Devo mangiare meno zuccheri. Devo mangiare meno dolci. Devo desiderare meno lo zucchero e le cose dolci in generale. Forse se me lo ripeto ogni giorno come un mantra riuscirò ad esserne meno attratta… voi come fate? E dire che non ho mai fumato, non ho mai toccato l’ombra di uno stupefacente, anche quelli proprio inutili, non sono mai riuscita neanche a ubriacarmi (che tristezza o.O).
E ho pure sempre preso in giro gli “aholic” cioè tutti quelli che tendono a cascare facilmente nei vizi e non riescono a trovare la forza di volontà di tirarsene fuori. Però lo zucchero è una droga, a tutti gli effetti.
È abbastanza superfluo dirlo in questa sede (chi frequenta abitualmente il pasto nudo ha già conoscenze avanzate sull’alimentazione e queste cose di base le sa già), ma riassumo il meccanismo-drogato degli zuccheri: gnam, picco glicemico, calo glicemico, depressione, gnam, picco glicemico e così via, sempre più serratamente.
Insomma, va consumato, assolutamente sì, ma con molta moderazione (qualità che poco mi si addice, purtroppo). Stanotte stavo pensando che forse l’unico modo per ricondurre alla ragione una che odia i paletti come me è paradossalmente metterle dei paletti. Voglio dire, mi sembra che le cose riesco a farle solo se ho una regola precisa, altrimenti agisco in modo talmente randomico che non so neanche più io cosa sto facendo.
Nello specifico, il post appena trascorso di Matteo Giannattasio mi ha fatto riflettere: a colazione, pane burro e marmellata *ogni giorno*. Niente frittelle, niente dutch baby, niente torte e tortine e dolcetti e biscotti e pasticcini e… ma uffaaaaa!
Insomma, quell’uomo mi sta toccando la cosa che amo di più, e che amo di più variare continuamente; il primo istinto sarebbe di stringere gli occhi a fessura e ringhiare sommessamente nella sua direzione. E invece mi sa che proverò ad ascoltarlo. Dal lunedì al venerdì pane burro e marmellata, o pane e olio. La domenica però mi sbizzarrirò, eh! O il sabato. Mò ci penso.
Ma non vi preoccupate, i dolci continuerò imperterrita a postarli. Magari sempre più consapevoli. Però mangiateli solo la domenica. Dico sul serio :-) Per questa volta vi faccio vedere una cosa che ho trovato come al solito nei miei giri strani sul web, nel blog (pane-miele.blogspot.com, purtroppo adesso non esiste più) della russa Oxana Afanasyeva.
Cosa sia, questo è un altro discorso. È un latte cotto nel forno che diventa una specie di yogurt (infatti c’è anche chi lo fa con il metodo del thermos, che già conoscete per lo yogurt).
Pare che anticamente le contadine russe lo preparassero lasciando del latte bollito in un tipo particolare di forno per tutta la notte. Immagino che utilizzassero il latte crudo leggermente inacidito (si inacidisce da solo), quindi non aggiungessero la panna acida. Mi piacerebbe tanto se qualcuno tra voi sapesse chiarirmi questo punto. In particolare il fatto che il latte crudo diventi yogurt da solo e si possa poi mangiare tranquillamente :-)
Io ancora non sono riuscita a trovare notizie attendibili, a parte una signora rumena di mia conoscenza che giurava che a casa di sua madre il latte diventava yogurt senza bisogno di aggiungerci proprio nulla. Non so cosa ne potrebbe mai pensare la bioterapia di questa preparazione, voi mettetelo nel settore curiosità.
Se ho ben capito in Russia lo considerano un toccasana per l’intestino e i reni; il fatto che però il latte sia cotto per così tanto tempo non so cosa possa mai lasciargli come qualità nutritive.
Ingredienti:
750 grammi di latte fresco intero biodinamico
100 grammi di panna acida o di yogurt bianco denso
Preriscaldate il forno a 150°C. Versate il latte in una cocotte di ceramica o di vetro (io l’ho messo in due grandi tazze da tè di porcellana adatte al forno), facendo attenzione a non riempirla più di tre quarti perché durante la cottura il latte gonfia.
Infornate sul ripiano medio e dimenticatevelo lì per un paio d’ore (anche tre). Il latte prenderà un colore marroncino, e sulla superficie si formerà una crosticina marrone scuro, quello è il momento di spegnere. Oxana dice di mescolare ogni tanto, ma se si mescola la crosticina si rompe, quindi io non ho mescolato. Andrò a chiederle lumi.
