L’industria alimentare non ama i bambini, anzi è malvagia nei loro riguardi (anche se attraverso la pubblicità televisiva ci vuol far credere il contrario). Lo è di più a Natale, la festa religiosa presa a prestito dai pagani che, con il consumismo, è tornata ad essere così pagana che di più non potrebbe.
A mio avviso, il fondo di questa malvagità è stato toccato nel 2008 con l’immissione sul mercato dello “spumante” (champagnino) dei bambini. Nient’altro che acqua e zucchero con l’aggiunta di edulcoranti di sintesi, tra cui l’acesulfame K (E 950), sospettato di essere cancerogeno ed ora al vaglio dei ricercatori (ma intanto continua ad essere utilizzato), di qualche conservante e di due fiammanti coloranti di sintesi, l’azorubina (E 122), e il blu patentato V (E 131), entrambi permessi da noi ma proibiti oltreoceano.
Allora la cosa mi apparve così enorme e paradossale che non sapevo se prendermela di più con l’industria produttrice per l’assoluta mancanza di scrupoli o con i genitori per l’ignoranza (o l’idiozia?) che li portava ad acquistare per i loro pargoli l’infame prodotto.
Siamo messi meglio ora o c’è ancora di che preoccuparsi? Lascio a voi giudicare dopo che avete letto gli ingredienti di alcuni prodotti da feste natalizie.
I confettini
Sono di vario colore, dal bianco al rosso, dall’argento al verde, e sono metallizzati come la carrozzeria delle auto. Adornano gli “struffoli” che a Natale si fanno dalle mie parti, ma anche tanti dolcetti a base di marzapane e pasta di zucchero che si è inventata la cake art per queste feste.
Eccovi alcuni degli additivi che la legge consente di aggiungere ai confettini e alle altre guarnizioni per dolci. Alluminio (sì avete letto bene, e serve proprio per formare sui confetti la placca metallizzata che li fa luccicare!), siglato E 173; argento, E 174; oro, E175 (che i Re Magi portarono sì al bambino nella fredda stalla, ma non per farglielo mangiare, bensì come segno di venerazione). E poi i coloranti gialli (tartrazina, E102; giallo di chinolina, E 104; giallo tramonto, E 110) e rossi (azorubina, E 112; rosso ponceau, E 124; rosso allure, E 129), per i quali l’Unione Europea, con una decisione degna di Ponzio Pilato, ha imposto la dicitura in etichetta che “possono avere un effetto avverso sull’attività dei bambini”. È un po’ come la ridicola avvertenza che si trova sui pacchetti di sigarette del fumo che uccide. Non sarebbe stato meglio proibirli tutti questi coloranti? Certo, ci sono anche produttori coscienziosi che fanno confettini senza coloranti nocivi. Ma quanti sono?
Le ciliegine e gli altri frutti canditi
Sono ingredienti che abbelliscono con il loro colore cassate, cassatine e similari. Le prime, di solito, devono il loro colore rosso Ferrari all’eritrosina (E 127), altrimenti sarebbero di un assai poco invitante rosa-pallido. Questo colorante contiene iodio e per tale motivo è sospettato di disturbare pesantemente la tiroide. I legislatori, sempre agendo come Ponzio Pilato, permettono l’impiego di questo colorante soltanto per le ciliegie candite e da cocktail.
Stando all’EFSA, il gruppo di esperti che dà pareri scientifici sugli additivi, non ci sarebbe alcun rischio che i consumatori, mangiando ciliege candite, possano superare la soglia quotidiana di sicurezza (che, ad esempio, per un bambino che pesa 20 chili, è di 2 mg). Ebbene, mi sono preso la briga di fare un calcoletto facile facile: 100 grammi di ciliegie candite possono contenere per legge fino a 20 mg di eritrosina. Quindi è sufficiente che il bambino mangi due-tre ciliegine (10 grammi) per toccare la soglia di sicurezza!
Qualche preoccupazione la dànno anche gli altri frutti canditi. Essi possono essere colorati con una vasta gamma di coloranti, tra cui quelli citati per i confettini. La mostarda e le macedonie di frutta in barattolo possono anch’esse essere farcite con questi coloranti (se non sono di qualità). E, se pensate che il verde che colora le cassate sia dovuto esclusivamente al pistacchio, dovete ricredervi. È permesso il colorante verde S (E 142), incriminato anch’esso per oltraggio alla tiroide, e per questo vietato negli Stati Uniti e in Canada.
