Devo dire la verità, Squicity li ho chiamati prima di tutto perché ero stata colpita dalla grafica (un po’ hipster!) del sito. Deformazione professionale. La prima cosa che ho fatto, sono andata a guardare chi glielo aveva fatto, e non sono rimasta delusa!) Lo ammetto, non riesco a comprare neanche il detersivo per i piatti se non ha un aspetto attraente, e questo da quando ero un infante.
squicity roma rieti viterbo
Da piccola passavo ore a esaminare le confezioni dei vari shampoo, bagnoschiuma, dentifrici etc, insomma ero già una promessa del packaging, anche se questa storia non mi fa molto gioco dato che all’epoca c’era poco da scialare: tutto Procter and Gamble e simili (ve lo ricordate il disgustosissimo shampoo alla pseudo-mela verde!?) :-P
Così quando ho visto il loro sito e ho letto cosa facevano più o meno, gli ho scritto subito per curiosare, e dopo poco ho ricevuto una telefonata da una persona molto professionale e del tipo giusto (cioè appassionata al proprio lavoro e disposta al confronto: ottimo segno!).
Il mio dubbio era che sul sito non riuscivo a capire la provenienza (biologica, biodinamica, permacultura, che tipo di allevamento) degli alimenti, così abbiamo deciso di incontrarci e parlarne davanti a un buon… eh. Voi quando andate in un bar convenzionale che prendete? Caffè non lo prendo (lo annuso solamente); tè fatto con la macchina del caffè (che tipo di acqua? che detersivi avete usato per pulire la macchina? che tè usate?). Vabbeh ho preso una spremuta d’arancia, facendomi le croci prima di berla, eheheh. No non smettete di leggere che vi devo raccontare cose interessanti.
Alfredo Morales
Alfredo Morales mi ha spiegato cos’è esattamente Squicity (sottotitolo alquanto esauriente: “i sapori della nostra terra, in città”), chi c’è dietro, e quali sono i suoi obiettivi e propositi. Loro sono nati da pochissimo (il 24 giugno!!) ma sono già molto intraprendenti. Si tratta di due agronomi (più uno che si è aggiunto al gruppo da poco) che però hanno poco del classico agronomo scientista, e molta apertura mentale e curiosità verso le nuove tendenze (non in senso di moda, ma proprio la strada verso la quale un po’ tutti — speranza mia — ci stiamo dirigendo).

Con il loro bagaglio di conoscenze (che insomma, lo vorrei avere io, risparmierei un sacco di cose che invece devo studiare for dummies), selezionano prodotti consapevoli e a basso impatto ambientale, e li consegnano a domicilio alla gente che li ordina sul loro bel sito, nelle province di Roma, Rieti e Viterbo (romani, ve lo avevo detto che avevo una sorpresa in serbo per voi!).

La cosa bella è che prima di tutto oltre i 50 euro (e voi lo sapete quanto poco ci vuole a totalizzare 50 euro di cibo, no?) consegnano gratuitamente, ma oltretutto la consegna (che dev’essere fatta in un raggio di 150 chilometri dalla base) è *informata*, vale a dire che ve la consegnano loro personalmente, con il furgoncino frigorifero serigrafato, e voi potete chiedere tutte le informazioni che volete sui prodotti che avete acquistato (e sui loro produttori ovviamente).
furgone squicity
Badate bene, non stiamo parlando di scatole preconfezionate tipo cassettoni, ma di una vera e propria spesa che si può fare sul loro sito, e che viene recapitata (a casa o in ufficio o dove vi pare) entro una settimana dall’ordine.
Il progetto, a parte la questione pratica del produco-vendo-compro, è nato nelle loro intenzioni per riscoprire il territorio rurale della tradizione locale (in Italia ne abbiamo da stravendere) e riallacciare le relazioni tra contadini e cittadini, e tra le persone in generale.
ortaggi squicity
I produttori sono scelti da loro personalmente, in base a criteri di qualità, stagionalità, tracciabilità e territorialità (massimo due ore di trasporto su gomma), e una cosa alla quale sono particolarmente attenti, ad esempio, nel caso dell’allevamento degli animali, è che siano nati e cresciuti nell’azienda dalla quale provengono, cioè non siano acquistati esternamente e poi cresciuti sulla propria terra (per molte aziende “il mio manzo” significa quello).
squicity
Fatevi un giro sul loro sito per dare uno sguardo, e poi, siccome il progetto è stato creato anche per educare e informare tutti noi, prendete atto della possibilità di partecipare a degustazioni, visite guidate, laboratori didattici e quant’altro presso i loro produttori, per andare a conoscere i metodi di lavorazione artigianale e in generale da dove viene il cibo che mettiamo in tavola. Io vado a scrivere la newsletter, che altrimenti il Francesca-vulcano mi secuta (espressione napoletana di facile interpretazione!) :-)
Squicity
Largo Francesco Nagni, 15 — 01100 Viterbo
info@squicity.it
facebook.com/squicity
+39.06.92956743
+39.338.1922950
+39.340.4297379