Lasciate intiepidire; Oxana dice che non deve essere né troppo freddo né troppo caldo, io ci ho messo il termometro dentro e ho aspettato che scendesse a una quarantina di gradi (tipo la temperatura del latte per fare lo yogurt).
Raggiunta la temperatura giusta, sollevate delicatamente la crosticina senza romperla (Oxana dice “come un copriletto” eh eh – un’immagine troppo carina) e versateci dentro la panna acida (o lo yogurt – io ci ho messo la panna acida), mescolando un po’. Se lo volete più denso mettete più panna acida rispetto ai 100 grammi della ricetta; io ho seguito le istruzioni e il mio come vedete era piuttosto liquido.
Rimettete sopra il copriletto, coprite (io a campana con una ciotola rovesciata con sopra un maglione di lana) e lasciate a temperatura ambiente per tutta la notte. Il giorno dopo il latte dovrebbe essersi addensato molto. Versatelo in un barattolo di vetro e mettete la Ryazhenka in frigorifero ancora per una decina di ore.
Bisogna consumarlo entro una settimana circa. Consumarlo come? Eh. Io per adesso l’ho bevuto così com’era. Se voi ci fate qualcosa fatemelo sapere. Il gusto è molto particolare, quasi caramellato ma non dolce. Forse si può sostituire al latte nella colazione del mattino. Oppure allo yogurt. A me piace molto ma ho letto in giro che non incontra i gusti di tutti. Essendo nel capitolo esperimenti, io magari sono di parte eh, che le cose nuove come sapete per me battono tutto :-)
Anch’io, nonostante stia molto attenta all’alimentazione, nonostante odi tutte le forme di dipendenza (compreso il caffe’!), il mio punto debole sono i dolci. L’unica soluzione è darsi delle regole. Anch’io per mesi e mesi mi sono imposta di mangiare il dolce una volta alla settimana (preferendo ovviamente quelli buoni fatti in casa) e ha funzionato! Perchè meno ne mangi e meno ne vuoi mangiare! Ovviamente a dicembre mi sono un po’ lasciata andare ma direi che è normale :)
Io sono la rappresentazione vivente di ogni tipo di dipendenza! E questo mi ha tenuto alla larga dal consumo di droghe… l’idea del provo solo una volta per me non esiste…
così sono obbligata a vivere con ferrei paletti, regole fisse… altrimenti va tutto a monte!! :)
un abbraccio interessantissimo post e bellissmo blog!!
Vero
Mamma mia che argomento a dir poco scottante…. Ho appena finito di mangiare due gianduiotti meravigliosamente deliziosi e adesso verso lacrime di coccodrillo.
Credo che la regola numero 1 sia non comprare NULLA che possa distoglierci dai nostri buoni propositi (lo so che non e’ carino ma io sono perfino arrivata a buttare regali cioccolatosi perché se no mi finivano in bocca SICURO!!)
Poi ci vuole tanta buona volontà anche perché “come si fa a non preparare qualche dolcetto per i nostri piccoli amori”?? E finisce sempre che tutti i briciolini che loro scartano me li ingurgito io……
Ahahahah…come me la rido! Sabrina ha appena ingurgitato 2 (dico DUEEEE!) gianduiotti ed ha le lacrime di coccodrillo… hem… io sono andata al supermercato a far la spesa, non ho resistito ad una tavoletta(…etta??) di cioccolato al latte Alce Nero e… dadaaaaaaa… me la sono sbaffata TUTTAAAAAA nel tragitto dal supermercato a casa… 2km….! Eeeeeeeeh, l’ho dovuta mangiare subito xchè sennò se la portavo a casa sarebbe stata una tentazzione continuaaaaa,ahahahahahaaha!!!!! Non vi dico ora come sta il mio stomaco :-/ Accidenti ai dolci… e x fortuna nn ho il forno, sennò eh!!!!!
io suggerisco l’uso del fruttosio o dello zucchero di canna, meno raffinati e con un potere dolcificante maggiore…
e si, dolci solo due volte alla settimana e in compagnia, così ci si sente meno in colpa..
Credo di essere una delle poche persone al mondo che non amano i dolci, mangio qualche cioccolatino, ma niente di che però sono praticamente drogata di tutto ciò che è salato: pane, affettati, pizza e purtroppo patatine :-(…
A me comunque sembra impossibile che il latte, se pastorizzato, diventi yogurt di per se… Si, il calore lo farà anche addensare ma non sarà mai come lo yogurt, altrimenti a che servono 3 milioni di Lattobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus in ogni grammo di yogurt??
come elena, neanche io sono dipendente dai dolci….però izza, pane, pasta e focaccia mi creano una super dipendenza!!!
mmhhh…riguardo al latte che diventa yogurt da solo ho delle perplessità, ma purtoppo nessuna base scientifica per poter rispondere al quesito :-(
mi raccomando allora, fno a sabato niente dolci!
