Ho appena fatto colazione, la stessa che faccio da una vita, e cioè una fetta di pane integrale lievitato con pasta madre, sopra un velo di burro biodinamico tedesco (viene da lontano, lo so, il km 0 se ne va a farsi benedire, ma è il più buono che riusciamo a trovare dalle nostre parti) e un bel cucchiaio di marmellata di more fatta in casa l’estate scorsa (di cui mi vanto di essere uno degli artefici avendo contributo alla raccolta, faticosa e sanguinosa, di questi inaccessibili frutti).
Insieme ad un bicchiere di latte di capra che vado a prendere da un pastore che sta su alla montagna che fa da sfondo al paese in cui vivo (Ninfa) e che pastorizzo da me (non si sa mai) a 80° per un attimo usando un termometro da formaggio (bollire il latte è un’offesa a questo nobile alimento), e a un pugnetto di mandorle (ma, quando ci sono, preferisco qualche noce).
E naturalmente ad una tazza di caffè biologico, che non faccio tanto ristretto (ma che napoletano sono?) perché a me piace berne una bella tazza piena – come gli americani (anche se la loro può essere brodaglia, più in là vi dirò perché) – fragrante ed aromatica.
Una colazione davvero con i fiocchi (è solo metafora, non mi riferisco ai fiocchi di mais, per carità, che sono una vera aberrazione) che mi mette quotidianamente di buon umore. Oggi un po’ di più perché c’è sole dopo tanti giorni di pioggia e sono riuscito ad accendere la stufa a legno in un baleno (cosa che mi riesce di rado). La congiuntura è dunque favorevole per tornare a scambiare quattro chiacchiere con voi (intanto la Cocò, la gatta intellettuale della famiglia, è salita sulle mie ginocchia e prova a scrivere con me al computer questo pezzo, mentre l’altra, la Ninì, che non è interessata all’alimentazione degli umani, girovaga per il giardino nella speranza di fare colazione come si conviene ad un felino con un buon topolino (come è crudele la natura, se la prende sempre con i più deboli).
Ma torniamo alla colazione. Sono poche ormai le persone che la fanno come si dovrebbe (la dott.ssa Elena ve ne ha parlato tempo addietro). Perché si è rinunciato a questo “banchetto degli dei” e con che cosa si è sostituito?
L’industria alimentare, attraverso la pubblicità, ha convinto i consumatori sprovveduti – e sono la maggioranza (scusatemi, non lo dico con cattiveria) – che pane e burro fanno ingrassare e perciò sono da sostituire con alimenti di loro produzione “più dietetici”.
Così, via il pane dalla tavola e sotto con surrogati (fette biscottate, merendine, cereali per la prima colazione, cornetti). No al burro ed evviva la margarina. Il latte intero? Ma per carità, ha troppo grasso, meglio quello parzialmente scremato (e così del grasso tolto al latte l’industria ne fa burro che poi vende a parte guadagnandoci due volte).
Non è stata risparmiata la marmellata casalinga, prima perché ormai pochi si cimentano a farla, e non mi dite per mancanza di tempo perché è solo pigrizia; poi perché quella che si compra al supermercato è così invitante con quei suoi colori accesi e la consistenza al punto giusto (nota personale: ciò è frutto della sapienza dell’industria nel dosare gli additivi e non della qualità e della quantità di frutta che ci sta dentro), mentre quando si tenta di farla in casa esce sempre sbiadita e molliccia. E poi il colpo di grazia: la marmellata del supermercato la mangiano le persone famose della pubblicità televisiva (altra mia nota: ma quei personaggi sono pagati profumatamente per far finta di mangiarla!).
Siamo davvero diventati marionette nelle mani dell’industria alimentare! Per rendercene conto, basta esaminare qualcuno dei prodotti che hanno sostituito il pane a colazione.
Prendiamo le fette biscottate
Sarà perché sono leggere leggere e quasi diafane per l’eccessiva lievitazione, sarà perché sulle etichette c’è sempre un’allusione alla loro presunta capacità di non fare ingrassare (leggo sull’etichetta delle fette biscottate Armonia “semplici e leggere” del Mulino Bianco “perfette, a basso contenuto di sodio”), il dato rattristante è che molti consumatori ci sono cascati e ne consumano a iosa. Ma sbagliano ed è facile capire il perché leggendo gli ingredienti in etichetta.
Esaminiamo proprio le fette biscottate Armonia, che vanno per la maggiore.
Gli ingredienti sono: farina di frumento (è farina bianca), lievito naturale (scritta equivoca, ma la legge lo permette, per indicare il lievito di birra), grasso vegetale non idrogenato (se non ha subito trattamenti per la solidificazione, deve essere costituito prevalentemente da olio di palma e/o olio di cocco), zucchero (cioè zucchero bianco di barbabietola), estratto di malto d’orzo e mais (è un ingrediente che non ha valore nutritivo, ma viene aggiunto per dare alle fette un colore ambrato e per renderle croccanti), sale, farina di frumento maltato.
La tabella nutrizionale ci dice che se se ne consumano 6 fette, che sono pari a quasi 50 grammi, si ingeriscono circa 200 kcal, 3,4 g di zucchero e 1,2 g di grassi saturi. Vale a dire molte più calorie e zucchero di una fetta di un buon pane integrale a pasta madre di pari peso (120 kcal e zucchero e grassi saturi quasi assenti) e meno fibre (il pane ne dà 3 grammi). Senza contare poi che quei 50 grammi di fette biscottate costano abbastanza di più di una fetta di buon pane.
Il ragionamento non cambia per gli altri prodotti da prima colazione.
Il Nesquik cereali, ad esempio, ha questi ingredienti
Cereali, zucchero, cioccolata in polvere, destrosio (è zucchero invertito, cioè una miscela di glucosio e fruttosio), olio vegetale (cioè oli di diversa provenienza estratti con solventi chimici), sale, cacao magro in polvere, correttore di acidità: fosfato trisodico (è l’additivo E 339iii, che sarebbe preferibile evitare come tutti i fosfati e polifosfati), aromi, vitamine varie.
In base alla tabella nutrizionale, se se ne consumano 30 grammi con un bicchiere di latte, si assumono 174 kcal, 16,4 grammi di zucchero, 1,6 grammi di grassi saturi, 1,5 grammi di fibre. Da tener presente che, ingerendo tutta insieme una quantità così grande di zucchero (quasi 1/3 di quella massima che secondo l’OMS un adulto può ingerire quotidianamente, figuriamoci poi i bambini), si determina un picco di glicemia così elevato che può causare di rimbalzo una successiva crisi ipoglicemica con insorgenza di fame e conseguente necessità della merendina-spuntino a metà mattinata. Quindi, anche in questo caso, meglio il nostro buon pane quotidiano, perché apporta meno calorie e molto ma molto meno zucchero.
I corn flakes non sono da meno
Gli ingredienti sono: mais, zucchero (è zucchero bianco di barbabietola), aroma di malto d’orzo (non essendoci scritto naturale, si deve ritenere che si tratta di aroma artificiale), sale, vitamine varie.
50 grammi apportano 190 kCal e 4 grammi di zucchero. Quindi anche loro sono molto più calorici e abbastanza più pieni di zucchero del pane integrale. Per inciso vi informo che i corn flakes sono stati inventati per caso dal Dott. Kellogg che nella cucina della sua clinica si era dimenticato sul fuoco dei cereali in cottura. Per non buttarli, li riciclò come fiocchi ai suoi pazienti (Valore alimentare n. 24, rubrica “Curiosando, indagando… giocando”).
E per finire, il cornetto
Forse tanti di voi non lo sanno, ma ormai si contano sulla punta delle dita i pasticcieri che fanno i cornetti nel loro laboratorio partendo dagli ingredienti base, che poi sono quelli canonici, zucchero, farina, lievito, uova, burro e un pizzico di sale. Come accade per il “panettone artigianale”, anche i “cornetti caldi” sono prodotti dall’industria sotto forma di “semilavorati”, che poi è un eufemismo per dire che si tratta di cornetti congelati che vengono scongelati (a 180°C per una ventina di minuti) qualche ora prima di metterli, appunto caldi caldi e fragranti, in bella mostra al banco. Eccovi gli ingredienti: farina di grano tenero 00, margarina vegetale (possibile presenza di grassi idrogenati), zucchero (raffinato da barbabietola), burro, sale, latte magro in polvere, miele, malto, emulsionante: l’E 472f (uno dei soliti derivati dei mono e di gliceridi di acidi grassi di cui vi ho parlato trattando il panettone), aromi naturali. Se poi il cornetto è ripieno di marmellata o di cioccolata, c’è da aggiungere altri ingredienti come lo sciroppo di glucosio, i gelificanti, gli acidificanti e il cacao.
Per chiudere un aneddoto personale: per anni sono andato di tanto in tanto a gustarmi un cornetto in una pasticceria vicino al Vaticano (per sfizio, non per fare colazione). Era così saporito. Poi il cornetto diventò immangiabile; tra i denti il pasticcere mi confessò che fare il cornetto con le sue mani gli costava troppo e quindi avrebbe dovuto farlo pagare di più rispetto alla concorrenza. Per non chiudere bottega, si era adeguato mettendosi anche lui a scongelare i “cornetti semilavorati”. Così poteva reggere la concorrenza, perché quei cornetti gli costavano soltanto venti centesimi l’uno.
Avrei preferito pagare per il suo cornetto di una volta qualunque prezzo; non ci sono più andato perché il nuovo valeva molto meno degli 80 centesimi che costava. Un grido accorato: ridateci il cornetto di una volta, dateci la possibilità di sfiziarci di tanto in tanto.
A seguire le merendine, la margarina, e il cosiddetto caffè all’americana, lo yogurt, la mitica nutella e la crema di nocciole (che mi pare di capire piace tanto alla nostra dottoressa Elena). Anche su questi alimenti ne leggerete delle belle. A presto, impegni permettendo :-)
molto bella la tua colazione, ma il burro tedesco a km più di 1000 non si può mica accettare eh ;-)
Comunque ci tenevo a scrivere che senza fare di tutta un’erba un fascio, si trovano al supermercato le fette biscottate integrali della misura che hanno il 98% di farina integrale. Mi sembra un ottimo compromesso, a meno di non volersele fare in casa.
@Francescav: Grazie tesoro, ma il post non l’ho scritto io, è del Professor Matteo Giannattasio. Il problema è che il burro di centrifuga biologico in Italia proprio non si trova (o almeno per adesso io non sono riuscita ancora a trovarlo); e la differenza con quello di affioramento che si trova da noi è proprio abissale.
Tu a Strasburgo sicuramente trovi un burro eccezionale, beata te!
Per le fette biscottate integrali ci risponderà sicuramente Matteo Giannattasio; ma quelle della Misura sono biologiche? Perché purtroppo se la farina integrale non è biologica c’è il rischio che possano essere presenti residui di pesticidi sul tegumento esterno dei chicchi :-(
la ricetta per farle in casa (con la pasta madre ovviamente!) comunque eccola qui, e sono uno spettacolo (oltre al fatto che si può scegliere la farina che si preferisce)!
So che il post è scritto da Matteo Giannattanasio, infatti il commento era riferito a lui. La questione del burro mi sembra importante, la consapevolezza non può passar sopra a tutti quei km, bio o non bio. Allora sarebbe meglio non usare il burro a favore di qualcos’altro più facilmente reperibile.
Ahimè non credo che le biscottate misura siano bio, e hai ragione sul fatto che integrale non bio = veleno. Sicuramente proverò presto a fare le fette biscottate in casa, anche perchè io a colazione le amo molto e chissà come saranno buone quelle casalinghe. E poi così come dici tu posso anche divertirmi con farine diverse.
Grazie per la ricetta, baci!
Ciao, per quanto riguarda il caffè, il cosiddetto vero caffè napoletano non è il ristrettissimo fatto con la macchinetta Bialetti che è nata in nord Italia a Crusinallo (VB) da Alfonso Bialetti nel 1933. Prima della diffusione della Bialetti il vero caffè napoletano era fatto con questa macchinetta ora ormai quasi dimenticata, io l’ho assaggiato il caffè fatto con questa macchinetta ed è una via di mezzo tra un ristretto e un lungo americano, diciamo che si beve in tazza come nella tua foto ed è buono, aromatico e non sa di bruciacchiato come l’attuale caffè metodo Bialetti, quindi vai tranquillo che il tuo caffè semilungo è più simile al napoletano di quanto non lo sia l’attuale caffè tanto decantato come il vero caffè napoletano ;-)
@francescav: francesca perdonami, il tono mi aveva fatto pensare che ti rivolgessi a me! Io non sono ancora riuscita a dare del tu al professore :-P
Sì, mi rendo conto che sarebbe meglio non comprare una cosa che viene da così lontano, infatti tutte le volte che posso sostituisco. Però il burro serve per molte preparazioni anche bioterapiche (e in quei casi non si può sostituire con nient’altro), ed è molto meglio derivi da panna di centrifuga perché è più sano. Spesso penso che dovrei vivere in Germania, se non fosse per il clima, che non sopporterei mai.
@EliMarVal: Infatti io quella macchinetta che hai descritto tu per fare il caffè napoletano ce l’ho qui a casa. L’unico dubbio che ho è che ultimamente ho scoperto che il caffè ha un ph acidissimo, e quindi le macchinette per il caffè non dovrebbero essere di alluminio. Orrore. Sto cercando di trovare una macchinetta di acciaio, ma non so come verrebbe il caffè :-(
Salve, buon anno,
Bello e sopratutto giusto il post, sottoscrivo parola per parola! Tranne il caffè che a me piace stretto e napoletano anch’io purtroppo tanto.