Il panettoncino (mini panettone) per i bambini
I supermercati li espongono in scaffali a portata di mano dei bambini. Poi subdolamente tentano di sedurre le piccole prede con le immagini accattivanti stampate sull’involucro e con la lusinga della sorpresa (banale e di nessun valore) che alloggia con il panettoncino all’interno della confezione. Per composizione questi panettoni “formato mini” sono in tutto e per tutto identici a quelli di cui vi ho parlato lo scorso Natale. Ma, a parte le valutazioni sul piano nutrizionale che facemmo allora – e a parte anche il prezzo di questi panettoncini che è sproporzionato rispetto a quello di un panettone normale – c’è altro da criticare? A mio avviso, sì. Il formato mini tanto mini non è, perché i suoi 100 grammi sono l’equivalente di due megafette di panettone e il bambino è portato a papparseli tutti in una sola volta.
La Coca cola al posto dello champagnino?
Avete presente di sicuro la pubblicità col babbo Natale che, rallegrato dalla canzone Shake Up Christmas, usa i suoi poteri per ridare felicità ad una umanità triste e sconsolata. Non è altro che un invito perverso rivolto ai bambini (ma anche ai grandi creduloni) a festeggiare il Natale tracannando l’oscura bevanda (se la beve Babbo Natale – penseranno candidamente – è giusto e salutare che la beva anch’io).
Non basta il tanto zucchero del panettone e dei dolci che buttano dentro durante queste feste, ci mancava solo quello della Coca cola, che, per ogni bicchiere, è pari ad un paio di cucchiai. Ma quanti bicchieri potrà bere il bambino per “celebrare” il Natale come fa Babbo Natale e tutte le altre feste che seguono a scadenza ravvicinata?. Povero pancreas di questi piccini costretto a tanto lavoro supplementare per le feste natalizie. E poi le Autorità si strappano le vesti lamentandosi che l’obesità dilaga tra i bambini!
E poi c’è il colore marrone scuro di questa bevanda, dovuto al caramello solfito-ammoniacale (E 150c), di cui da un po’ di tempo si sparla per possibili effetti nocivi: per questo l’EFSA per precauzione ha abbassato la dose massima giornaliera ammissibile.
La calza della Befana
Anche questa fa la sua parte nell’opera di intossicazione infantile del periodo natalizio. Le caramelle che la riempiono, rosse, gialle, verdi, possono contenere numerosi additivi tra cui, ovviamente, i coloranti (se no sarebbero trasparenti e nessun bambino sarebbe invogliato a consumarle). Nella calza non manca quella specie di candito dalle sembianze di carbone che è tinto anch’esso con coloranti, tra cui il nero brillante BN (E 151) per il quale, secondo un recente parere scientifico dell’EFSA, esiste il rischio per i bambini sotto i 10 anni di superare la soglia di sicurezza. Eppure sta ancora lì.
Piccola precisazione
I prodotti bio per legge non possono essere addizionati di coloranti, compresi quelli naturali. Quando la colorazione c’è, è fatta con estratti naturali (che auspico di ritrovare anche nei prodotti convenzionali al posto dei coloranti di sintesi). Inoltre, poiché costano di più, non si deve fare altro che consumarne di meno. Bisogna convincersi una volta per tutte che tutti noi mangiamo di più di quello di cui abbisogniamo e che, quando un prodotto è di alta qualità, si apprezza di più se se ne mangia poco (lo dice anche il motto “poco ma buono”). Ovviamente anche tra i produttori non bio ci sono quelli scrupolosi che non ricorrono a tutti questi coloranti. Quindi, occhio all’etichetta, perché se ci sono coloranti devono essere dichiarato
La mia letterina a Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
Porta a tutte le mamme del mondo gli ingredienti di più alta qualità, perché facciano con le loro mani tanti dolci di Natale, saporiti e salutari, secondo le ricette che la brava Sonia elargisce benevolmente su questo sito.
Dai però a tutte loro anche la pazienza di farli, questi dolci e che non sbuffino lamentandosi che non hanno tempo. Perché il tempo si trova se c’è voglia (non è vero Babbo Natale?).
Fa sì che i malfattori del falso bio vadano tutti in galera.