:)))
Mah, izn, ti seguo in silenzio da un pezzo.
Ma tagliare anche gli zuccheri non è troppo? Va bene seguire il bianconiglio, ma perché ANCHE questa privazione? Non mi sembra che Matteo mangi pane, burro e marmellata per ridurre il suo consumo di zuccheri, almeno leggendo il suo articolo. La marmellata, tralaltro, non è zuccherina per definizione? E poi, per buttarla sul ridere…se tu sei una persona poco capace di moderazione, noialtri che magari abbiamo bevuto per qualche anno cosa siamo?
Lancio una provocazione grossa come una casa, che magari scatenerà fuoco e fiamme…
Va bene che sui DCA si è letto tutto e il contrario di tutto, ma le domande di Bratman possono essere uno spunto interessante.
Continuerò a leggere le tue rubriche e le tue belle ricette, ma ti confesso che di fronte a questa tua severità sono un po’ perplessa. Goditi le tue frittelle, che te le meriti, porca miseria! E se lo zucchero è una droga, che ben vengano le droghe, per una volta!
Con affetto,
Betty
E’ per questo motivo che adoro il mondo della cucina,se ne scova sempre una nuova,che bella avventura ! Io ho il problema opposto non resisto al salato,diciamo che potrei vivere anche senza zucchero ! Grazie per il ‘viaggio’ di oggi, anche queste sono droghe….Chocolat.
Ragazze, io ho dovuto fare una cura tempo fa per debellare la odiata candida, cioè niente zuccheri, niente lievitati in modo da farla morire di morte naturale.
Dopo due giorni mi sono sentita in crisi di astinenza, al terzo giorno mi sentivo come una santa martire, al quarto mi sentivo molto ma molto meglio, dopo 7 giorni ero come rinvigorita.
Insomma, la dipendenza da zucchero e cioccolato è un qualcosa che quando comincia è davvero come una droga.
I momenti critici sono al risveglio e quando tramonta il sole.
Se si ricomincia pian piano con il chicco di caffè ricoperto di cioccolato (è solo un piccolo premio) e poi con la brioche (vera non surgelata) al bar (non ho potuto fare la colazione a casa) ci si ricade dentro che neanche si ha il tempo per rendersene conto.
IZN: forse con le regole hai ragione… forse è la strada giusta!
Io dò anche un consiglio: provare con il CLORURO DI MAGNESIO!
Noi donne abbiamo scarse riserve di magnesio (non a caso vicino al ciclo ci avventiamo sulla cioccolata che lo contiene) e prendere questo sale sciolto in una tazzina di acqua due volte al giorno è davvero un toccasana!
Provate a guardare su Internet….
Unico neo: ha un sapore che dire disgustoso è poco! Amaro, salato, penetrante qualcosa davvero di allucinante!
Io lo bevo con il naso tappato e subito dopo mi mangio un cucchiaino di buon miele….
Ma ne vale la pena.
Che sia puro, mi raccomando, quello che viene dal Giappone è il migliore.
@giulia: ma sììì, l’importante è averne coscienza, poi se si sgarra durante le feste c’è tempo per riprendersi. È bellissimo leggere che anche voi state facendo il mio stesso percorso. una strada che ci aiuta prima di tutto a imparare ad ascoltare il nostro corpo e le sue esigenze, una cosa così importante che dovrebbe essere materia scolastica secondo me.