Nessuno purtroppo legge le etichette, le quali per me dicono sempre troppo poco tipo origine geografica delle materie prime, mi chiedo questi oli vegetali cinesi tailandesi versati sversati e versati ancora da sili a container cisterne (cosa trasportavano prima ?) a navi, poi sono troppo piccole la trasparenza e l’informazione sono garanzia di libertà del consumatore.
Sono un Pastaio a Gragnano e conoscendo i cereali, è verissimo che nell’integrale convenzionale c’è grande concentrazione di pesticidi.
La mia etichetta ideale oltre alle richieste di legge :
1) origine delle materie prime base
2) origine del prodotto con indicazione se trattasi di semilavorato
3) confronto nutrizionale con il prodotto base es. Fette biscottate/pane
4) % di sale, zucchero, fibre, Calorie, in relazione alle dosi consigliate da OMS o min sanità per principali classi m/f bambino, adolescente, uomo, anziano
5) emissioni co2 per porzione consigliata
Lo so è un sogno, ma è gratis sognare!
Scusate la lungaggine e l’intrusione.
P.s. Ciao Francesca buon anno!
@izn: l’Alessi l’ha fatta in acciaio inox ma costa uno sproposito.
Magari con qualche ricerca in più la si può trovare, io il caffè non lo bevo proprio, mi piace solo l’odore che è inebriante, ma il sapore per me è appunto acidissimo e fatico a buttarlo giu, ma anche perchè è un non alimento, lo classifico tra le droghe, quando durante il giorno ho bisogno di un pò di sprint trovo più giovamento da una bella arancia o altro frutto di stagione piuttosto che dal caffè, e poi non so perchè ma dopo il caffè ho più sonno di prima e sbadiglio in continuazione, cosa che non accade dopo un frutto.
@izn: eccola qui questa è più accessibile.
A proposito di Nutella: (salve Prof! :-) ), io personalmente non la amo per niente, ne lei ne i suoi derivati meno “schifidi”. Ho però due figlie e uno svariato numero di pazienti giovani che ne vanno pazzi. Da qui il tentativo di trovare delle creme di nocciole commerciali e facilmente reperibili che fossero meno dannose della Nutella.
Salve prof e buon anno, ciao Elena buon anno anche a te. Ho lo stesso problema con il figlio 13enne. Gli ho comprato una crema di nutella dell’alce nero (chokocreme) e me la sto finendo tutta io (sich!) perche’ a lui non piace. Tra adulti piú o meno ci intendiamo, ma come passare ai “barbari adolescenti” certe informazioni alimentari sane lo trovo complicatissimo. Cercando di essere tattici altrimenti diventa rifiuto. Per la colazione della mattina non riesco a passargli niente di sano, nonostante svariati tentativi, e chiede tutti quei prodotti che lei elenca sopra. Pena esce di casa senza avere mangiato nulla. Le info sul suo interessante post sulla colazione per me vanno benissimo, piú o meno ci siamo, ma questi ragazzi non ne vogliono sapere bombardati come sono non solo dalla TV, pub ecc, ma anche dalle abitudini alimentari dei loro coetanei. E gli strani siamo noi che non ci adeguiamo. Per non parlare del pranzo/cena, ma qui inzia un’altra storia. Ciao.
@Giuseppe di Martino: Meravigliosa la pasta di Gragnano. Il vostro pastificio è bio? Certo con un etichetta come quelle di cui parli tu non ci sarebbe bisogno di enti certificatori. Mi sa che forse ho trovato il termine che cercavo da un secolo, per sostituire la parola “biologico”: devo dire cibo trasparente, forse rende l’idea meglio di qualunque altra cosa.
@EliMarVal: Ma sei un genio! Sai che quella di Alessi quando l’ho vista mi sono ricordata che la conoscevo? c’è già da tantissimi anni, mi sa da prima che mi trasferissi a Roma, è un sogno, ma certo costa uno sproposito, è inarrivabile. Fantastico anche il link di quell’altra.
Noi intanto abbiamo trovato questa (che però è di rame… andrà bene il rame per il caffè?) e questa (prezzo ottimo in relazione ai già visti), che dici?
@elena e anna: ma la meravigliosa Regina di Dea nocciola??! È pure chilometro zerissimo! Mi devo solo informare sul perché tutte sono fatte co ‘sto benedetto latte in polvere. Si conserva meglio forse?
Buonasera e moltopiacere!!!!La colazione è uno dei miei pasti preferiti e,ahimè,con la paura di aver fame in mattinata,a volte esagero con le quantità :-P
Tempo fa facevo colazione con pane,burro(anch’io quel tedesco lì!!!!) e marmellata,ma ho dovuto smettere xchè il suddetto burro mi piaceva così tanto da non accontentarmi di quel pò sul pane caldo…ed i kg aumentavano!!!
Ora prendo latte con cereali integrali misti ed a volte pure un frutto..così arrivo tranquillamente all’ora di pranzo anche se tra colazione e pranzo passano anche 6 ore!!!
Attendo ansiosa le peggiori news su Nutella…sono riuscita a resisterle solo dopo aver appreso che negli ingredienti è presente grasso animale(sono vegetariana)..!!!!A presto e grazie infinite!
Scusate, ma almeno per chi tra voi ha il Bimby, dov’è il problema di farsi una crema di nocciola casalinga? Si possono scegliere gli ingredienti, che sono comunque molto pochi. Per chi può, usa il latte vaccino o di capra, altrimenti vanno benissimo le bevande di avena (anche quella home-made con il Bimby, più che accettabile), di riso o di soia. Io la regalo a Natale ai colleghi del mio fidanzato, che non sanno niente degli ingredienti, nè tanto meno si interessano di alimentazione consapevole: il vasetto non supera i due giorni di vita…!
Buona “Nutella” a tutti!
Sara.
per quanto riguarda la nutella… perchè non farla in casa? io sono vegana quindi niente nutella dato che c’è il latte ma ricordo che mia madre la faceva in casa, qui ci sono varie ricetta di nutella, questo è il mio sito preferito di ricette vegane e consapevoli altrimenti eccone uno per i più tradizionalisti.
ops non avevo letto il commento di sopra :-)
eh eh… vedo che la crema di cioccolata regna su tutto… anche nel post del panettone tutti a parlare di lei. Lorettaaaaaaaaaaaaaaaa!
Carissimo Matteo,
anche io vado cercando un posto dove poter assaporare un cornetto che sia vero cornetto ma trovo sempre una cosa mezza cruda dentro ( non trovano neanche più il tempo di far cuocere a modo un cornetto surgelato) e tutto appiccicoso perchè non so cosa diavolo ci appiccicano sopra per renderlo lucido e quindi più appetibile.
@Francescav: Francesca se ti posso dare un consiglio e naturalmente vale per tutti. Quando comprate qualunque cosa di INTEGRALE ( biscotti, pane etc etc) o state sul BIO oppure è meglio che prendete qualcosa di non integrale ipso bianco.
Perchè? Perchè il cereale macinato per fare la farina integrale (mantenendo crusca e cruschello e la parte esterna del chicco che viene sempre scartata quando si vuole una farina 0 e 00) contiene INTERAMENTE anche tutte le impurità, i fitofarmaci, i pesticidi e quant’altro ci riserva la chimica dell’agricoltura convenzionale. Voi quindi vi mangiate tutte queste cosine credendo che sia più salutare.
A questo punto quindi meglio una normalissima e bianca fetta biscottata.
Spero di essere stata abbastanza chiara…
Abbraccio a tutti!
Noi siamo certificati bio,
ma mi fido piu’ dei miei occhi e dei miei “amici” contadini, e del mio ” unico” mugnaio, tutti ” trasparenti” tanto che li puoi vedere in faccia sul mio sito, seguendo un pacchetto di pasta dalle tue mani fino al campo attraverso la filiera con Google Maps gratis per tutti si chiama TTS (total tracking system)
Pacco dopo pacco, tutti li a far vedere la loro faccia se vai sul blog di Mafaldina e cerchi “raccolto”a giugno dell’anno scorso puoi vederli tutti li’ felici, e contenti, perché non hanno nulla da nascondere, e condividono un progetto, spero davvero che la “trasparenza” diventi la norma.
Se sei interessata ti mando qualche info.
Spero di non essere stato intrusivo, ma credo passionalmente in quello che facciamo, anche se ti confesso che e’ stato davvero difficile all’inizio, e non e’ facilissimo adesso, ma ogni volta che vedo pubblicità ingannevoli, o comunicazioni mendaci condannate da giudici o Authority prendo coraggio.
Scusate di nuovo.
Vi rispondo subito. Sto in vacanza fino a lunedì prossimo (una vacanza lunga abbastanza per poter scrivere una parte di un nuovo libro della serie “Alimentazione e salute”di cui vi annunzierò il titolo quando sarò sicuro di poterlo portare a termine), quindi ho tempo per rispondere a “tambur battente”. Poi, a partire da lunedì prossimo dialogherò sempre e con grandissimo piacere con voi, ma dovrò fare i conti con gli impegni che ho.
@Francescav: Prima questione: il km 1000 del burro.
Lo so, l’ideale sarebbe aver un burro della qualità (eccezionale) di quello tedesco che fosse prodotto sotto casa, ma non c’è. Il burro, infatti, quando è buono, è, come dice la Sonia d’accordo presumo con la Dott.ssa Elena, una medicina oltre che un alimento favoloso. Di burro buono ce n’è in Italia, ma non arriva dalle mie parti e io mi ritengo fortunato di poter disporre di quello tedesco. E poiché ne consumiamo così poco, giusto per una spalmatina sul pane al mattino (un velo peserà 3-4 grammi) e per fare un dolce nelle feste comandate, non ci flagelliamo per la infrazione alla legge del km 0.
D’altra parte, mica la farina delle fette biscottate Misura o di qualsiasi altra marca è a km 0, considerato che il grano che utilizza l’industria alimentare proviene in larga parte da altri paesi, anche molto ma molto lontani dal nostro.
Seconda questione: non fare di ogni erba un fascio.
Beh, io ci andrei cauto nel dire che le fette biscottate Misura non rientrano nel fascio. Oltre al rischio paventato da izn sui pesticidi (la legge fortunatamente impone dei livelli di concentrazione al di sopra dei quali non si può andare), confermato da Giuseppe pastaio in Gragnano (io sono cresciuto a pasta di Gragnano, vino di Terzigno e trecce di fiordilatte di Agerola, e vorrei sapere da Giuseppe se ancora si può godere di queste prelibatezze tipiche del Vesuvio e dintorni), ci sono altre due ragioni che me le fanno mettere nel fascio, una tecnica ed una di carattere generale che riguarda i nostri comportamenti da consumatori consapevoli.
La ragione tecnica: le farine integrali.
Siamo sicuri che quelle farine della Misura siano davvero integrali e non piuttosto farine “integrali” per la legge, ma non per il consumatore? Per legge può essere definita “integrale” anche una farina bianca addizionata di crusca. E comunque in entrambi i casi, la farina manca di un suo prezioso componente, il germe di grano perché la molitura industriale della farina si fa oggi con i mulini a cilindri (che prevede l’eliminazione del germe). Lo prova il fatto che in etichetta si trova il germe di grano tra gli ingredienti (se fosse parte integrante della farina non verrebbe citata tra gli ingredienti). Perdonatemi questa tediosa annotazione tecnica, necessaria per capire alcune sottigliezze delle etichette.
La ragione di carattere generale: Fossero anche fatte di farina davvero integrale, perché dovremmo consumare fette biscottate Misura?
Leggo dall’etichetta che esse (la Misura le decanta per la sua leggerezza, ci risiamo con la leggerezza!) contengono zucchero, oli vegetali (non specificati), farina di cereali maltati (per dare colore e croccantezza) e anche un additivo, l’acido L-ascorbico, noto anche come E 300, un tipico agente di trattamento della farina, ovvero uno dei cosiddetti “miglioratori”, (ai tempi della mia fanciullezza “migliorare” era la parola che scandiva la maestra al genitore a colloquio per non dire esplicitamente che il rendimento scolastico del figliolo era scadente. A buon intenditore!).
Torno a dire: ma che c’è di meglio, per fare colazione al mattino, di una fetta di pane integrale o semintegrale lievitato con pasta madre e fatto con farina biologica dal fornaio o addirittura fatto in casa secondo la ricetta della Sonia e con farina prodotta dalle nostre parti (quindi a Km davvero zero)? Ah, dimenticavo, anche le fette biscottate Misura hanno molte più calorie del pane ora invocato.
@EliMarVal: È vero, l’autentico caffè napoletano è quello della macchinetta napoletana cui Eduardo metteva “o’ cuppetielle” al becco per non fare andar via gli aromi. Anch’io ne sto cercando una in acciaio inossidabile, ma purtroppo al momento posseggo solo “o’ cuppetielle”.
Auguro a tutte e a tutti un felice anno.
Caro prof.re
Non credo ci conosciamo, ma mi e’ molto simpatico, perche’ legge le etichette, e sa cosa vogliono dire, e poi per il cuppitiello, non volendo monopolizzare i commenti, la pasta c’e’, e rispetto a prima c’e’ un consorzio 15 aziende e siamo in dirittura di arrivo per l’igp, la treccia di Agerola si, poca ma a sapere dove andare c’e’, a Terzigno vogliono purtroppo farci una discarica in pieno parco del Vesuvio, ma c’è Catalanesca, lacrima Christi e Pereepalumm, altri eroi abbarbicati ad una zolla di lava, calcare e zolfo! Contro tutti e tutto.Eroi.
Giuro che e’ l’ultimo commento ma dovevo una risposta al Prof.
Ecco qui una ricettina semplice semplice :-)
buonasera Prof e pastonudisti: sul BURRO sono pienamente d’accordo; se è crudo e di qualità (mucca fuori) idealmente prodotto da latte crudo è una bomba per la salute.
