto della frutta c’è una mela del trentino rossa e perfettamente rotonda schiacciata ai poli! Viola passa, la guarda e dice: bancanenne! bancanenne!!!!!
sicuramente va a finire che questa sera mangeremo la mela così tanto decantata da tutte voi!….
mmmm… chebbbbbbuonaaaaaa che eraaaaaaa!!!
praticamente una mela brulé :-O
mi sa che oggi me ne faccio un’altra……………
“Sul manuale pratico che già conoscete (è insieme a tutti gli altri nella biblioteca) questa preparazione viene segnalata come utile anche per la calcolosi renale, le intossicazioni alimentari, e la tracheite. Vedete un po’ voi”
Questa preparazione mi incuriosisce molto, qual’è il manuale di cui parli?
Grazie :)
[…] (imperdibili le ricette della tisana antibiotica, della minestrina antibatterica, e della mela per bimbi o mamme cagionevoli… Si tratta di pasto nudo, un food blog che, anche se adoro il […]
@giò: e poi i vasetti tuttiugualidivetro sono così carini!!! Che bello avere notizie di riutilizzo…
@patty: il tè con il parmigiano compare sia nel manuale di bioterapia nutrizionale sia nei tomi quelli grandi, trovi tutte le indicazioni sui libri nella biblioteca del pasto nudo.
Ad ogni modo si tratta semplicemente di tè nero, tiepido, con un cucchiaio di parmigiano reggiano sciolto dentro, e che va consumato a mò di brodo. Una delle cose più efficaci che abbia mai provato per quell’effetto… quello più antipatico, dell’influenza intestinale.
@marcella: Ha funzionato? A me da piccola le hanno tolte, e ancora le rimpiango (non parliamo del gelato che mi avevano promesso e che non ho mai visto, sono ancora arrabbiata, io certe cose me le lego al dito, e mica si può scherzare con la golosità)… “‘ste cose a che servono, sono solo delle palline di carne, leviamole, va, che ci danno fastidio” mannaggia alla prosopopea umana che crede sempre di aver capito tutto…
@roberta69: non ho letteratura sulla pera cotta (a parte il fatto che ogni tanto io lo divento), ma controllerò e ti farò sapere, prometto!
@cembolina: mannaggia, la dovevo chiamare così, mela brulé, la definizione perfetta!
@enrico: ciao enrico, e ben capitato sul pasto nudo :-)
Trovi tutti i manuali di bioterapia nella biblioteca del pasto nudo; quello di cui parlo in questo post si chiama manuale pratico… etc etc :-)
@ Izn e Patty: ma sapete che la storia del tè col parmigiano mi fa impressione? Perchè io ho imparato ad usarlo dal nostro amico bulgaro, anche lui emigrato qui su al nord: in Bulgaria fanno un te di erbe (credo tiglio, ma non vorrei dire un’ eresia), ci immergono un paio di fette biscottate e del formaggio di capra (tipo feta stagionata). E lo ritengono un toccasana per tutti i problemi del tratto stomaco-intestino. Quando si dice che tutto il mondo è paese…
scusate, ma il té del té col parmigiano deve per forza essere nero???
grazie neh. che la cosa m’intriga assai.
@cembolina: ho chiesto l’altro giorno a Elena: sì deve essere *per forza* nero perché contiene i tannini che frenano la dissenteria altrimenti non serve anzi peggiora la situazione!
come si fa la faccina che piange? che questa :-( non mi basta…
il té nero l’ho bandito da anni, per il verde. e proprio non riesco più a berlo. due dita e non dormo per due settimane.
e comunque sul libro di cui dispongo (che non è di bioterapia nutrizionale ma insegna comunque a curarsi con il cibo) c’è un capitolo dedicato al té verde dove si parla abbondantemente del ruolo antibatterico dei tannini…
vedrò di approfondire la cosa. :-) grazie, intanto. come sempre :-*
@Izn: grazie tesoro, faccio subito scorta di tè nero allora (non si sa mai di questi tempi). Anch’io come cembolina uso solo quello verde.
A proposito ho provata la minestrina antibatterica e la tisana antibiotica buonissime ed efficaci, una vera coccola!!!!!!!!
Complimenti al tuo sistema immunitario ante bioterapia! Io qualunque cosa prenda allopatica o no, sono distrutta almeno per 10 giorni, altro che andare a divertirmi. E non sopporto gli “eroi” che se fanno il raffreddore in piedi e andrebbero piuttosto chiamati “untori”…
OTTIMA…. ho letto questa ricetta sul mio librone e a parte che adoro le mele cotte, in questo w.e. me ne vado a Pisa dal mio fidanzato e me la faccio assolutamente ;-)))) mi son già preparata le spezie da mettere in borsa….
Per il sistema immunityario io ho tratto estremo benefizio facendomi dei lunghi cicli con l’aloe… devo dire che son circa 3 anni che reggo bene, anche ai miei viaggi da pendolare… e ti assicuro che a volte i vagoni sembrano dei veri e propri sanatori… Un abbraccio …
Scusa l’ottusaggine, ma il libro su cui trovare questa ricetta è questo ? GRAZIE per quello che fai !!!!!
Manuale pratico di rimedi naturali
Domenica Arcari Morini, Angelica Agosta
Ed. Orme
Fantastico! Ma lo sai che ne esiste una variante russa detta “zimnij chaj” (letteralmente “thé invernale”) che è proprio identica? Solo che al posto del vino rosso ci mettono (per chi lo vuole) uno schizzetto dell’immancabile vodka. Dopo, il consiglio è appunto mettersi sotto le coperte, farsi una bella sudata/dormita e il giorno dopo si è come nuovi! La saggezza popolare travalica i confini, mi sa :-)