@Vero: anche io probabilmente sono stata lontana dalle droghe perché sapevo che se mi piace una cosa difficilmente ci rinuncio… come ti capisco :-P
@sabrina: ehhhh… e poi il mio personale piccolo amore, prima chiede i dolcetti, e poi li lascia lì in bella vista perché ha gli occhi moooolto più grandi del pancino! E chi se li mangia? Ma la mamma, no?!!! Quel diavoletto tentatore ]:-)
@francesca: sì sì lo zucchero rigorosamente di canna. Devo assolutamente rimettere il disclaimer ce ho tolto temporaneamente dove spiegavo che sul pasto nudo sottintendo un certo tipo di ingredienti. In quanto al fruttosio il mio problema è che non mi piace il sapore. Ad esempio nel tè uso il miele (lo soooo si prende amaro il tè, uff), però dolcificare con il miele è un po’ costoso :-(
@elena, cinzia e chocolat: beate voi… anche zac è così, e anche lui drogato di pizza e tutto il resto. Il latte di cui parlavo non era pastorizzato, la mamma rumena di quella mia amica semplicemente lo mungeva e lo teneva in cucina a temperatura ambiente…
@betty: zac per anni beveva veramente tantissimo (quando ancora non mi conosceva), e anche adesso quando si esce e siamo in compagnia non riesce proprio a regolarsi… lui dice non sono ubriaco, sono diversamente etilico :-) Per fortuna che ha l’ubriacatura allegra, quando beve diventa romantico, dolce, allegro, simpaticissimo e insomma un sogno! Infatti io vivo una crisi di coscienza enorme perché so che l’alcool gli fa male però… però… eh eh :-)
Per quanto riguarda gli zuccheri, Matteo Giannattasio è proprio questo che cercava di dirci, che al mattino sarebbe giusto mangiare pane burro e marmellata e riservare i dolci alle occasioni speciali (come era una volta, giustamente). E io sono una zuccheri-addict, per cui devo veramente cominciare a darmi un freno. Il fatto è che ingrasso molto difficilmente, per cui posso permettermi di mangiarne quanti ne voglio, senza vederne gli effetti estetici. Solo che ne sento gli effetti sia sull’umore sia sullo stomaco con bruciori etc. E quindi…
Per quello che riguarda l’ortoressia, credimi sono stata tacciata di essere ortoressica innumerevoli volte. Il problema è sempre – come dice anche l’articolo che hai linkato – che la chiave è la moderazione, che i cambiamenti devono essere fatti gradualmente e seguendo i gusti e lo stile di vita individuali, in modo magari anche da non inficiare i rapporti di amicizia. Anche se devo ammettere che è difficilissimo per noi andare a mangiare fuori con amici non consapevoli; il problema è che se loro vengono a mangiare al ristorante bio con noi dopo stanno benissimo, se noi invece andiamo in un ristorante qualsiasi con loro dopo lo paghiamo amaramente (chi mangia sempre sano accusa subito la presenza di inquinanti nel cibo o nell’acqua).
@soniuccia68: fantastica questa storia della candida, l’hai fatta morire di fame! Geniale :-) Del cloruro di magnesio tal quale non ne avevo mai sentito parlare, ma non si può assumere da qualche cibo? Elenaaaa? Sabineeee?? Voi che dite??!
Ah, ah! Allora sei umana anche tu!! :-D La cosa bella di questo blog e di leggere di un cammino, vien voglia di farlo con te.
Del magnesio lo sapevo anche io e l’ho fatto per un periodo…. però accidenti, il cioccolato è molto più buono!
Questa ricetta è proprio particolare… ma lla fine il sapore a cosa somiglia? E’ acido come lo yogurth, di più, di meno?
Riguardo al latte che diventa yogurth da solo mi pare proprio strano… a rigor di logica dovrebbe essere possibile solo con latte crudo e in un posto ricchissimo di batteri simili a quello dello yogurth che possano colonizzare in brevissimo tempo il latte… altrimenti non si spiega proprio!
Riguardo ai dolci… ahimé! Io sono dolci addicted e non solo per il gusto di mangiarli… anche per l gusto di prepararli, per la bellezza meravigliosa che c’è nell’inventarne di nuovi. Non sono quindi la persona più adatta a pralare di questo argomento perché io, al contrario di izn e della maggior parte di voi, nono sono così convinta che in quantità maggiori di una volta a settimana i dolci facciano male. Secondo me dipende da quanti se ne mangiano e da come sono fatti…
In ogni caso mi sento di dire a coloro che hanno tirato in ballo il mio amatissimo cioccolato, che se lo si sceglie molto fondente, dal 70% in su e bio (quindi fatto con zucchero di canna) gli zuccheri che si assumono sono davvero pochissimi. Certo se uno si mangia una tavoletta intera, la canzone cambia un po’ e se si prende cioccolato al latte la cosa diventa deleteria (vero Jennifer? :-)). Ma se si suppone di mangiare una decina di grammi di cioccolato, vuol dire che si sono assunti 3 g di zucchero di canna che non mi pare una cosa così drammatica… probabilmente la marmellata ne contiene di più ed anche alcuni frutti :-)
Comunque anche io, come Soniuccia, ho fatto morire la candida di fame, qualche frequentatrice della stanza delle chiacchiere lo ricorderà perché l’ho fatto in gravidanza… bè io devo dire che pur essendo stata per mesi a stecchetto di dolci, lieviti e carboidrati tipo pane, e pizza, oltre che dei derivati del latte (che contengono lattosio e sono per la candida un a leccornia), quando poi ho ripreso ad alimentarmi normalmente avevo comunque voglia di dolci. Ad onor del vero posso dire che era una voglia più equilibrata, ma comunque il dolce non lo si desidera solo per l’effetto “tossicodipendenza” dello zucchero, ma anche e sopratutto per l’effetto che ha l’atto di mangiare un dolce sulla nostra psiche… io, come Betty, non sono pronta a rinunciarci, forse perché non penso che davvero sia necessario farlo… e forse perché per me fare dolci (e lavorare il cioccolato) è qualcosa che va molto oltre l’effetto del saccarosio.