Ti chiedo infine che questi nostri politici, come per incanto, diventino tutti saggi e che, tra le tantissime cose che faranno per il bene dei cittadini, ci sia anche una legge che proibisca la pubblicità dei prodotti alimentari alla televisione, o almeno quella dei prodotti di cattiva qualità (che sono tantissimi). Babbo Natale, ti sto chiedendo troppo?
Auguri a tutte(i) dal vostro Prof.
grazie… ho appena buttato una confezione di confettini argentati, comprati per decorare un cake al cioccolato e che, per fortuna, non ho utilizzato!
quest’anno mio marito mi ha detto: perchè non provi a fare il panettone?
forse non è stato poi così esagerato… ;-)
Buongiorno Prof (mi permetto questo tono amichevole anche se non Le ho mai scritto)…..Sono troppo d’accordo!
Negli ultimi due anni della nostra vita familiare (anche se la conversione al pensiero pastonudista avviene con gradualità) la regola è che “tutto ciò che è possibile fare in casa NON si compra” nè al super nè al negozio bio.
Certo, se proprio devo scegliere delle merende da usare per l’emergenza le compro bio ma non mi riempio la dispensa di merende solo perchè sono bio, giusto?
Da ultimo è vero che se il prodotto è di qualità se ne mangia di meno, infatti da quando non entra più in casa un panettone industriale ne mangio molti di meno ….per la cronaca la ricetta di Sonia del panettone 1.0 è sempre validissima!!!
un augurio di un Santo Natale a tutti!
Elena
Io bimbi non ne ho… oddio uno e’ in arrivo, ma ancora mangia quello che decido io… tremo all’idea di dover lottare per non fargli mangiare tutte le schifezze cosi’ ben pubblicizzate che ci sono in giro. Anch’io non compro (se non per emergenza) tutto cio’ che puo’ essere preparato in casa. Ho la fortuna di non lavorare per cui dedico le mie energie ad alimentare la mia famiglia al meglio che posso, ma credo che con un po’ di organizzazione si possa fare molto anche se si lavora. Soprattutto nel settore merende/colazioni. Moltissimi prodotti si riescono anche a congelare per cui non e’ necessario sfornare tutti giorni! E il panettone industriale (o cmq comprato) a me rimane sullo stomaco per ore…il mio sparisce che e’ un piacere. Per cui io per Natale il panettone me lo faccio! Buon Natale a tutti (e che sia il piu’ sano possibile)
Martina
Sono mamma e sono un’adulta consapevole di quello che ci circonda…e purtroppo me ne vergogno anche io! Sono pienamente d’accordo. Tocca a noi dare una buona educazione alimentare sperando possa dare uno stampo futuro… Da mamma cerco di fare il piu’ possibile io per lei, ho poco tempo ma è un bellissimo sacrificio =)….
Incantata dalla lettura (che tristezza!) e ancor di più dalla meravigliosa lettera a Babbo Natale ;-)
io a trovare il tempo ci sto provando… volere potere!
auguri!
Prof. Giannattasio, è sempre un piacere leggere i suoi articoli, anche se con un pò di ansia….sono d’accordo su tutto, tranne una cosa: il Natale non è una festa presa a prestito dai Pagani, l’albero si, ma non il Natale! A Natale si celebra la nascita di Cristo e se è vero che il mercato lo fa diventare consumistico, sta anche a noi, se ci interessa ovviamente, non trasformarlo in una festa Pagana e consumistica, nello stesso identico modo in cui scegliamo di cosa nutrirci.
Buon Natale a tutti
@franci e vale. se voi avete un po’ di ansia, pensate alla mia quotidiana avendo a che fare per motivi professionali con queste cose senza sosta e soprattutto vedendo tanti bambini che ne soffrono le conseguenze. Grazie per l’osservazione sul Natale. Forse mi sono espresso male, ma purtroppo quando scrivo lo faccio di getto e così possono insorgere fraintendimenti. Chiedo venia. La festa di Natale è una festa religiosa che celebra la nascita di Gesù, ma poichè la data è incerta, quando fu istituita si pensò di farla coincidere con la festa pagana del solstizio d’inverno. La stessa logica che ha portato ad edificare sulle vestigia dei templi pagani le chiese. In fondo volevo dire anche quello che dite voi, cioè che si tratta di una festa di alto valore spirituale che è stata trasformata in una frenesia consumistica. Gli auguri di Buon Natale in principio dovrebbero essere auspicio di essere felici con noi stessi perchè ispirarati nella nostra condotta ai principi di solidarietà, rispetto degli altri, onestà, senso di giustizia…….. Invece, si fanno gli auguri avendo nella mente le immagini del consumismo più sfrenato che la pubblicità televisiva ci propina ossessivamente. E poi arrivano anche i coloranti, i mono e digliceridi…….. Riformulo i miei auguri riprendendo la formula di una volta: Auguri di un Santo Natale.