In germania si distingue comunemente il burro invernale (mucca in stalla) da quello estivo più giallo naturalmente (mucca a pascolo) ovviamente più ricco di vitamine che sono soprattutto vit A, D, E, ma anche K, B1, B2, B6.
Fa benissimo alle ossa (fratture) e alla pelle. Provate a metterlo sugli ematomi; guariscono prima. Un mio amico esperto di vacche mi ha raccontato che se si semina piante tipo il LINO la mucca mangia queste piante d’istinto e produce un latte più ricco di acidi-grassi poli-insaturi… alla faccia dell’olio di pesce!!….
ah, un’altra ricettina utile per le labbra secche; mescolare in parti uguali burro + miele….fatto!! …un toccasano contro le screpolature ed è pure buonisssssimo… (come si capisce…. il burro è il mio mito quotidiano).
Ma come mai è cosi difficile trovare in commercio un burro con la B maiuscola italiano?
@Sabine Eck: anche io sono una fanatica del burro ma anche crecando nei negozi specializzati è arduo. Uno dei miei preferiti (anche se non bio) è il burro dell’Alto Adige SCIAVES, fatto vicino Bressanone ma a trovarlo qui in Toscana!
Salve a tutti, anche per me la colazione e’ un momento sacro e quando posso cerco di godermela in santa pace ammirando il bel panorama che ho la fortuna vedere dalla finestra della cucina.
Quando racconto cosa metto in quella mega tazza la gente mi prende per matta…
Fiocchi al naturale di avena quinoa miglio, semi di lino, di sesamo, di girasole, di zucca, bacche di goji ( lo so anche qui il km 0 se ne va a quel paese….), germe di grano, olio di lino, jogurt di soia e frutta fresca di stagione. Poi mi bevo un bel mezzo litro di the Matcha. Voi mi capite VERO??!!
Colazione di Valentina: 2 fette di pane tostate con marmellata fatta in casa (more, mele cotogne e uva, fichi…), almeno 1/3 di lt di latte caldo con pochissimo caffè. Questo quando posso fare con calma. Se mi alzo troppo tardi finisco per buttare nel latte una manciata di cornflakes. Nel primo caso, anche se mangio di più, la “fame di metà mattinata” arriva molto prima.
Colazione del marito di Valentina: 1 succo di pera (biologico) ed una o due merendine. Riesco a convertirlo soltanto quando faccio una torta in casa, ed è per questo che ne faccio almeno una ogni sabato. E’ impossibile spiccicargli di dosso la sindrome da infanzia anni ottanta. :(
Comunque Izn, devo ritentare il prima possibile a creare la mia pasta madre…insieme ai panini al latte adesso mi sogno anche le fette biscottate! :)
Grazie professore. Volevo chiederle una cosa: mia mamma soffre di colesterolo pur stando molto attenta a ciò che mangia. Da un mesetto circa ogni mattina, prende la lecitina di soia perchè le hanno detto che è utile per combatterlo. Può esser vero? Grazie.
@Sabine Eck: interessante il burro sugli ematomi! La prossima volta che urto il letto di ferro battuto con la coscia (un classico per me) provo subito! E anche il burro di cacao naturale. Il problema è che sulle labbra ci rimarrà tre minuti e mezzo :-(
@Giuseppe di Martino: la treccia di Agerola… sigh… ormai ci ho rinunciato definitivamente (sono napoletana anch’io, anche se vivo a Roma da quasi vent’anni ormai) visto quello che sta succedendo nei dintorni di Napoli. Dici che ci si può veramente fidare? Soprattutto mi manca la nostra provola affumicata. Potrei mettermi a piangere se ricordo il sapore che aveva.
Sono andata a guardare il tuo bel sito (accidenti, due blog!!!), ma come mai non c’è il simbolo della certificazione bio? Non te lo chiedo per provocazione, giuro, pura curiosità (forse avete fatto il sito prima di avere la certificazione e ancora non è stato aggiornato?)
Ho provato a fare anche il tracking ma non mi ha funzionato, riproverò.
Sì, sono assolutamente interessata alle info, mandami tutto quello che pensi, il mio indirizzo mail lo trovi nella pagina “chi sono” (clicca sull’uccellino nella colonna in alto a destra).
So bene quanto è difficile, e spero che voi abbiate il coraggio di combattere nonostante tutto. Hai detto bene, quella è la gente che deve essere chiamata eroica.
@soniuccia68: Anch’ioooo!!! Ma che schifezza il cornetto lucido-appiccicone!! Che delusione rispetto a quelli che ero abituata a mangiare da piccola (sì lo so, stasera faccio l’angolo della nostalgia alimentare, uff…).
Per quanto riguarda il burro, il problema è che da noi in Italia siccome siamo produttori di Parmigiano (grande risorsa economica – e come ben sai tutto si muove su quello) il latte viene scremato per affioramento invece che per centrifuga e così la panna ha un sapore meno fresco (non voglio dire “rancido”, ma insomma non trovo un eufemismo).
Se hai un secondo (e quando mai) vatti a leggere il post sul burro che ho scritto tempo fa, ci sono tutte le spiegazioni.
Per quanto riguarda questo burro Sciaves, se lo trovi sono molto interessata (ovviamente previa sessione di domande in simil-ladino al produttore, visto che non è bio)! Se non altro perché il Berchtesgadener ce l’ha un solo distributore, e finisce quasi tutto in quella grande distribuzione bio che ben sappiamo.
@Sabrina: io so solo che quando zac mi ha conosciuta è rimasto basìto dalla mia abitudine di bere al mattino “il lago di tè” che consisteva in una tazza di tè nero al bergamotto (bio naturalmente) di dimensioni spropositate. Quindi sì, ti capisco :-)
@Valentina: Non ho capito! Cioè quando mangi la colazione con pane burro e marmellata ti viene fame a metà mattina e quando mangi un pugno di cornflakes no? Dovrebbe essere il contrario!
Io mi sa che sono stata aiutata dal fatto che gli anni ottanta facevo una vita schifosa. Per me è stato molto più facile allontanarmi dalle abitudini alimentari (non voglio neanche pensarci… bleah!) :-P
Non mi ricordo più, tu non sei a Roma, vero? Per la pasta madre intendo. Dimmi che non te lo sto chiedendo per la 164664a volta, ti prego.
Interessante la domanda sulla lecitina di soia. Sono molto curiosa di vedere cosa risponderà Matteo Giannattasio.
Conosco anche io il sistema burro/ematomi, mio figlio era sempre unto nei lontani anni 80
Buonissimo burro e marmellata, io preferisco una colazione salata .. pane olio sale e poco limone …si arriva senza fame a pranzo..vero Elena?
Ninfa! caro Matteo….. che posto incantato! a proposito di figli che mangiano le schifezze….eheheh
proprio a Ninfa , gita scolastica di mio figlio anni 10, per dare una mano andai anche io con la classe, mi accorsi che di nascosto barattava i manicaretti “sani” che gli avevo preparato con le merendine industriali dei compagni!!!!
ecchevoifa!!
Sì, quando mangio pane e marmellata (non uso il burro solitamente perchè tendo ad ingrassare facilmente e allora lo riservo soltanto per i dolci) la fame arriva prima. La mia spiegazione è stata che nei cornflakes c’è qualcosa che il mio organismo non digerisce bene.
Comunque poi, in entrambi i casi, a mezza mattinata mangio sempre un frutto perchè fra colazione e pranzo ci sono quasi 7 ore.
Ah, mi ero dimenticata, da un paio di mesi alla mia colazione ho aggiunto un poco di kefir. Grazie per quel post.
Per quanto riguarda la pasta madre, grazie mille, di offrirmi un pochina della tua (non ti preoccupare, è soltanto la seconda volta ;)) ma abito in provincia di Firenze. Mi hai spiegato quale è stato il motivo del mio fallimento nel primo tentativo e riproverò al più presto, ma volevo aspettare che non facesse troppo freddo per avere 20° C minimi costanti in casa.
@valentina: la presenza del burro sul pane con la marmellata ha la funzione di rallentare l’assorbimento degli zuccheri. Mantenendo più stabile la glicemia la fame arriva più tardi; perché non provi invece a fare la colazione salata? (e vedrai che arriverai meglio all’ora di pranzo).
@Izn: il lago di tè!!!non ci credo, pensavo di essere l’unica a bermi una tazza gigante di earl grey al mattino….ovviamente anch’io guardata di traverso!
io ho iniziato a fare colazione con qualcosa di solido solo da poco, tendenzialmente perchè non ho fame, ho il risveglio lento o forse perchè ceno tardi (ho degli orari un pò pugliesei tendenzialmente)o forse perchè da piccola ero costretta a ingerire tazze di latte che non mi piace, infarcite di nesquik e bicotti per renderlo appetibile….
ho notato che di base se non mangio arrivo a pranzo spesso senza avere fame a meno che non abbia mangiato pochissimo a cena, se faccio la colazione salata idem (di solito pane integrale tostato, olio o burro, poca ricotta o primosale, 2 noci) se invece faccio la colazione dolce a metà mattina muoio di fame. cambia leggermente se mangio qualcosa di poco dolce, tipo torta di mele con fruttasecca o pain d’epicés. vorrei provare con il muesli fatto in casa e uno yogurt.
@soniuccia: pure io prendo il burro Sciaves oppure Sterzing-Vipiteno che pur non essendo biologici hanno un ottimo sapore e consistenza.l’ideale per me sarebbe un buon burro di malga altoatesina..utopia?fra l’altro dalle mie parti ci sono diversi piccoli caseifici bio ma non fanno nè burro, nè panna, a parte uno che però secondo me è identico a quelli del super .
@Valentina: casomai volessi fare una girata nelle campagne intorno Peccioli potrer darti un pò della mia pasta madre…Oppure ci si può trovare a metà strada!
Posso porre una domanda? Tempo fa mi sono rivolta ad una naturopata che mi ha avvicinata ad un’alimentazione più consapevole e, sotto molti aspetti, molto simile ai principi della macrobiotica. Mi ero chiesta come mai fossero sconsigliati latte e latticini in questo tipo di alimentazione e mi è stato detto che latte e latticini sarebbero da evitare in quanto il latte di mucca non è prodotto per l’uomo, ma per il vitello…e sarebbe dunque troppo pesante e, cosa che mi ha scioccato, non aiuterebbe l’assunzione di calcio da parte dell’organismo, ma al contrario, la renderebbe più difficoltosa. Perciò il calcio sarebbe da assumere con altri elementi vegetali piuttosto che con il vecchio sistema del “bel bicchierone di latte”…è davvero così? E’ dunque l’industria del latte che ci porta acredere di doverne consumare quotidianamente per il giusto apporto di calcio oppure la verità sta nel mezzo?
Grazie a chiunque mi risponda.
Properzia
Grazie Sonia! Avevo già in mente di venire a farti un salutino verso primavera e provare le tue farine. Per la pasta madre voglio però fare ancora un tentativo (sono testarda di natura) poi se non ci riuscirò vorrà dire che chiederò aiuto. :)
@Dott.ssa Elena Galeazzi: Proverò a seguire il consiglio. Il problema è che sono una golosa ed il dolce al mattino di solito lo preferisco. Ma potrebbe anche essere solo questione di abitudine molto radicata.
La colazione pane-burro e marmellata per noi spesso è quella del fine settimana. Con il burro bio (ma da affioramento, non troviamo proprio alternative qui) e la marmellata fatta in casa, di albicocche, prugne, visciole o more (delle piante di famiglia le prime, dei boschi vicini le seconde).
Durante la settimana di solito cappuccino e biscotti o spremuta d’arancia e un frutto, perché risparmiamo qualche minuto…
Per le biscottate fatte in casa… izn oggi avevo aperto il blog proprio per cercare quella ricetta!! Però voglio fare le cose per bene, converto un pezzetto di p.m. solida in liquida prima di provarle!
La discussione è ampia, interessante, ma non ho ancora avuto una risposta chiara sui quesiti: si pane, burro e marmellata o si invece alle varie alternative industriali di cui si è parlato? e poi chi ricorre a queste ultime lo fa perché convinto che sono da preferire ai primi o lo fa giusto per mangiare qualcosa senza preoccuparsi della qualità? Vi prego di farmi sapere, potrebbe anche succedere che alla fine della discussione abbiano ragione quelli che propendono per le fette biscottate e il nesquik!
@Cleofe: A scanso di equivoci, io non abito dentro le rovine e i giardini di ninfa – non sono un nababbo – ma in una vecchia stazione ferroviaria dismessa sul laghetto adiacente.
La questione dei bambini che vogliono mangiare schifezze è difficile da risolvere per vari motivi: il gusto del bambino che inizia a corrompersi già con il latte della madre (se la mamma non mangia come dovrebbe) e poi con i latti in polvere e con gli omogenizzati, che per quanto buoni siano, mancano di quella genuinità che è propria degli alimenti freschi e di qualità.
Poi ci si mette la televisione con la pubblicità (perversa perché colpisce le fasce più deboli tra cui i bambini) e ancora la politica dei fast food (bassi prezzi, tanta quantità, scarsa qualità), e i ragazzi che non hanno altra maniera di stare insieme, vanno a cascare proprio lì, senza colpe, nel refugium peccatorum). Sembra assurdo, ma di questi tempi, in cui imperano hamburger e pizza a taglio, un ragazzo che mangia manicaretti invece di essere guardato con invidia, viene visto come un poveraccio. Così si vuole che vada la vita, ma non disperate, ritenetevi soddisfatte di quello che riuscite a fare con i vostri figli in fatto di alimentazione, ma senza ossessione, è un seme che poi germinerà quando i figli, diventati meno ragazzi, avranno maggiore consapevolezza di sé e di ciò che li circonda
@valentina: Ma chi l’ha detto che il burro fa ingrassare. Segui il consiglio della Dott.ssa Elena perché quel poco che spalmi sul pane non solo ti rallenta l’assorbimento dello zucchero, ma ti da, se il burro è di qualità, quegli acidi grassi a catena corta e i polinsaturi che aiutano intestino, sistema immunitario e circolatorio a star bene. Naturalmente attenta non solo alla qualità, che deve ottima, ma anche alla quantità (una spalmatina sul pane va bene perché al massimo arriva a 5 g).