Soniuccia, anch’io avevo la candida e anche io l’ho debellata così. Niente zuccheri per un periodo, poi li ho lentamente reintrodotti. Sono 5 anni che continuo a mangiarmi il mio dolcino del dopopranzo o del dopocena (a colazione, invece, la roba troppo zuccherina mi nausea) e la bestiaccia non è tornata.
Perché torturarsi assumendo del magnesio dal saporaccio infame elaborato chimicamente in chissà quale modo quando esistono alimenti che lo contengono in modo naturale e ci fanno impazzire di piacere? E’ questo che non capisco.
Izn, una sbronzina ogni tanto non fa male a nessuno, dai. E poi secondo me zac è romanticone sempre, nel video de “le invasioni barbariche” ti guardava con gli occhioni a cuore… ;)
Sulla tua zuccheri-addiction, non saprei, ovviamente la decisione è tua. Quello che intendevo dire è che non sempre una rinuncia migliora la nostra situazione… anzi. La qualità della vita è fatta anche di piccoli piaceri cioccolatosi e non, perché negarseli? Un bacio :)
@Betty: sono anch’io di questa opinione, purché non si esageri…
Io sto cercando di fare la guerra allo zucchero, ho anche comprato il malto d’orzo per sostituirlo allo zucchero come dolcificante nel tè e nel caffè… ma la cosa divertente è che mentre leggevo questo post mi è venuta voglia di cioccolato e ho assaggiato una barretta Linft alla Tarte Citron Meringue… mannaggia!!! La devo mettere via prima di mangiarla tutta :P
Ciao,
complimenti! Sei molto corraggiosa per fare queste cosette! Ti rispondo-commento a certi commenti sul procedimento.
– Mescolare ogni tanto si, ma non ho detto ( mi dimenticavo ) che quando inizia a fare la crosticina non mescolare più.
– Si, è difficile a togliere “il copriletto” e non romperlo: ho fatto con due cucchiai di legno spostandolo sul un piattino con molto attenzione e poi l’ho ripreso e l’ho messo di nuovo sopra.
– Per avere un gusto che piace bisogno variare e mettere o frutta, o zucchero, o miele ecc….
Comunque, bravissima!
@izn… allora se il latte è quello crudo è tutta un altra storia! Chissà quali m.o si sviluppano però… io rimango scettica e affezionata al mio caro yogurt…
Beh, che dire…io non sono mai stata tanto per i dolci…peró negli anni da emigrante devo dire che sono diventata zucchero-dipendente senza nemmeno rendermene conto. In fondo, a paragone dei tedeschi, era niente quello che mangiavo io: panifici pieni zeppi di fettazze di torta enormi (tipo fatte col lievito di birra e la frutta, ma ricoperte di briciole di farina-zucchero (nel migliore dei casi) e burro (sempre nel migliore dei casi). Bleah…non sono mai riuscita a mangiarle! Peró, alla cassa del supermercato, un mars qui e un pacchetto di leibniz ricoperti di cioccolato fondente lá…fino a quando non mi sono ritrovata zucchero-dipendente (sempre accompagnato dal cioccolato, peró, eh) senza nemmeno accorgermene. C´é chi usa il caffé, per sopperire all´energia mancante, e chi i dolci. credo che raramente uno mangi pane e salame perché altrimenti non ce la fa a mantenere i ritmi abituali. Fino a quando sono crollata (con una strana “intolleranza allo zucchero bianco”, che a detta del medico era frequentissima, lí…dovró chiedere lumi a Giannattasio) ed ho capito che forse era meglio decelerare un poco, spegnere il computer, staccare il telefono e prendersi delle meritate pause, invece che ingurgitare una barretta di cioccolata in due nanosecondi. Per mia figlia, invece, vi scrivo solo il proverbio che le ha insegnato una mestra di scuola materna:
Wer Jeden Tag nur Kuchen isst, Bonbons und Schokolade,
der weiss gar nicht wann Sonntag ist, und das ist richtig Schade!
(chi mangia ogni giorno torte, caramelle e cioccolata, non sa piú quando é domenica, e questo é un vero peccato!).