Grazie, tanti sinceri Auguri anche a lei.
@Franci e Vale: rischio off topic, ma il Natale festeggiato il 25 dicembre é proprio, storicamente parlando, un calco su una festa pagana. Perché all´inizio veniva festeggiato in un altro periodo dell´anno. Ma, poiché i pagani romani (come gran parte dei territori dell´impero, da secoli) festeggiavano la vittoria del sole non sconfitto dalle tenebre proprio dopo il solstizio d´inverno (e andavano avanti coi saturnlia fino alla fine dell´anno), la chiesa cristiana allora agli albori pensó bene di sfruttare la cosa e spostó il Natale proprio in quei giorni. Un´astuta operazione di marketing, come molte altre (a detta di cristiani, eh, mica l´ho inventato io).
E lo dico sorridendo, eh, perché é risaputo e non c´é nulla di male. Voglio dire, fossero questi, i crimini di cui le chiese devono rendere conto, ci faremo tutti la firma!! Cosí, per la precisione ;-)).
Buon Natale anche a voi, e grazie al mitico ´o Professore per l´articolo azzeccatissimo! (anche se quaggiú down under il Natale perde molto del suo fascino, tra caldo, vacanze estive, piscine e grigliate. É alquanto strano essere invitati ad una festa dal nome piú o meno “solstizio d´estate natalizio”. Ma ci sono molti lati positivi: niente cioccolata perché si scioglie, niente pranzoni né cenoni pesanti perché al massimo insalate, qualcosa buttata sul grill, gelato e anguria, e niente chili da smaltire!!! ;-)))
Panettone men che meno (ci sarebbe da comprare, ma fa sudare solo a guardarlo…)
Grazie per l’articolo, professore.
Io non ho figli, ma ho nipoti e piccoli amici a cui farò dei regali, per le feste!
Avevo in mente di preparare gli struffoli e ricoprirli di miele e confettini colorati
Che attirano cosi’ tanto i bambini, ma dopo aver letto questo articolo buttero’ nel secchio della spazzatura tutte le bustine che ho comprato. Dovro’ pensare ad un’alternativa, cosa posso utilizzare al posto dei confettini?
@Matteo Giannattasio: molto apprezzato anche dal gruppo di mamme bio-nike trentine su facebook.
Bellissimo articolo, vorrei aggiungere a tutte le sacrosante cose dette dal professore a proposito di coloranti e affini che la legge stabilisce si le quantità massime di “sostanza” di cui addizionare un prodotto entro il quale dovrebbe essre sicuro e non nocivo ma la legge non si preoccupa certo se poi un bambino nello stesso giorno mangia più prodotti che all’interno contengono queste sostanze più o meno consentite… voglio dire: una caramella qui, una lì, un bicchiere di coca e un bel gelato gusto puffo!!! e addio al limite consentito per legge… vietarli sarebbe più facile. Non comprarli è l’unica nostra arma. Ciao a tutti
@claudia: non so entrare su facebook, ma sono contento che le mamme bionike
trentine abbiano apprezzato quanto ho scritto. Da tempo ho modo di
apprezzare la sensibilità dei trentini (e soprattutto delle trentine) per le
problematiche alimentari, frequentando molto l’area di Trento-Mori-Levico dove
ho avuto degli incontri con i consumatori e mia moglie una o due volte al mese va per il suo lavoro di oculista.
@tutti: Per provarvi che non tutto va male eccovi una mostarda, quella targata “Luccini” che, a giudicare dagli ingredienti, è fatta come si deve. Nessun ingrediente di troppo e soprattutto niente coloranti o altri tipi di additivi.
@tyna: i confettini arcobaleno di baule volante. Sono al cioccolato, quindi non so se vanno bene per gli struffoli perchè non li ho mai mangiati.