@giò: Purtroppo lo stile di vita sta cambiando e si è capovolto il ritmo alimentare che una volta era saggiamente dettato dall’adagio “fai colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”. Ormai è la cena ad essere da re (si fa per dire), non tenendo conto che i nostri ritmi digestivi e metabolici vorrebbero che si rispettasse l’adagio. Mangiare tanto la sera non è bene per il peso e per la salute. E sono proprio le cene abbondanti che fanno alzare al mattino intontiti, se non addirittura con il mal di testa, e senza appetito.
@properzia: Grazie della domanda sul latte e bravissima per il suo “forse la verità sta nel mezzo” perché è proprio così. Purtroppo ormai, in fatto di alimentazione (ma non solo, vedi la politica ad esempio) siamo diventati manichei, o da una parte o dall’altra. E si sbaglia. Oggi sul latte si accapigliano i fautori e i contrari, ma sta succedendo come a volte succede nelle liti: si litiga tanto e alla fine non si sa perché si litiga.
Nel prossimo numero di Valore alimentare (che uscirà in marzo) c’è un mio articolo proprio sul tema del latte che ho scritto sulla base della letteratura scientifica e della mia esperienza trentennale in fatto di allergie e intolleranze alimentari.
In effetti, l’uomo primitivo era intollerante al latte perché non poteva digerirlo, poi c’è stata una mutazione genetica che ha fatto sì che alcune persone potessero bere latte senza problemi. Le attuali popolazioni del nord e centro Europa discendono da questi antenati “mutati” e possono bere il latte tranquillamente, mentre le popolazioni orientali e africane nere sono intolleranti al latte perché derivano dai primitivi “non mutati”. In Italia abbiamo molti intolleranti, e anche allergici al latte, ma anche tante persone che possono bere il latte senza problemi. Del resto, fino a che non è arrivato il benessere il latte era un alimento fondamentale anche per noi italiani.
Se si è davvero intolleranti/allergici al latte (molte persone pensano di esserlo ma non lo sono) il latte va evitato. Ma, se non lo si è, bisogna stare attenti alla quantità (1 bicchiere va bene) e alla qualità (che deve essere alta). Perché il latte, se non è di qualità, può fare male anche a chi è tollerante (e in un prossimo articolo cercherò di spiegare perché).
Comunque, se non potete bere il latte o non vi piace, non disperate, le alternative per assumere il calcio ci sono.
@Dott. Giannattasio: Proverò anche il velo di burro sul pane allora. Cerco sempre di comprare quello di centrifuga che trovo soltanto in un supermercato, ma non è biologico.
E riguardo la lecitina di soia? E’ una non verità anche quella?
A forza di sentirne parlare stamattina sono andata a comprarmi il burro tetesco di cermania…io uso anche il latte della stessa marca xò non quello fresco xchè mi lasciava un non so che di pesante,un gusto così-così in bocca.Lo stesso latte lo uso x riprodurre il kefir,che xò fatico ad assumere..certe mattine il mio stomaco proprio lo rifiuta…Mi chiedo:come si scopre se si è o meno intolleranti o allergici al latte?Prof Giannattasio,mi hanno consigliato un nutrizionista di nome…bravo dicono…si tratta del Dott. Raimondi di Trieste…mica lo conosce di fama?Lo chiedo a lei ed anche alla Dott. Elena xchè non so a chi altri chieder consiglio…Grazie in ogni caso.
Oh ma che bel post interessante!
La mia colazione di tutti i giorni consiste in una tazza di orzo appena sveglia (lo so, a voi che bevete il vostro bel caffè ristretto la cosa vi farà ridere, ma io senza la mia “ciofeca” non mi sveglio!) 2 fette biscottate home-made e una tazza di latte. Figlia e marito preferiscono le brioches e quindi mi sono impegnata a produrre delle soffici (nel senso di morbide) e leggere (nel senso calorico) brioches (Izn approved!) che mangiano con marmellate varie, sempre autoprodotte.
Anche io ho il colesterolo alto, che tengo sotto controllo evitando quasi completamente il burro (sigh!) e bevendo tutti i giorni mezzo bicchiere di latticello. Forse è meglio la lecitina di soia?
@Soniuccia il burro Sciaves lo trovi all’Esselunga e anche alla Coop, almeno qui a Firenze. Comunque anche il Beppino Occelli trovo che sia un buon burro, anche se non è bio
@Valentina in quale zona della provincia di Firenze stai?? io sto tra Firenze/Signa/Campi. Ho una pm molto anziana (ha più di 80 anni!), che però è solida. Io ci faccio delle fette biscottate buonissime che, tra l’altro, hanno ispirato quelle di Izn. Se ti interessa fatti dare da Izn il mio indirizzo mail.
@sandra: perdonami se te lo chiedo qui, ma la ricetta per le fette biscottate tue (quelle con la pm solida) ce l’hai pubblicata sul web? :)
@Sandra: Noooo?!! Anche io abito e lavoro in quella zona! Anzi, precisamente sono lastrigiana (anche se ora abito a Scandicci) e lavoro a Signa. Grazie mille davvero!
@Izn: per avere la mail di Sandra devo scriverti in posta o basta così e tu la invii alla mia mail?
@Prof. Giannattasio: Per quanto mi riguarda la risposta è secca e decisa: NO alle alternative industriali e SI a quelle sane e genuine. Nel mio caso non si tratta di pane burro e marmellata, ma fette biscottate e brioches fatte in casa con lievito madre e prodotti bio. Sono anni che cerco di preparare da sola tutto quello che mi è possibile fare. Quando in TV vedo bidoni di uova marce pronte per finire in chissà quale merendina o panettone, quintali di formaggi ammuffiti e pieni di escrementi di topi pronti per essere rimpastati per far chissà quale formaggino o bidoni di pomodori putrefatti pronti per finire in chissà quale bel barattolo o bottiglia, mi vengono i conati e non riesco proprio a comprare qualcosa di confezionato, che ho sempre il terrore che possa essere prodotto con quelle schifezze.
@Gloria la ricetta delle fette biscottate mie la trovi nella cucina dei pastonudisti, entrando dalla stanza delle chiacchiere.
@Valentina ma allora siamo vicine vicine! Dai, scrivimi non appena Izn ti dà il mio indirizzo
@Sandra grazie mille! La vengo a cercare subito! Poi piano piano mi avventurerò anche nel “liquidizzare” la mia pm, ma al momento mi trovo così bene con la solida!!
non ho letto tutti i commmenti, ma alcuni.
io adoro la colazione dolce al mattino, a dopo le vacanze che finiranno a breve dovrò mettermi a dieta….perchè ormai i bimbi son grandi e i kili permnangono…sob…credo che opterò per una fetta di pane duro con marmellata ma senza burro….io il latte non lo bevo che anche il mio omeopata dice che non è un alimento per uomini e quello di capra. di soya, di riso etc….non mi piacciono e purtroppo la mattina non riesco a mangiare nemmeno lo yogurt….voi cosa consigliate??
grazie mille per le belle ricerche sulle etichette degli alimneti!
@prof. Giattanasio: sì a pane burro e marmellata, o ai muffin fatti in casa, o allo yogurt autoprodotto, o al ciambellone e alla crostata col caffé, o alla frutta. Le alternative industriali le lasciamo a pochissime (sempre più rare) occasioni.
@prof Giannattasio: grazie mille della risposta,ma a questo punto mi sorge un’altra curiosità. Come e da quali alimenti, a parte latte e latticini, si otterrebbe lo stesso giusto apporto di calcio per l’organismo?
Proff.. ahahahah certo avevo capito !!non può abitare dentro un sito archeologico!! ma il solo essere li vicino è già una gran fortuna! no?
@jennifer: non conosco il dottor raimondi, per cui non so cosa consigliarti. L’intolleranza vera al lattosio si mette in evidenza con il breath test al lattosio che viene eseguito in molte strutture anche pubbliche.
@diana: non sarà sicuramente quel velo di burro sul pane che non ti farà dimagrire. Piuttosto pensa anche alla colazione salata (che si è capito che ne sono una forte estimatrice :-) ?) Vatti a leggere il post sulla prima colazione, troverai spunti interessanti…
@properzia: per quello che riguarda il Calcio la cosa fondamentale è non assumere sostanze che determino una perdita eccessiva di calcio come ad esempio le bevande gassate, gli zuccheri semplici, gli ossalati, un eccesso di proteine animali.
Alimenti ricchi di calcio sono mandorle, semi di sesamo, pinoli, i legumi, le crucifere, le uova, le alici, le vongole.
Ma più importante di tutto per la prevenzione dell’osteoporosi è l’attività fisica.
@elena galeazzi: grazie mille dell’informazione!
@Dott. Elena:grazie mille!!!
Mi unisco anch’io al coro dei SI’!!!! alla colazione fatta in casa e ai NOOOOOOOOO per i prodotti industriali.
Da parecchi anni ho eliminato definitivamente i latticini di ogni genere e quindi al mattino fino a un mesetto fa, bevevo il latte di avena o di riso con la famosa “ciofeca” (di cui ho letto in qualche commento!) e le gallette di riso con la marmellata. Ultimamente, oltre al fatto che non posso più neanche avvicinarmi alle gallette perchè non le sopporto proprio (e mi chiedo come ho fatto a mangiarle finora), mi sento un po’ errante, alla ricerca di una colazione che mi soddisfi. Perciò, mi ritrovo a fare come Julia Roberts nel film “Se scappo ti sposo” quando si cucina le uova in diversi modi e li assaggia per rendersi conto qual è il suo modo preferito di mangiare le uova: ogni mattina, a seconda delle tempistiche a disposizione, faccio vari esperimenti: a volte mi capita di bermi una spremuta e dopo una mezz’ora, bermi la ciofeca con pane/torte fatte rigorosamente in casa. Altre volte, bevo il latte di avena autoprodotto con i biscotti della salute fatti da me con pm e la marmellata o i “buondì” sempre fatti con il mio amato Geroge (ho battezzato così la pm). Devo dire, però, che non ho ancora trovato il mio ideale… Andrò a leggermi il post della Dott.sa Elena sulla colazione salata e poi sperimenterò.
Per adesso, grazie a tutti per i commenti e al Prof. Giannattasio, molto interessante e piacevolissimo per il suo modo di scrivere.
Buona serata a tutti,
Sara.
Buonasera ^_^
Una domanda (mi scuso se qualcuno l’ha già fatta, più tardi mi leggo tutti i commenti)
Qual è la marca di questo burro? Dal riferimento a Ninfa mi pare che non siamo così lontani, e io è tanto che non assaggio dal burro buono: mia mamma è austriaca, sono abituata “male” :)
questa colazione da re è tra i buoni propositi per il nuovo anno, certo con lo sfondo di Ninfa sarebbe tutta un’altra cosa, sono cresciuta da quelle parti, in campagna che più campagna non si può, alla fine di una strada cieca.
Per il burro bio e di centrifuga io ho provato a proporlo al sig. Biolà da cui prendo il latte, lui ha risposto che al posto del burro fanno lo stracchino (?!?), magari se siamo in molti a chiederglielo si convince…
Leggo da un bel po’ questo blog, e lo trovo ricchissimo di spunti, di idee e di consigli utili. Giusto ieri ho scritto un articolo sul mio, di blog, riguardo ai grassi contenuti nei prodotti industriali.
Purtroppo, e sottolineo purtroppo, ho una ben scarsa conoscenza dei processi industriali e di tutto quanto ne concerne: sono più ferrata in materia di alimentazione in sè e per sè (visto che ne ho fatto/farò la mia professione :P), e cerco di integrare come posso le informazioni che mi mancano in materia agroalimentare. Quindi seguirò con molto interesse questa rubrica! Grazie!
Accidenti devo dire un milione di cose enon ho il tempo… per leggermi tutti i commenti ci ho messo un secolo!
Per ora scriverò solo sulla crema di nocciole perché ci metto un attimo ed ho pochissimo tempo a disposizione!
@elena, anna, sara e izn: anche in uno dei commenti sul post del panettone dissi che non capisco la necessità di mettere latte, in polvere o meno, nella crema di nocciole. Sono però stata fraintesa… non intendo dire che non è ncessario il latte vaccino, ma che non è necessario alcun tipo di latte, né animale né vegetale… almeno nella mia di crema di nocciole :-) Uso solo quattro ingredienti (cinque considerando che uno è un semilavorato fatto di due ingredienti…) e trovo che siano più che sufficienti!
izn, l’ipotesi che possa servire alla conservabilità è sicuramente sbagliata perché il latte, anche se in polvere, è molto deperibile.
Anche l’ipotesi che l’aggiungano per rendere il tutto più appetibile ai bambini è un po ‘assurda. O meglio, l’industria potrebbe anche farlo per questo, ma in realtà i bambini sono perfettamente in grado di apprezzare il sapore autentico e non edulcorato di una crema di nocciole fatta senza latte… un po’ come il cioccolato fondente e quello al latte. Se il palato del bambino non è educato solo all’iper dolcezza il cioccolato fondente risulta non solo perfettamente tollerato, ma graditissimo!!