In compenso qui in Italia, alla scuola materna, lei si stupisce perché le maestre danno caramelle come premio, spesso e volentieri (ehm…troppo spesso e troppo volentieri). E cosí andiamo sempre di filastrocca, ultimamente…
Ma che dolce discussione animata; “è la DOSE che determina il veleno” ha detto Paracelso, grande medico del ‘500.- Conoscevo una ragazza “bio-integralista” che ha bevuto ogni giorno per due anni il centrifugato di carote-era arancione come una zucca…e non solo nella pianta dei piedi e palmi delle mani(dove inizia a depositarsi l’eccesso di beta-carotene)…questo per dirvi che anche nei dolci esiste una dose personale giusta ed errata(troppo-ma anche troppo poco)che varia in base allo stile di vita. Regola semplice ed efficace; consumare zuccheri complessi; frutta secca,malti, miele, vero zucchero integrale, melassa grezza…tutti contengono minerali e alcuni perfino le vitam. B (una manna per i nervi)…la voglia di cioccolato è spesso voglia di Bromuri(tetrabromuro del cacao) che calma lo schizzo pre-mestruale e come dice giustamente @soniuccia il Magnesio; il cloruro di magnesio è uno “scarto” della raffinazione del sale marino integrale…che invece dopo la raffinazione diventa un aggressore potente-mentre se integrale(in giusta dose) è un toccasano…nel mio libro c’è un articolo solo sul Cloruro di Magnesio(izn….lo hai letto troppo di fretta!)…Ricordate: raffinando lo zucchero gli hanno rubato tutti minerali e vitamine….una volta nel nostro corpo lui se li ri-prende (durante la sua metabolizzazione)….da li il circolo vizioso. Quindi si i sapori DOLCI-ma naturali !!!!!
Il LATTE crudo che diventa “yogurt” in germania lo chiamiamo DICKMILCH (=latte acida)…l’ho mangiato spesso da bimba(sembra uno yogurt dolce)….bastava lasciare il latte
fuori….se lo provate oggi diventa cattiva(…va a male con processo di putrefazione)….ehh già, erano altri tempi …..
@claudia…che carina e saggia la filastrocca sui dolci-non la ricordavo più!!! grazie
La voglia di cioccolato prima del ciclo: ce l’ho.
Il vuoto cosmico dello stomaco a distanza di qualche ora dall’ultimo dolce: ce l’ho.
Il desiderio di zucchero nelle giornate no: ce l’ho.
L’astinenza da dolci, lievitati, latticini per debellare la candida: ce l’ho.
Il sentirsi meglio dopo il periodo di disintossicazione: ce l’ho!
Fatemi la tessera del gruppo, ragazze.
@Loretta:puoi dirlo!In realtà ero lì lì x sciegliere quello super fondente,come di consueto…ma poi ha vinto la voglia di quello al latte…x altro nemmeno tanto buono….. :-(
@Izn:mi sto documentando sui bagni derivativi(http://www.bagniderivativi.it/),dicono che siano efficaci anche x le “dipendenze” da alimenti quali zucchero,caffè,ecc…..dacci un occhio!
pant pant, eccomi qui (anche per me le vacanze sono finite ed è ricominciato il “frullatore” quotidiano).
vedo che ha già risposto ad alcune domande sabine eck. :-)
per quello che riguarda il magnesio questo si trova bbastanza ben rappresentato nei semi oleaginosi (mandorle, noci, nocciole), nei cereali integrali, nel cacao (questo spiega il desiderio di cioccolato che viene a molte donne prima del ciclo).
quindi credo che un uso di questi alimenti e del sale marino integrale possa sopperire ad eventuali carenze di magnesio.
per le virtù della ryazhenka penso che possano rispondere meglio o il prof. giannattasio o dario bressanini.
ci vuole una conoscenza di tipo più chimico (cosa succede esattamente al latte bollendo, che tipo di denaturazione subisce) che io non ho, sorry.
Poiché sono stato avvertito dalla Sonia che sono stato tirato in ballo da alcune/alcuni di voi a proposito dello zucchero, mi sono precipitato a leggere quanto avete detto e ora mi sento in obbligo di intervenire, con la premessa che, se andate sul sito di valore alimentare, trovate un mio articolo sullo zucchero dal titolo “Troppi zuccheri nella dieta” dove ho cercato di dire tutta la veritá, nient’altro che la veritá, lo giuro, senza alcun furore giustizialista (e come avrei potuto visto che anch’io sono, come dicono gli inglesi, “sweet-tooth”, si va be’ sono goloso di dolci).