@veronica: anche io e izn abbiamo fatto pressioni sul signor Biolà perché comincino a fare il burro di centrifuga, finora senza risultato. Eppure non capisco, di stracchino ce n’è fin troppo, ma produttori di burro come si deve, bio o non bio, davvero pochini…
Non per fare polemica (oltretutto Francesca è un’amica), ma questa storia dei km0 comincia un po’ a stufarmi. Primo perché si pretende di applicarla solo al cibo, mentre ad esempio nessuno si fa una colpa di indossare una camicia di cotone che viene da lontano, o di acquistare una macchina prodotta con componenti locali. Secondo perché siamo naturalmente portati a cercare quanto di meglio possiamo, allontanandoci progressivamente dal nostro punto di partenza. Se non fosse così, saremmo tutti fidanzati con quell’arpia della vicina di casa. Le mie personali regole di marketing sono: Qualità (salute e sapore), Vicinanza, Equità e Prezzo; in questo ordine.
@Tutti: Ora sì che il dibattito mi comincia a piacere. A questo punto però vorrei sapere da tutti voi che consumate fette biscottate, brioches, ciambelloni muffin, biscotti della salute (perché della salute?) tutti fatti diligentemente in casa, perché preferite tutto ciò al pane. Sono più saporiti? Sono più comodi? Sono che? Ditemi e poi commentiamo.
@Valentina: La lecitina di soia, poiché è un prodotto di scarto del processo di estrazione chimica dell’olio di soia, la si cerca di piazzarla dovunque, giusto per non buttarla. Recentemente l’associazione americana di cardiologia, che fino a qualche anno fa raccomandava la lecitina di soia per la prevenzione dell’arteriosclerosi, oggi va dicendo che non ci sono prove sufficienti che faccia qualcosa, ergo da buttar via. Sull’ultimo numero di valore Alimentare, il 33, che si può trovare nei negozi biologici, c’è un mio articolo che tratta proprio questo argomento (scusatemi se spesso vi cito Valore alimentare, ma è una creatura cui tengo tanto perché ho contributo a far nascere e di cui sono direttore scientifico).
@Jennifer: Non conosco questo nutrizionista ma a Trieste c’è un amico medico molto bravo che collabora ai corsi di Alimentazione che organizziamo ogni anno. Potrei darle il recapito ma non via blog. Come si può fare?
@Sandra: Ma quanto burro mangiava prima per alzare il colesterolo? Per il colesterolo alto, se la causa è dietetica (perché può anche non dipendere dall’alimentazione, ma esserci una predisposizione genetica) vale la pena di seguire i consigli che ho dato nell’articolo di Valore alimentare di cui sopra.
@Diana: Ripeto, il latte è stato un alimento fondamentale fino a che non è arrivato il consumismo. A mio avviso, se non si è intolleranti al lattosio né allergici al latte, ancora se il latte è di qualità e se ne beve la giusta quantità, il latte, quello intero, è un prezioso alimento e in più con poche calorie. Non vanno criminalizzati gli alimenti che hanno sempre fatto parte della nostra alimentazione, quello che non va oggi è la qualità che è scadente e il nostro intestino che è sempre meno efficiente perché tormentato dallo stress e dai farmaci (soprattutto gli antinfiammatori che rodono la mucosa e gli antibiotici che strapazzano la flora intestinale e poi arrivano i problemi con i lieviti).
@Properzia: La dott.ssa Elena mi ha anticipato. Una dieta variata e equilibrata con tanta attività fisica è quello che ci vuole. Quello di bere tanto latte e tanto formaggio per prevenire l’osteoporosi è un mito metropolitano difficile da sconfiggere. Quando vedo al supermercato tante donne anziane riempire il carrello di yogurt e latticini sono tentato di dire loro che non è così che si previene l’osteoporosi, ma poiché non faccio ancora parte dell’esercito della salvezza, mi sto zitto.
@Sara: Ma come si può fare a ingurgitare le gallette di riso, che non è altro che riso trattato a 250° (dico duecentocinquanta gradi) per gonfiarlo e pressarlo. Le gallette di riso mi ricordano quel famoso film in cui Totò (illustre paesano mio e di Sonia), per miseria mangiava sapone in mezzo ad un panino fatto di spugna e poi dalla bocca uscivano le bollicine di sapone (grande Totò che nei suoi film preconizzava i futuri difetti degli italiani da quelli dei politici, favoloso il “vot’Antonio, vot’Antonio, italiaaani…”) all’alimentazione a base di gallette di riso e di tant’altro di peggio. A chi vuole fare una dieta senza lievito io consiglio il pane azzimo o una sorta di piadina fatta con farina e lievitanti chimici (che non sono lieviti, ma si chiamano lievitanti perché fanno gonfiare l’impasto come il lievito).
Anche il pane fatto bene con la pasta madre in molti casi può andare perché lì i funghetti di lievito sono presenti in piccolissima quantità e marcati stretti dai tanti batteri buoni che fanno la fermentazione acida.
Bene, sono le 6,30 del mattino, è per me l’ora della mia colazione da Re.
…e pure io mi sono appena sbaffata una bella fettona tostata di pane alla curcuma con un pò di burro tetesco ed un cucchiaino generoso di marmellata di mirtilli,il tutto annaffiato da 200ml di latte con un pò di semi oleaginosi ed una puntina di miele…che gliene pare Prof.!!!!!!
Visto che è così gentile da potermi consigliare qlc medico di sua conoscenza,le chiederei se ne conosce uno intorno a Ve xchè io vivo in qst zona!Senza impegno,eh,non si senta in obbligo!Casomai può chiedere a Sonia il mio contatto e-mail!
Direi che qst’argomento sta spopolando…era da molto che nn vedevo un susseguirsi di commenti a così breve distanza….complimenti ad Izn ed al Prof.!!!!
Purtroppo il mio colesterolo è di origine genetica. Non ho mai fatto abuso di burro, né di altri tipi di grassi e nonostante questo, più l’assunzione del tarassaco al mattino e il latticello, il mio colesterolo non cala…però neanche sale più (in effetti è stabile da quando ho scoperto di averlo, avevo 30 anni e adesso ne ho 51) e quindi mi ritengo soddisfatta.
Per quanto riguarda la colazione, io sono una di quelle che mangia i famosi biscotti della salute. Sì, perché io dico che mangio fette biscottate rigorosamente fatte da me, ma, in effetti, a ben guardare non lo sono, perché le fette biscottate non prevedono le uova e aromi tipo buccia di arancia o anice (a chi piace), che invece sono presenti nei biscotti della salute. Ecco, credo che sia stato dato questo nome semplicemente per distinguerle dalle fette biscottate. Le preferisco alla fetta di pane, perché, mangiandole così, semplici, senza né burro né marmellata, sono dolci quel tanto che basta a farmi capire che “faccio colazione”. Sono anche legate ad un ricordo di infanzia, perché anche mia nonna (quella con cui sono cresciuta e dalla quale ho “ereditato” il colesterolo) le mangiava a colazione e così penso a lei ogni mattino…e inizio bene la giornata! Anche mia figlia e mio marito preferiscono il dolce a colazione, ecco perché gli preparo una sorta di cornetti briosciati. Il nostro pane, intendo il toscano, mal sopperisce alla voglia di dolce, perché è completamente sciapo, solo farina e acqua. Perfetto per chi preferisce colazioni salate, meno adatto per chi predilige il dolce.
finora nella mia città ho trovato 2 solo bar/pasticcerie che fanno i cornetti col burro e non coi grassi idrogenati o simili. l’ho riconosciuto subito, quel profumo: è diverso, è buono, è intenso, ha personalità… SPICCA. e mi piacciono da matti, i cornetti: ridateci quelli buoni! :-( la sua colazione, professore, è spesso anche la mia, e non c’è niente di meglio per cominciare la giornata!
@Loretta: puoi indicare (forse per l’ennesima volta) la ricetta che usi per la crema di nocciole priva di latte e vari surrogati? Mi piacerebbe provarla.
@Prof. Giannattasio: la Sua immagine del film di Totò mi ha fatto sorridere, è proprio così! I biscotti della salute (così chiamati perchè, credo, sono quelli genovesi) La ricetta che seguo io non contiene nemmeno le uova: ha solo acqua, lievito, farina e zucchero (poco). Mi piacciono croccanti al mattino. Per quanto riguarda il pane a colazione, proprio sta mattina ho provato e non è andata male. Non l’ho mai considerato perchè ho sempre avuto la convinzione che avesse molte più calorie di altre cose e che ne avrei mangiato molto di più del resto. In realtà, sta mattina ho voluto pesare 50gr di pane perchè, di fatto, non avevo idea a che quantità corrispondessero e non è affatto poco.
Grazie ancora a tutti per i contributi e i commenti.
Sara.
Io preferisco torte e biscotti (fatti da me) al pane perché – ehm – sono golosa, e anche se può sembrare una contraddizione se quello che trovo la mattina non mi soddisfa (non controbilancia il malumore dato dal risveglio, ehm, sono anche pigra :( ahimè) mi passa la voglia di fare la colazione.
Prima o poi proverò la colazione salata, mi sa.
Nelle ultime analisi del sangue ho visto che ho il sodio parecchio basso.
Ciao…al paesello di mio marito (300 persone o poco più nella zona collinare in prov.di Caserta) c’è ancora un’anziana signora che ogni venerdì fa il pane…il pane di una volta,non quello che si trova al supermercato,apparentemente fragrante e caldo la mattina ma…un sasso alla sera.
Sto facendo riferimento ad una pagnottona di due kg, fatta con la pasta madre e cotta lentamente in un forno a legna che è lì… beh mio marito che ha più di 30anni l’ha sempre visto…quindi…da mooooooolto tempo direi.
Quando ne ho la possibilità faccio colazione con una fetta di quel pane con burro e marmellata biologica…il buco delle nove/nove e mezza me lo dimentico proprio…arrivo dritta a ora di pranzo,senza giramenti di testa,crampi allo stomaco ecc…
Le 3/4 fette biscottate che invece mangio molto spesso…purtroppo…mi fanno arrivare max alle dieci…
PS:…mi consigliate un buon burro biologico?
@Giannattasio: grazie di questo post e di averne promesso uno sullo yogurt sul quale le avevo rivolto qualche domanda giorni fa. Personalmente non ho una colazione tipo perché nessuna mi soddisfa davvero e perché ho voglia di cose sempre diverse. In generale preferirei mangiare un po’ di più di quanto viene consigliato per questo pasto, trasformandolo in un vero pranzo… mentre a cena una bella crema di verdura, o un brodo, un frutto e una tisana mi basterebbero, specie d’inverno.
Fino a qualche tempo fa amavo solo la colazione salata, con focacce, pizze, frutta ecc. Devo dire che non amo moltissimo il pane, ancor meno le fette biscottate. I prodotti da forno commerciali non mi son mai piaciuti. Come carboidrati, preferisco la pasta, i cereali, le torte salate ecc. Non amo nemmeno la combinazione pane burro marmellata né il latte.
Comunque le posso elencare qualche tipo di colazione che mi capita di apprezzare di volta in volta. A primavera di certo yogurt, frutta, cereali biologici con frutta secca (Rapunzel senza zucchero e senza frutta esotica). In estate frutta, gelato non confezionato, focacce salate. In inverno una bella fettona di torta casalinga sul tipo 4/4 (uova, latte, burro, zucchero, farina, lievito). Quando voglio esagerare la colazione con uova al tegamino, pane, frutta, arancia spremuta casalinga (i succhi commerciali sono troppo dolci per me), un piccolo pezzo di dolcetto. Da bere sempre tisane biologiche senza the né caffé.
Ovviamente mi capita anche di uscire a rotta di collo senza mangiare nulla :-(.
Saluti!
Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente il prof. Giannattasio durante un corso all’università, e mi è proprio rimasta impressa la voglia di mangiare bene e sano, di gustare ciò che si mangia (il prosciutto spagnolo, il latte tedesco…) peccato che il corso sia durato soltanto 30 ore :-(. Da un pò seguo questo blog e sono proprio felice di aver ritrovato il prof, grazie anche per questo izn (ma soprattutto per la torta che ferma il tempo). SALUTI!!
proff: vado fuori tema se le parlo di “” diossina “” trovata negli uova,polli, suini, vitelli e manzi tedeschi , anche nel latte e quindi nel burro?? (latte e burro che solitamente uso e che fino adesso abbiamo idealizzato come ottimo)? grazie ancora per la sua disponibilità-
Accidenti! É esplosa la bomba nel blog della Izn! Credo che da questo articolo si possa prendere spunto per… ehm… diciamo *almeno* trenta discussioni diverse! Per quanto mi riguarda, e per la mia esperienza, mi tocca a malincuore tagliare:
– evidentemente siamo una (o due o tre) generazione che, solo a sentirsi dire: “pane a colazione”, si sente una sorta di horror vacui, un cedere il terreno sotto i piedi. I pubblicitari hanno davvero lavorato molto bene, negli ultimi cinquanta anni (con buona pace dei pediatri, dei medici e di chi avrebbe dovuto in qualche modo difenderci, noi comuni mortali che magari avevamo studiato lettere o parrucchiera e ci mettevamo con fiducia nelle loro mani). E la televisione (non a caso si chiamava “commerciale”, all´inizio, per distinguerla… adesso chiaramente non avrebbe piú senso) il mezzo ideale per propagare il verbo.
– sono riusciti a cancellare persino la memoria dei nostri vecchi perché, da adolescente, tv batte genitori con punteggio tennistico. A casa mia non ho mai visto mia madre o mio padre far colazione con prodotti preconfezionati. Eppure negli anni Ottanta, appena diventata autonoma nelle scelte, ho iniziato a comperare pandistelle e pandatoast del mulino degli orrori (hi hi, esagero, lo so, ma ho sempre sognato che, alla fine della loro pubblicitá, invece del mulino color calce, mostrassero i veri laboratori e le provette con gli aromi e lo sciroppo di glucosio fruttosio e i sacchi di zucchero). A proposito, in Germania, in prima serata sulla tv nazionale, in tempo di mondiali di calcio, quando spopolavano molte pubblicitá di sportivi mangianti nutella o altri prodotti tipo kinder, hanno dimostrato quanto questi messaggi fossero ingannevoli, “smontando” i prodotti in laboratorio e dividendoli in bicchierini trasparenti, ognuno con gli ingredienti scritti sopra. Alla fine erano quasi solo grasso e zucchero, piú qualche ammennicolo odoroso per far capire se c´era cioccolato o fragola. O hanno smascherato molti prodotti con pubblicitá ingannevole (ricordo della cioccolata allo yogurt, credo si chiamasse pure yogurette, al gusto fragola, che di fragole non ne aveva mai viste, e nella pubblicitá televisiva martellante si vedevano fragole ovunque, oltre che sulla confezione, naturalmente)
– la prima pubblicitá che ho visto al mio ritorno é stata proprio una di qualche tipo di merendine che esordiva: “Non sai come fare a stimolare il senso di fame nel tuo bambino?” (o a invogliarlo a fare colazione, non ricordo). Ho subito pensato a quanto fosse un problema culturale. Dove abitavamo noi il 90% dei bambini fa colazione con pane e burro e qualcosa sopra. Vabbé, non sará magari sempre marmellata fatta in casa (ma quasi sempre, eh…mele cotogne, frutti di bosco, rosa canina), ma di merendine ne ho viste veramente poche. Anche perché lí si cena massimo alle 18 (il pediatra mi suggerí: tre ore prima di andare a letto) ed i bambini vanno a dormire *mai dopo le 20*. E per forza che al mattino, quando si svegliano DA SOLI (a seconda della stagione e del buio, dalle 6 e mezza alle 7 e mezza), hanno fame!! Da quando ci siamo trasferiti in Italia e ci siamo adattati ai ritmi di qui, anche noi ceniamo alle 19, 19 e 30. Prima delle 21 niente nanna e al mattino alle 8, chiaramente, non ha fame. Poi si deve andare a scuola ed il gioco é fatto. Io ho subito ripreso i vecchi ritmi, anche se mi prendono tutti in giro che sono crucca e “povera bambina, con la mamma cattiva che la mette a letto cosí presto…”.
Scusate la lunghezza, ma questa cosa di come abbiano quasi programmato il mio cervello adolescente e di quanto mi stia costando fare tabula rasa e riprogrammarmi mi sta costando molta fatica, e mi brucia non poco. Che dice “O Professore”: secondo lei si possono chiedere i danni? :-))
Grazie ancora!
@Cleofe: io e mio marito siamo abbastanza colpiti, da questa storia delle uova alla diossina. E sai perché? L´anno scorso, in primavera, piú o meno, ci fu uno scandalo, in Germania, perché scoprirono che parecchie uova di allevamenti biologici industriali (e sottolineo il paradosso biologico-industriale, tanto per citare Pollan) contenevano livelli di diossina molto alti. Si scoprí che la causa era una partita di mangime di origine ucraina. Ci fu il solito ammazza-il-bio e tutto finí lí. Il proprietario del negozio biologico della cittá mi disse che la cosa vergognosa era che la diossina era stata scoperta anche nelle uova non bio, ma nessuno aveva detto nulla. E mi spedí anche un articolo di giornale in cui si spiegava la cosa. Ebbene ora, a distanza di quasi un anno, scoppia lo scandalo (nella stessa regione) e ci vengono a dire che lo sapevano giá dal marzo dell´anno scorso, ma i politici e le autoritá non ne sapevano nulla.
Ma come? Lo sapeva il mio verduraio di Greifswald, lo sapevamo persino noi che chiacchieravamo in negozio ed eravamo solo clienti, totalemente fuori dal giro dei coltivatori-allevatori-produttori…toh, ma guarda te, adesso ci vengono a raccontare che “non lo sapevamo”. Ma si puó?
Meditiamo, gente, meditiamo.
@Claudia:….mi rivedo molto in quel che hai scritto(figli a parte,xchè non ne ho)..hai descritto tappe della vita che ho passato anch’io e lo sconforto che ora mi “deprime” è di non essermi accorta prima di tutto questo schifo.La tv,maledizione,è un vero aggeggio del diavolo..ci ha insinuato dentro il germe..e lo capisco dal fatto che,nonostante sia palese la sua scarsa genuinità,ancora ho delle defaillances davanti ad un vasetto di Nutella….!X nn parlare del resto.D’altra parte siamo cresciuti negli anni del “tutto pronto/tutto comodo”…quante mamme avran vissuto come un sollievo il fatto di nn dover + “perdere tempo” a preparare colazioni,pranzi,merende…ne conosco diverse che anche ai giorni nostri,nonostante si siano UN PO’ aperti gli occhi,elogiano la praticità dei succhi in cartoncino e dei sacchetti di snack “così pratici e già pronti..basta a prirli”!!!!Alla mia domanda “Ma ti chiedi cosa ci sia realmente la dentro?” mi rispondono che “non ci sarà mica niente di pericolosooooooo”…..vabbè.Forse sono uscita dal seminato..boh..fatto sta che inorridisco quando vedo il bimbo che seguo,di un anno e mezzo,bere latte e Nesquik……
Bella discussione -e finalmente viene fuori la verità; il CONDIZIONAMENTO dei bambini(futuri adulti). Ho decine e decine di esempi di bambini cresciuti SENZA TV (non spenta-ma proprio assente di casa) che mangiano bene che è una meraviglia.Ovviamente i genitori hanno capito tutto ciò che ha appena espressa @claudia e fanno un percorso di auto-educazione e soprattutto hanno licenziato il “cervello pappagallo”(=pensare e parlare come la TV)….magari grazie a persone professionali e passionale come il Prof e izn. Viva la consapevolezza.
Evidentemente sono di un’altra generazione (leggi “vecchia”..sob!) rispetto a Claudia e Jennifer. Io sono stata abituata a fare una bella colazione fin da piccola. Mia nonna diceva sempre che la colazione era il pasto principale, ché il cervello ha bisogno di zuccheri per mettere in moto braccia e gambe…e in campagna si sa quanto devono lavorare braccia e gambe!Sul tavolo c’era pane (fatto in casa), burro, marmellate (fatte in casa) e i famosi biscotti della salute, che mia nonna andava a comprare dal droghiere del paese, 6 pezzi ogni settimana, che venivano vendute sfuse, mica impacchettate come adesso! Forse proprio perché sono stata abituata con cose caserecce, i prodotti confezionati non mi sono mai piaciuti. A scuola, a ricreazione, preferivo mangiare frutta mentre i miei amici avevano il famoso buondì, che credo sia stata la prima merenda confezionata a fare da apri-pista a tutte le altre.
Non ho mai abbandonato la buona abitudine della colazione, che in casa mia si fa con tavola apparecchiata e seduti. Preferisco alzarmi mezz’ora prima, ma stare con calma con la mia tazza di “ciofeca” in mano, seduta, mentre mi sveglio piano piano, guardando le facce assonnate di mia figlia e di mio marito, piuttosto che stare a guardare le facce altrettanto assonnate di sconosciuti con tazzine di caffè e cornetti (schifosi) in mano, che sgomitano per accaparrarsi un centimetro quadrato di spazio, dentro rumorosissimi bar che, spesso, hanno giganteschi schermi tv accesi a far da sottofondo a “un caffè” “un latte tiepido” “cappuccino senza schiuma” richiesti con toni sempre più alti, per coprire rumori di piattini sbattuti sul bancone, con relativo suono metallico del cucchiaino, *volati* da un barman che, con toni ancora più alti urla “pronto il cappuccio con tanta schiuma e cacaooo”. No, ma, dico, come si fa ad iniziare bene una giornata in questa maniera?
Son certa che i figli degli avventori del suddetto bar vanno a scuola senza colazione, o forse avendo bevuto un brick di succo di frutta o latte+cacao, ma con la merendina corredata di gadget nello zaino. Lo so che mi dilungo, ma questa ve la devo raccontare. Quando mia figlia era alle elementari…ehm…circa 12 anni fa…una mattina mi dice “mamma, no, io non voglio fare colazione adesso, la faccio a scuola, dopo, con gli altri bambini” Non capendo se la scuola italiana fosse diventata così ricca da offrire anche la colazione (strano, portiamo la carta igienica, paghiamo le fotocopie, per non parlare della mensa!) o se mia figlia stesse confondendo la colazione con il pranzo della mensa, chiedo spiegazione alle maestre. Risposta: “Signora, abbiamo abolito lo spuntino di metà mattinata, per far fare ai bambini la colazione subito alle 8.15, perché a casa non la fanno. Poi, alle 10.30 tirano fuori dagli zaini sfilatini con la mortadella, chilometri di schiacciata con l’olio, 2 o 3 (???) merendine, col risultato che in mensa, alle 12.30, non mangiano niente e questo è altamente diseducativo!” Certo che sì, ma perché non educate i genitori prima dei bambini?? Alla riunione successiva ho imposto alle maestre di far presente la cosa, perché, altrimenti, avrei fatto entrare mia figlia più tardi, dopo la *loro* colazione, perché io, mai e poi mai, avrei cambiato la buona e sana abitudine della colazione a casa.
Ho scritto troppo, ma l’argomento è molto interessante!
Ultimo giorno di questa lunga vacanza-lavoro. Domani di nuovo treno, metropolitana, qualche aereo, tran-tran di tutti i giorni. Un po’ di magone, del tipo che prendeva – ve lo ricordate? – il giorno prima di tornare a scuola dopo le vacanze natalizie, perché si tornava a scuola e perché inevitabilmente impreparati. Molto positiva questa vacanza-lavoro sia perché ho fatto la mia prima esperienza con la comunicazione via blog (con Sonia ne parlavamo da un anno, tenace la ragazza!) e poi ho potuto conoscere, apprezzare e dialogare con tutte(i) voi e sia perchè ho scritto tutte le voci della lettera A di un dizionario che uscirà non so se e quando (perché è un lavoro immane ma ci provo) e di cui ho già deciso il titolo: “Dizionario degli ingredienti presenti negli alimenti da supermercato -una guida alla lettura delle etichette (forse è troppo lungo, che dite?) che domani mando a Sonia per sapere se sto lavorando bene.
@Jennifer: Ne conosco uno molto bravo a Bologna.
@Sandra: Provi il pane tostato, diventa più saporito con la tostatura, con burro e miele o marmellata (che siano di qualità).
@)Sara b: Dove sta questo Michelangelo del cornetto?
@Sara: Ma perché vi sta tanto a cuore ‘sta crema di nocciola? Ho deciso di cancellarla dalla lista degli alimenti da trattare perché ormai avete detto tutto.
@Vale: Ma questo malumore del mattino non viene forse dal mangiare troppo tardi e male la sera?
@Laura: Ma perché fa colazione col pane quando “ne ha la possibilità”? Io penso che dobbiamo sempre trovare il tempo di fare una buona colazione perché così si guadagna tempo e salute. Il vostro pane (evviva il fornaio del vostro paesello!) si conserverà almeno 10 giorni e ogni giorno che passa sarà più saporito (mi immagino una fetta di cotesto nobilpane, in estate, con strisciato sopra del pomodoro maturo e un filo d’olio extravergine d’oliva e semmai un po’ di origano, che meraviglia)
@Livia: Lo yogurt sarà il prossimo. Non ama il pane perché è un pane cattivo?
@Elena: La cosa più bella che può capitare ad un insegnante, di qualunque ordine, è quella di lasciare qualcosa di buono e utile allo studente e un buon ricordo nella sua anima. Io ancora rivolgo l’animo grato ad alcuni professori che ho avuto, soprattutto alla mia prof di latino e greco che ho avuto al liceo “Vittorio Emanuele” di Napoli. Spero che ti sia meritata un bel 30. Avrò piacere di rivederti se viene a trovarmi a marzo quando terrò il corso per quest’anno.
@Cleofe: Quello della diossina è uno dei tanti aspetti negativi che riguardano l’allevamento del bestiame.
Fino a che si tratteranno gli animali come macchine produttrici di uova o latte o carne, queste povere bestie si vendicheranno dandoci dei prodotti di cattiva qualità e addirittura nocivi. In questi alimenti non c’è solo la diossina, ma residui di pesticidi, frammenti di materiale genetico del mangime geneticamente modificato, additivi. Lo sapete, no, che il colore giallo-rosso delle uova industriali può venire da un colorante, la canta xantina che è permesso aggiungere nel mangime? A mio avviso, latte, uova e carne devono essere tassativamente biologici, se poi sono biodinamici, meglio.
@Claudia: Grazie per l’approfondimento. Purtroppo per “la legge degli uomini” tutto quello che fanno l’industria e la televisione è “legale”. Ma il guaio è che la legge degli uomini la fanno gli uomini che per di più sono politici (che Dante mandò all’inferno).
@Sabine Eck: La televisione potrebbe essere, come Internet, uno strumento di informazione e formazione, meraviglioso (e c’è canale, non a pagamento che lo è). Purtroppo se ne fa un pessimo uso (anche di internet, chi naviga senza una preparazione di base, rischia di affondare).
@Sandra: Evviva la nonna, evviva tante altre nonne e anche la mia cui devo molte delle conoscenze fondamentali che mi servono nella vita quotidiana e che non si insegneranno mai a scuola. Bellissima l’immagine della solitudine di chi fa colazione a bar e del chiasso e della fretta. E pensare che “colazione” viene dal latino “collatione” che vuol dire raccolta, riunione, alludendo al pasto che facevano i monaci dopo la riunione serale, che era mangiare, ma anche meditare, ringraziare stando in compagnia, cioè “cum pane” (vedete come era brava la mia professoressa di latino?)
Bene, vi lascio augurandovi una felice settimana.
Continueremo a scriverci ed io mi farò sentire anche se non con la frequenza di questi giorni. Intanto, come vi dirà Sonia, martedì prossimo, alle 12,30 nel programma “Senza rete” TV3 della RAI parlerò di additivi. Avrò il tempo di dire qualcosa di utile ai telespettatori/consumatori?