@Betty: La mia marmellata, fatta religiosamente in casa, contiene 300 grammi di zucchero/chilo, quindi calcolando anche lo zucchero della frutta, un cucchiaio (12 grammi) contiene meno di 4 grammi di zucchero, cioé all’incirca un cucchiaino da tè. Una delizia zuccherina che mi appaga con un solo cucchiaio (ma pieno). Una marmellata industriale puó anche superare i 50 grammi di zucchero, poi ha meno frutta e, sembra strano, un cucchiaio non mi basta per sentirmi soddisfatto, ce ne vogliono due-tre forse quattro (diavolerie dell’industria per farci consumare di piú?)
@Barbara: Il malto d’orzo è un dolcificante come tanti altri. Io penso che ci possiamo accontentare di consumare dell’ottimo zucchero integrale di canna, che, insieme al miele, considero il dolcificante naturale per eccellenza. Il consumo di malto o di altri dolcificanti piu o meno naturali come lo sciroppo d’acero o quello di agave, senza considerare il prezzo, servono spesso come alibi per eccedere nel consumo.
@Claudia: Oggi tutti siamo più o meno intolleranti allo zucchero perché ne consumiamo troppo ed è raffinato. Ne soffre la flora intestinale che favorisce i predatori dello zucchero, come i lieviti di cui la Candida fa parte, e il nostro metabolismo con i suoi picchi di insulina, che sono da evitare per l’acne, il vuoto allo stomaco, l’adipositá e la sindrome metabolica, che si configura come l’anticamera del diabete alimentare e altri disturbi.
@Sabine Eck: Sono d’accordo, per principio dico no agli integratori (qualche ricerca ha mostrato anche che possono far male), e se ce ne fosse bisogno, deve essere comunque il medico a decidere quale e quanto.
@Ilaria: Una parola consolatoria. “In quei giorni lì”, sì sì, sì, ad un cioccolato ma di altissimo livello e con pochissimo zucchero (ce ne sono). Spero che basti il canonico pezzettino da 20 grammi. In questo modo si accontenta un organismo che è languido e desideroso di coccole perchè sta compiendo il miracolo della femminilitá. Il vuoto allo stomaco, poi, è proprio dovuto all’eccessivo consumo di zuccheri per il picco di insulina che ne consegue e che fa piazza pulita in quattrro e quattr’otto dello zucchero che è arrivato nel sangue.
@Elena Galeazzi: D’accordissimo con Elena, il magnesio va preso da una dieta equilibrata. I vegetali ne sono tutti ricchi perchè il magnesio è il metallo che li fa relazionare con la luce del sole tramite la fotosintesi.
Su questo dolce sono abbastanza perplesso perchè il latte trattato a 150 gradi altera la struttura delle proteine e crea formazione di nuovi composti per il legame tra proteine e zuccheri con la conseguenza che il latte diventa meno digeribile e meno saporito. Per la panna ho il sospetto che quella temperatura sia già abbastanza elevata perchè si formino acidi grassi trans. A mio avviso, il latte è un alimento talmente nobile (se di qualitá) che andrebbe consumato crudo se fosse garantita l’assenza di microbi patogeni. Insomma, l’avete capito, per me, questo dolce senza zucchero forse avrà una spiegazione sociale-storica-etnica-climatica, non dietetica però, si può provare ma non ripetere tanto spesso.
Nel prossimo articolo sugli alimenti della prima colazione parlando delle marmellate, farò qualche considerazione in più sullo zucchero e vi dirò se è o non è un criminale. Suspence.
ciao!
Il latte (crudo) lasciato fermentare naturalmente dalle nostre parti e` usatissimo e si chiama PROSTOKVASHA, il nome deriva appunto dal fatto che si lascia fermentare senza aggiungere jogust/smetana/fermanti vari. nostre parti intendo madre Russia… oh quanto mi manca il sapore vellutato e il colore crema della Rjazhenka! Tanto cose ho imparato a riprodurre del repertorio gastronomico russo ma con la rjazhenka ancora non mi era cimentata. Ora ci provo assolutamente!
Matteo, scusa se magari sembro provocatoria (izn ha 8 pianeti in vergine, io sono decisamente uno scorpione, perdonami), ma mi sa che non ho capito.