…speriamo di si!!!!Buona settimana a lei Prof.!!!!!!
Appena potrò organizzarmi le chiederò il nominativo del medico bolognese,la ringrazio molto x la disponibilità!!!!
@ Prof. Giannattasio: GRAZIE per il tempo che ci ha dedicato e un buon inizio di settimana a Lei!
@Prof: in effetti mangiamo sempre dopo le otto e mezzo: durante la settimana mio marito torna tardi, che fa il pendolare.
Quanto al mangiare male, non so, siamo vegetariani.
Per quanto riguarda il chilometrozero, concordissimo con Zac! Mi sto un poco stancando di quelli che mi fanno notare come non sia proprio etico comperare un litro di latte tedesco (ogni tre settimane). Poi, che i miei maglioni siano veneti e non turchi o americani (o che i berretti li faccia mia madre e le sciarpe mia sorella, e che io stia imparando con grande fatica ad usare la macchina da cucire), che le mie scarpe siano delle Marche e non fatte in India, che i giocattoli che comperiamo per nostra figlia siano accuratamente scelti tra i (pochi e cari come un occhio) che non vengono dalla Cina (oppure costruiti assieme con materiali riciclati)…beh, questo poco conta. Comunque vedo che in Italia é ancora molto difficile venire a conoscenza del paese di origine degli ingredienti contenuti nei prodotti da supermercato. Anche al Naturasí, l´altro giorno: in parecchie confezioni a marca Ecor non ho trovato nessuna informazione sull´origine del contenuto (credo fossero lenticchie, ma non vorrei sbagliarmi, perché sono passate alcune settimane). Forse c´era una scritta vaga, tipo “non UE”…la prossima volta controllo meglio e potró essere piú precisa. insomma, alla fine ho “dovuto” optare per lenticchie e altri prodotti (piú cari) dell´Alce Nero, che almeno scrive in modo chiaro e preciso l´origine dei suoi prodotti. per dire…anche nel bio c´é molta strada da fare…
@ il Professor Giannattasio: grazie di averci dedicato un po´ delle sue vacanze! Mooolto interessante, l´idea dell´enciclopedia degli ingredienti: se Sonia fosse troppo impegnata, mi metto in fila per il posto di correttrice di bozze :-)))
grazie prof. giannattasio per le delucidazioni!!!!!!
quante cose si possono imparare qui sul pastonudo :)
mi fa piacere vedere che con un commento non in linea si è animata una colazione da re (e pure una lunga serie di prof. :-) ). Visto che mi si continua a citare ritorno, ma un commento è uno spazio troppo esiguo per esternare le varie perplessità che mi sono sorte.
In ogni caso ci tengo a sottolineare l’importanza del basso chilometraggio, non solo per un ovvio abbattimento dei consumi energetici ma anche per una coerenza alimentare. Piccolo esempio non esaustivo: se sono italiano il mio corpo non sarà abituato a mangiare la maracuja, se sono un indiano magari digerirò male il parmigiano reggiano.
Poi Izn non ho ben capito la storia del bio che però non deve essere bio, ma poi chiedi a Giuseppe Di Martino se la sua pasta è certificata bio. Mi sono persa!
Comunque un saluto a tutti.
p.s. Auguri a te Giuseppe!
@francescav: beh ma gli italiani hanno sempre mangiato burro. E una volta le mucche oltretutto mi sa che erano anche al livello di quelle tedesche dalle quali ci arriva quel bel burro :-)
Ho chiesto a Giuseppe se la pasta era certificata solo per capire il suo orientamento, non perché fosse importante per me; se il produttore è certificato bio quello dovrebbe già essere un indizio che è attento a certe cose; poi da lì parte l’indagine con domande a raffica. Lui mi è sembrato preparatissimo comunque :-)
p.s.: non avevo calcolato il tuo commento come “non in linea” ma solo un’interessante obiezione sulla quale però alcuni non sono stati d’accordo :-P
Ho letto i vostri commenti e vorrei solo dire che non tutte le pasticcerie sono come quelle descritte.. io per passione faccio l’aiutante pasticcera in una pasticceria di Bergamo, e le brioche sono fatte solo con burro, senza margarina.. e senza altri strani componenti, solo ingredienti semplici.. per cui non parlate in generale, perchè c’è ancora chi lavora per passione e non solo per guadagno.. per la gioia di fare dolci genuini..
Buongiorno a tutti! Mi chiamo Silvia, ho 37 anni e scrivo dalla prov. di Venezia. Seguo questo blog da diverso tempo e spero che perdonerete questo commento lungo dal momento che non ne lascio mai..
Con questo mio passaggio volevo ringraziare izn per i post e le rubriche interessanti alle quali si sta dedicando per noi. Rubriche che fanno riflettere e cercare, a piccoli passi, attraverso consapevolezza e volontà, a regolare le abitudini malsane. Ringrazio anche la dott.ssa Elena Galeazzi il prof. Matteo Giannattasio, preziose voci in questo cammino, attraverso i quali ho scoperto la rivista Valore Alimentare che ho acquistato da Natura Sì sabato scorso in occasione di una piccola spesa. Peccato davvero essermi persa i numeri precedenti! Ringrazio inoltre tutti i pastonudisti che con gli interventi danno voce a questo spazio e, seppur silenziosa, ci sono anche io!!!!
Per quanto mi riguarda a colazione consumo uno yogurt di soia -essendo intollerante al lattosio- con mix di fiocchi di avena, farro, frutta secca e semini vari (senza latte all’interno) + granola croccante biologica ricca di zucchero di canna ma altamente goduriosa e in piccola dose. Tutto biologico by Natura Sì. Qualche volta fette biscottate Armonia. Che userei anche da inzuppo nelle minestre e vellutate improvvisate all’ora di cena!!! Quanto al pane.. se non è fresco di giornata diventa subito duro e poco appagante per la colazione e/o da inzuppo nelle minestre di verdura e pensavo comunque che la fetta biscottata fosse ‘abbastanza’ genuina rispetto ad altri confezionati nel genere.. Ora cercherò di indirizzare questa abitudine con qualche cosa di più genuino.. Ancora grazie!
Tanti saluti,
Silvia
@Sissa:Se hai piacere di visionare gli arretrati di Valore Alimentare,basta che vai nella biblioteca del Pasto Nudo e trovi tutto in PDF ,te li puoi scaricare e vedere con calma!!!!!Anch’io sono della provincia di Venezia,sai?Vieni a far un salto nel forum,La Stanza Delle Chiacchiere!!!!!
@Giannattasio, si il trenta me lo sono proprio meritato, e lavoro permettendo ci vedremo a marzo :-)
@Grian: cavolo, a Bergamo dove? Conosco la città piuttosto bene. Buona serata, Sara.
Ciao Sara, la pasticceria è in piazza S.Anna, proprio vicino alla chiesa.
Grazie e buona serata anche a te :)
@jennifer: che bella notizia mi ai dato! Grazie della info! Avevo letto che anche tu sei della zona! Ora passo nel forum che… non ho mai visitato!
mi sono letta l’articolo e tutti i commenti. credo di averlo già scritto in questo blog. mio marito ha sofferto per anni di dermatite seborroica. poi gli ho tolto le merendine e ho iniziato a fargli fare colazione con ciambella fatta in casa e biscotti pure. pane burro e marmellata solo nei week per lui. e il problema si è risolto. se mio figlio mangia nutella, il giorno dopo gli traccio la mappa dei brufoli. la mia torta al cioccolato con burro e senza farina non gli causa alcun problema. la colazione è il momento più bello della giornata. mi sveglio solo per fare colazione. e pane, burro, marmellata e pancakes e muesli e toast con prosciutto e spremuta. il mio desiderio è riuscire a fare in casa tutto quello che serve. un poco alla volta ce la farò. ho provato anche a fare il burro. con la panna che affiora dal latte crudo. faticaccia e porzione per una fetta di pane, ma che buono! la farina integrale non bio per fortuna non l’ho mai trovata. molino ronci a rimini la tratta a pietra. ma che fatica è capire tutte le etichette? grazie per il lavoro che fate. e per i cornetti…concordo. nessuno restiste al preconfezionato! peccato. peccato
@claudia: Grazie della proposta di collaborazione, che mi ha fatto balenare l’idea di una collaborazione globale con tutte(i) voi. Voglio parlarne prima con la Sonia – la nostra chef – e poi ve la comunicheremo.
@FrancescaV: Ci fossero stati altri di “commenti non in linea”! Soltanto se ce ne sono, si evita di essere autoreferenziali e si ha la possibilità di aprire una discussione per confrontarsi, per chiarire le posizioni di ognuno e, se il caso, rivederle. Che diceva il Manzoni nei suoi Promessi sposi? Che la ragione non sta mai da una parte… Perciò grazie.
È fuori discussione quello che Lei dice della maracuja, che io estenderei alle ciliegie in inverno, alle nespole prima della loro stagione, e tanti altri frutti esotici (ma chi se li può permettere con quello che costano?), eccetto le banane che io considero, se biologiche, frutti preziosi anche per il nostro organismo.
Ma la regola del km zero diventa, in quest’epoca di globalizzazione, difficile da rispettare, basta pensare al pane e alla pasta del supermercato, la cui farina può venire da molto lontano. Lo stesso dicasi dei legumi, di certa frutta, dello stesso olio di oliva , che anche se è dichiarato italiano, in effetti potrebbe non esserlo. Certo, mangiare a Km zero si può, ma è molto difficile, e cosa in apparenza paradossale, spesso ciò che è davvero a Km zero, costa molto di più.
Purtroppo sono scomparsi i mercatini rionali di una volta e quelli che si organizzano oggi di tanto in tanto non di rado sono soltanto folklore perché di km zero manco a parlarne.
La mia conclusione: massimo sforzo per rispettare la regola, ma non esserne condizionati al punto di non comprare il necessario, il meglio, il più conveniente. “Adottare” agricoltori e fornai locali è il primo passo da fare verso il km zero, ma presuppone che esista tra la gente del posto il senso della comunità. Invece, come diceva, mi pare Peppino de Filippo, “siamo tutti sparpagliati”.
@Grian: Se il pasticciere di Bergamo è come Lei dice, è una benedizione per voi locali, senza abusare però, perché il troppo storpia anche se di qualità. Io sarò a Bergamo il 25 marzo per una conferenza e per la presentazione del mio nuovo libro “Le diete per gli allergici e gli intolleranti agli alimenti” e di sicuro verrò a provare… per credere.
@sissa: L’intolleranza al lattosio esiste davvero ed è frequente, ma nella mia lunga pratica medica ho scoperto molte persone che credono di essere intolleranti ma in effetti non lo sono. E poi, se è proprio così, io proverei con uno yogurt bio intero naturale diluito in acqua (per incominciare 1 cucchiaio per tazza e poi aumentare a 2-3 se non ci sono problemi). Spesso funziona se l’intolleranza al lattosio è lieve. Se non va bene così, proverei, se piace, il latte di mandorla, o al limite il latte di avena o di miglio (ma in questo caso bisogna fare i conti con il prezzo che è alto). Il suo pane fresco che diventa duro, non è un buon pane, se ne cerchi uno come si deve, semintegrale a pasta madre.
@silvia.moglie: Che moglie! E che dermatologa in erba! Pensi che stiamo organizzando per il prossimo dicembre un convegno dal titolo “Alimentazione e cute”. Forse è il primo nella storia della dermatologia perché ormai è chiaro che molte malattie della pelle hanno a che fare con una cattiva alimentazione. Vi terrò informate/informati. A presto.
Complimentoni per ieri su Rai3! Un raro esempio di informazione scientifica alla portata di tutti, giornalismo, servizio pubblico, consapevolezza, politica e responsabilitá. E una volta tanto una conduttrice intelligente. PS: me la immaginavo molto piú vecchio. Evidentemente mangiare bene ha anche i suoi bei vantaggi estetici! :-))
Per quanto riguarda l´intolleranza ai latticini, era stata diagnosticata a mia figlia (ereditata da me e dalla mia famiglia) quando aveva un anno di vita (assieme a quella alla soia). Premetto che ha sempre mangiato biologico (anzi, per la maggior parte biodinamico, visto il negozietto 90% demeter sotto casa). A 4 anni un bravo medico italiano mi ha consigliato di darle un rimedio omeopatico (silicea). Dopo 4 mesi abbiamo fatto di nuovo il test e le intolleranze sono sparite (adesso ha 5 anni). Anch´io avevo tonnellate di intolleranze, e anche a me metá sono sparite dopo aver assunto questo rimedio (quella al latte e latticini no, peró se bevo un bicchiere di *quel latte lí* non mi succede nulla). Pare che sia tipico, per chi ha carenze di silicio, essere intolleranti ai latticini, oltre ad avere problemi di pelle e capelli. C´é da dire, peró, che l´assunzione (a potenza molto alta) ha comportato anche drastici cambiamenti nello stile di vita (lavoro, abitazione, rapporti umani), cosa che ha migliorato di molto il processo digestivo e il lavoro di qualche organo interno. Che, per caso, sia tutto collegato? Ok, fondamentale importanza a ció che si mangia, ma non sará un po´come diceva Steiner (pare): “Meglio ottimi pensieri e cattivo cibo che ottimo cibo e cattivi pensieri”? Io, per non sbagliare, cerco di averli ottimi tutti e due. Grazie ancora!
Accidenti…ieri ero fuori e niente Rai 3….si può rivedere da qlc parte???????
@Prof. Giannattasio:esiste una lista dei suoi libri?Sto aspettando da Macrolibrarsi quello sugli additivi…..Grazie!!!!