Anch’io mi faccio la marmellata in casa, religiosamente, senza additivi, lungi da me lodare la zuegg anche se tollero le marmellate bio fatte a mano ma comprate da chi è meno pratica in cucina o ha lavori più sfiancanti… quello che non capisco è come sia possibile che un cucchiaio da 12 grammi di marmellata industriale contenga 50 grammi di zucchero! :D La marmellata industriale è meno buona e meno salutare, siamo d’accordo, ma contiene 50 grammi di zucchero… dove, in che percentuale? Perché così il discorso è un po’ fumoso e i conti non tornano mica :)
@Olga: grazie!!! Mi interessa moltissimo questo argomento. Quello che mi chiedo è se anche da noi sarebbe possibile fare questa cosa. Tu hai mai provato in Italia con un buon latte crudo a fare questo prostokvasha?? Perché mi piacerebbe tanto non dover aver bisogno dello yogurt di partenza per poterlo fare con il latte. Mi sembrerebbe tutto più naturale.
p.s.: hai provato poi a fare la Ryazhenka? Com’è venuta??
@Olga: ne ho 5 di pianeti in vergine, non 8 :-) Già con cinque la situazione è tragica, non oso immaginare se ne avessi *otto*!
@betty. Grazie per il commento che mi permette di chiarire un punto oscuro della mia risposta (colpa mia, chiedo venia). I 50 grammi di zucchero della marmellata industriale si riferiscono al contenuto in 100 grammi di marmellata, è come dire 500 grammi di zucchero per kg di marmellata. Quindi un cucchiaio di marmellata conterrà sui 6 grammi di zucchero. Prego la Sonia di aggiungere nella mia risposta, dopo i 50 grammi di zucchero, “per cento grammi di marmellata”. P.S. Mia moglie mi sta dicendo (sono a letto influenzato e beatamente coccolato!) che ha ridotto lo zucchero delle sue marmellate può essere anche soltanto di 150 grammi/kilo) e viene bene lo stesso. Tutto ad occhio, naturalmente, perchè le vere casalinghe pesano con gli occhi e non con la bilancia. Il che mi turba, pignolo come sono mi piacerebbe la pesata al millesimo di grammo, ma fino a che le marmellate sono così buone e non ammuffiscono, devo stare zitto. E poi, se criticassi, c’è sempre il rischio che lei mi dica che le marmellate preparate scientificamente me le faccia io. Sarebbe una tragedia.
Grazie, o professore!! Sono una vera casalinga!! Uno dei piú bei complimenti che mi siano mai stati fatti! No, perché ogni volta che Izn mi chiede di dirle le ricette tipiche di qui, tramandate da nonne e mamme e vecchie vicine, io i grammi mica li so! Tutte ti rispondono la stessa cosa: “Boh! Mi vago a ocio” (“Boh! Io vado ad occhio”). Anche per le torte, eh, non solo per la polenta coi crauti ;-). Io sono entrata nell´appartamento di un single, sette anni fa, e pure fisico teorico. La cucina aveva sí e no due piatti e tre cucchiai, figuriamoci se c´era una bilancia! E mi sono abituata…pur cucinando moltissimo.
Capisco che Izn debba mettere le dosi precise, altrimenti poi ai lettori del pastonudo vengono delle schifezze, ma magari una ricetta “ad occhio” potrebbe essere anche un buon esercizio per imparare a non tenere sempre tutto tutto sotto controllo…;-))
PS: il single sta ancora con me, da quel giorno. Cucina meno, chiaramente, ma molto piú consapevolmente (adesso é a johannesburg, e una delle prime cose che mi ha detto é stata: “Guarda che ci sono negozi biologici anche qui, ne ho giá trovato uno vicino a casa!” Eh eh…piccoli consapevoli crescono…
Grazie Matteo, gentilissimo, ora è tutto molto più chiaro!
Che pioniera, la tua signora! Con 150 grammi di zucchero io non ho mai provato. Ma usando quella dose, si rende necessaria la pastorizzazione in acqua bollente dei vasetti già riempiti? Io finora sono rimasta sui 300 (metodo Ferber, lascio in infusione la frutta per una notte con zucchero e succo di limone dopo aver portato il tutto ad ebollizione, il giorno dopo cuocio finché non gelifica, 5 10 minuti max) versavo la marmellata nei vasi sterilizzati in forno, chiudevo con capsule nuove e capovolgevo. Se provo la ricetta della tua mitica mugghièra, posso continuare con “capovolgo evvai”, senza alambiccarmi coi pentoloni, secondo te? Perché lo ammetto, sono un po’ diversamente attiva, ovvero pigra, e se riesco a risparmiarmi di farmi odiare dal gatto per aver umidificato tutta la casa con pentole e pentoloni son contenta :)
@Betty e anna: ragazze, sposto la discussione sul metodo Ferber nel post della marmellata di more (cliccate qui) se no non si capisce più niente! Che anch’io devo chiedere una cosa a Betty :-)