@silvia.moglie: ma lo sai che anche io come tuo marito ho sofferto per anni di problemi alla pelle? Ero ormai rassegnato allo stillicidio delle visite dermatologiche in cui mi davano sempre gli stessi consigli inutili (ne ricordo uno dell’IDI che mi chiese se per caso mi toccassi troppo – in realtà, lui intendeva il viso con le mani – e io pensai: “adesso mi dice che divento cieco e mi fa dire un pater e un’avemaria…) quando incontrai un dottore che mi diagnosticò un “acne fulminante”… e poi dicono che uno non deve toccarsi!! Come se non bastasse, un farmacista consigliò a mia madre addirittura di farsi prescrivere per me (dal medico) un nuovissimo medicinale che risolveva tutti i problemi di acne. Le controindicazioni erano trascurabili: si vietava di avere figli per 5 anni perché modificava il DNA, poteva causare spina bifida e sciocchezze simili… In tanti anni l’unico consiglio medico utile sull’acne che mi abbiano mai dato è stato: “cerca di raderti il meno possibile”. Morale della favola: da quando mangio biologico, ma soprattutto da quando non mangio quasi più cibo industriale, l’acne è sparito completamente!
Prof. grazie della considerazione, peccato che il vicinato mi prenda per fissata.
Zac ma lo sai che nessun, nessun dermatologo è pronto a considerare l’elemento “alimentazione”? e che cacchio! la pelle è il nostro involucro, quello che mettiamo dentro si vede fuori! adesso devo solo convincere mio figlio a non cadere troppo spesso in tentazione. se lo mando a fare la spesa mi torna con pandistelle e pinguì, mi guarda e mi dice ti prego ti prego, solo oggi! poi mi passa i brufoli…;)
Salve a tutti! E’ la prima volta in vita mia che trovo il coraggio di lasciare un commento in un blog (non mi chiedete perchè mi spaventavano). Io ho 25 anni e da qualche mese vivo in Germania grazie al programma universitario “Erasmus”. La cosa che più mi ha colpito dei tedeschi è stata proprio la loro attenzione al “biologico” e alla natura. E’ incredibile vedere come anche la categoria a cui appartengo, quella degli studenti pezzenti (situazione comune alla maggioranza degli universitari:)) abbia almeno un prodotto bio in casa. Da quando sono qua faccio la spesa al supermercato biologico e mi sento una regina! Certo senza diventare fissata, ma wow!!! Sto scoprendo il meraviglioso mondo della natura e devo dire che è davvero soddisfacente e in questo i tedeschi sono all’avanguardia. Persino in farmacia capita che propongano prima dei medicinali chimici quelli naturali e le panetterie, le cafetterie, i ristoranti biologici abbondano! Sentite questi nomi veramente affidabili (lo dico con certezza perchè ho vissuto il primo mese in casa di una signora con molti problemi e allergie alimentari): DM, Alnatura, Rapunzel, Sonnentor, Edeka (non sempre). Io son qua se qualcuno ha delle domande o bisogno che dia un occhio al supermercato anche solo per curiosità o magari potrei portare qualcosa quando torno (sono di Bologna) faccia pure. Per ora ho una domanda io: ma dite che il burro tedesco è tutto migliore o cè una marca in particolare? Comunque grazie perchè da domattina mangerò il burro senza sentirmi più in colpa e con maggiore gioia di aver scelto la Germania! Continuerò a leggere il blog!
@Efrem: come ti invidio carissima, giovane e in Germania…anche io alla tua età lavoravo in Baviera e appena posso con la mia famiglia andiamo in Foresta Nera dagli zii e faccio grandi scorte di prodotti BIO e di …civiltà.
Laggiù sembra di essere nel Paradiso del biologico.In tutti i sensi.
I mercati settimanali dei contadini ( anche non bio ) abbondano, il rispetto per la natura, l’ecocompatibile, i tedeschi sono lontani da noi anni luce.
Non per niente, la regione “italiana” che più è simile alla Germania in tutti questi valori è l’Alto Adige dove quando si parla di biodiversità, ecosostenibile e via dicendo oltre che qualità della vita sono i primi…
E’ pur vero che in Germania ci sono ogni tanto gli scandali anche nel BIo…certo nessuno è perfetto.
Però sta di fatto che abiti in un paese dove il rispetto per la natura, per il prossimo e per il FUTURO è stato e lo è tutt’ora preso sul serio e quasi sempre attuato.
Credo sia questione di geni.
Potessimo impegnarci al massimo noi con le nostre teste non ci riusciremo mai.
In Italia , due volte su tre, chi sta attento dove buttare la plastica e dove la carta è un fesso ( e soprattutto al Sud ( parla una salernitana doc)
In Germania è un tipo giusto.
Questo è.
Soniuccia ciao, domani mattina farò colazione con pane olio e sale ,
come sempre ormai da un anno, ma,
domani con il tuo pane, Daniela mi ha regalato un chilo della tua ottima farina —–a proposito di bio!
Foresta Nera? l’orso?
@Efrem, compera prodotti con marchio Demeter e vai sul sicuro. In Germania costano meno che in Italia, ma li trovi solo nei negozi biologici, non nei supermercati. Sono biodinamici, che é un gradino in piú del biologico. Io ho iniziato a prenderli in Germania e ti assicuro che la differenza si sente. Vado off topic, ma se sei in Germania non púoi non comperare i prodotti del dottor Hauschka, che costano la metá esatta che in Italia! (ehm…non si mangiano, é una linea di cosmetica bio).
@Soniuccia68: sí, la Germania é molto piú economica, ma dipende anche dove. Io ho i suoceri, nella Foresta Nera, appena sopra il lago di Costanza, ed é vero che la qualitá della vita é altra. Ma dove abitavo io non sanno nemmeno cosa sia, la raccolta differenziata (nemmeno l´umido!) e la maggior parte della gente mangia malissimo, sopratutto wurstel e cibi preconfezionati (per non parlare delle pseudo-margarine!). Mooolto peggio che da noi, te lo assicuro. Generalizzare, coi tedeschi, é assai rischioso ;-)
Non ero consapevole di molte delle informazioni scritte sul tuo libro, che mi sono regalata e ho regalato ad una coppia di amici per Natale, avvertendoli che il pacco non conteneva proprio quello che da un dono natalizio a volta ci si aspetterebbe.
Nel leggere -Colazione da Re- mi sono divertita nello scoprire affinità con l’autore ( vivo in Toscana, Grosseto, ed ho una casetta sull’amiata dova in agosto, nella campagna limitrofa, si trovano more grandi come acini d’uva da tavola): da un pò di tempo mi diletto nel fare marmellate in estate( susine, more, fichi, quest’ultima ottima con il nostro pecorino) e da qualche anno molto più attenta a ciò che compro. Il problema è che ormai anche ciò che credevo adeguato, non ottimo, comincia a rivelarsi negativo nell’alimentazione che oltre a ma propino ad un marito e due figli, che per altro sono cresciuti a latte, bisotti e cereali Kellog’s, poche merendine no Nutella ( ma li ho pensato io a mangiarla). Ad oggi l’unica cosa cerrta che ho scelto alimentarmente per loro è il nostro olio d’oliva, coltivato e prodotto a 735 mt. di altezza che non subisce nessun trattamento neppure di concimazione.
Nella mia testa rimuginano idee convulse che scaturiscono da ciò che si apprende e, proprio ieri sera ho proposto ad una persona di creare un gruppo di volontari, che adeguatamente preparati da persone competenti sappia divulgare informazioni alimentari corrette e veritiere in proposito.Potremmo così essere promotori di una propaganda informativa grazie alla quale ciascuno possa essere responsabile di cosa mangia; in modo che i “troiai” (come si dice da noi per indicare qualcosa di poco genuino) siano o messi al bando o, consapevlmente ingeriti assieme a tutte le informazioni a riguardo. E’ utopico lo sò ma sono stufa di essere menata per il naso.
Tu mi puoi aiutare in questo sogno?
Scusa se mi permetto ma a casa mia il figlio maschio e il marito sono patiti per la montagna, ma dove si trova Ninfa?
@ Patrizia GR64. Ottima idea, io ci sto, bisogna definire come, quando, dove e chi sono i possibili allievi futuri divulgatori vediamo se Sonia ha qualche idea in proposito. Spero che il libro sugli additivi sia di aiuto. Avverto tutti voi che l’avete comprato tramite il sito della casa editrice L’Aratro che, considerato che la normativa sugli additivi cambia di frequente e che siamo costretti a fare una nuova edizione ogni anno, per evitarvi di ricomprarlo, invieremo gratuitamente e periodicamente a tutti gli aggiornamenti intervenuti. Un caro saluti a tutte/tutti.
@giannattasio
Non amo il pane in genere, ancor meno con la marmellata e a colazione soprattutto non mi soddisfa proprio. Evito quello da supermercato congelato e dalla lievitazione sospetta. Ma anche quelli biologici freschi, bassi ecc. mi lasciano sempre una sensazione di “vuoto” che mi porta a mangiarne sempre più. Insomma un meccanismo da “merendine”. Alle volte il gusto mi piace, ad esempio con l’insalata o il formaggio, ma dev’essere un accompagnamento, diciamo, secondario. Mentre con la pasta, la polenta, il riso, mai avuto problemi :- )!
Prof. Giannattasio,
che cosa devo pensare di… diciamo… definiamolo… un vasetto con tanto di certificazione bio (non so se posso mettere il nome dell’ente quindi mi limito solo a dire che c’è)… con tanto di nome accattivante “fiordifrutta senza zuccheri aggiunti”… che, però, in piccolo piccolo viene definito “preparazione di agrumi”?… e specifico che tali agrumi sono presenti nella proporzione del 30%!
Il mio povero maritino pensava di aver fatto cosa buona giusta acquistandomi “una marmellata biologica… dato che sei fissata…”
@Laura: Grazie, grazie mille per il suo commento.
Per favore, ci scriva il nome della ditta che produce questa “preparazione a base di agrumi”, l’elenco completo degli ingredienti riportati in etichetta e la tabella nutrizionale, e in che tipo di negozio l’ha comprato (supermercato ordinario, biologico, biologico cuore bio, natura-sì).
Io poi mi impegno a fare un commento su questo blog. Sempre per amore di verità e per una corretta informazione, mi impegno inoltre a darvi su questo blog indicazioni per orientarvi anche nell’acquisto delle marmellate bio di alta qualità. Perchè anche nel bio, bisogna saper scegliere in quanto una cosa è la materia prima, che deve provenire da agricoltura bio, un’altra è la trasformazione in marmellata per la quale si può operare al meglio o al limite inferiore del regolamento in vigore per il bio.
Complimenti al suo “maritino”, per le buone intenzioni. Quando avrà letto le indicazioni che vi darò, oltre ad essere dotato di buone intenzioni, sarà anche in grado di comprare una ottima marmellata/confettura bio… e le darà ragione per la sua “fissazione”.
Grazie a lei per la sua disponibilità!c’è un indirizzo particolare a cui posso scriverle le info sul prodotto o scrivo i dettagli all’indirizzo di izn?…o continuo a scrivere sui commenti del post?
@laura: laura scrivi tranquillamente tutto qui nei commenti :-) grazie!
Izn e prof.Giannatasio…dovete scusarmi il ritardo!…purtroppo il tempo per mettermi al pc negli ultimi dieci giorni è stato scarso!
Il vasetto a cui ho fatto riferimento è il “Fiordifrutta”al gusto agrumi di Rigoni di Asiago; nella parte alta dell’etichetta possiamo leggere “Agricoltura biologica-senza zuccheri aggiunti” e nella parte inferiore, oltre al logo della marca già citata troviamo il logo “BioAgriCert” in verde e una stella “Star K certification”
Gli ingredienti sono: succo di mela, agrumi al 30% (limone, mandarino, arance amare e bergamotto) e gelidificante:pectina. Tramite un asterisco viene specificato che i 4 agrumi e il succo di mela provengono da agricoltura biologica…
Quello che mi lascia di stucco è il nome accattivante in posizione frontale “Fiordifrutta” e la dicitura “preparazione a base di…” nel retro dell’etichetta.Nel sito si legge questo:
“Fiordifrutta è una confettura (la denominazione ufficiale è: preparazione di frutta)…”
Io mi sento confusa…!!!
…dimenticavo…il prodotto è stato acquistato in un supermercato ordinario…specifico inoltre che q.sti vasetti si trovano ad un prezzo che oscilla dai tre euro ai quasi quattro…!!!
Come e dove posso acquistare il famoso burro “non a km zero?” Grazie infinite
Antonella
vorrei ricevere notizie sulla Nutella e sui cereali al cioccolato con cui i miei figli spesso fanno colazione a marca kellogs.
Grazie pat64
Ottimo articolo. Avrei bisogno di informazioni circa il muesli Venosta. Questa è la scheda degli ingredienti: Ingredienti:
Fiocchi integrali di grano tenero, fiocchi d’avena, uva sultanina, cornflakes (mais, zucchero, malto, sale, sciroppo di glucosio), banane, datteri, albicocche, mele, miele 1%, 25% frutta disidratata. Contiene glutine, tracce di arachidi, mandorle e nocciole.
Indicazioni per 100g:
Valore energetico: 1413Kj / 335Kcal
Proteine: 9,8g
Carbo: 65,2g
Grassi: 3,9
Può essere un buon sostituto del pane integrale?
Salve,volevo chiedere al dott. Giannattasio se può illustrare in generale uno stile alimentare sano,con esempi di colazione pranzo cena e spuntini.Grazie
@giannattasio
Per il dott. Giannattasio una domanda; mi riallaccio ad una dei precedenti post che parlava del dott. Raimondi di Trieste per chiedere se può indicare anche a me il nome di quel professionista che lui conosce in zona di Udine. Credo fermamente che il cibo sia un ottimo alleato per la ns. salute e questo blog ti aiuta davvero. Grazie