Non occorre che entri in facebook. Non istigherei mai ad un atto di questo tipo! eh eh. Io ormai ci resto quasi esclusivamente per divulgare gli articoli del Pastonudo! Tranquillo, le mamme bio-nike cliccano sull´articolo e vengono “dirottate” qui. Possono quindi commentare qui, se vogliono. In facebook hanno cliccato sull´opzione “mi piace”: un paio di giorni prima che tu pubblicassi questo articolo una mamma aveva scritto un messaggio sulla bacheca del gruppo, “ammettendo” di aver usato coloranti per i dolcetti di Natale, e chiedendosi se ci fosse un´alternativa a tutti quegli E e se fossero o meno dannosi. Per questo abbiamo pensato che ti fossero fischiate le orecchie, quando abbiamo letto questo tuo articolo il giorno dopo! Detto sottovoce, io torno a Trento in vacanza dal 15 al 30 gennaio, piú o meno…magari si potrebbe organizzare qualcosa…magari proprio col gruppo delle mame bio-nike…
Buongiorno a tutt*.
Tenermi in contatto con “voi” che la pensate come me mi rincuora. Quotidianamente leggo anche i vecchi post..non si sa mai che mi sia sfuggito qualcosa.
Cerco di mangiare e di far mangiare la mia famiglia (marito e bimba) il più sano e semplice possibile senza estremismi. Però c’è un grosso problema: GLI ALTRI. Esempio: preparo quotidianamente la merenda per mia figlia (muffin, biscotti, barrette di cereali, frutta) e PUNTUALMENTE lei la scambia con i bimbi che hanno quelle confezionate di cui lei ne fa la voglia.
Penso che quando sarà in grado di intendere e di volere e che potrà decidere cosa mangiare, si sfogherà mangiando schifezze industriali (tanto sono buone al gusto e le etichette è meglio non leggerle) e dovrà andare dal dietologo per rientrare nei jeans!
Sono una mamma combattuta perchè non so se faccio bene a proibire a mia figlia le schifezze e a proporle delle alternative che ovviamente a lei piacciono di meno, oppure se sarebbe meglio darle 3 merende su 5 da ipermercato e le altre due sane, dimodoche si tolga la voglia.
…non lo so…….voi cosa fate?
@prof:
Grazie prof per il suggerimento.
E’ ormai un po’ di tempo che, andando nei supermercati (inclusi quelli che bio), presto attenzione alle etichette e in maniera “consapevole” faccio i miei acquisti. Ho scelto un gruppo di acquisto per la spesa di frutta, verdura e altri prodotti, come carne e formaggi, e preferisco preparare in casa quello che normalmente è possibile trovare già pronto. Ma quando accompagno i miei figli alle feste di compleanno, i due “nani” si lanciano su patatine, puof al formaggio, smarties, coca cola, ecc. Non riesco a trattenerli!!! E mi rendo conto di quanto sia difficile educare dei bambini ad una sana alimentazione.
Ringrazio lei e il pastonudo per i suggerimenti e le informazioni che ci fornite per tutelare la salute dei miei figli e anche di noi adulti, buon Natale a tutti voi!!!
Personalmente cerco sempre di proporre cose alternative alle mie figlie, anche se puntualmente mi rispondono di no e preferiscono cibi meno sani (caramelle, patatine…). Però vedo che con il passare del tempo mia figlia più grande, che adesso ha 10 anni, è diventata consapevole di quello che mangia, mi chiede, mamma ma qui ci sono i conservanti? o altre cose, e questo credo sia un bel risultato. Un altro metodo molto valido è preparare le cose in casa coinvolgendo i figli. Si divertono un sacco e imparano a preferire queste cose a quelle comprate bell’e fatte. Quando capitano feste, inviti, ecc.. non mi metto a proibire, credo che otterrei l’effetto opposto e le farei sentire in colpa, secondo me è importante che il momento del pasto non venga associato a sensazioni di disagio. Ci tengo però sempre a leggere le etichette davanti a loro e con loro, in modo che imparino a capire cosa mangiano, e, come dicevo, piano piano vedo che anche da parte loro c’è attenzione a quello che sta sulla tavola. Spero che quando saranno più grandi e in grado di decidere da sole lo facciano per il meglio.
@claudia. dal 16 al 22 gennaio sto alla Zelata per un convegno. Poi lunedì 23 mattina potrei venire a Trento, e si potrebbe organizzare un incontro con le mamme nel pomeriggio o alla sera(eventualmente dirlo alla scuola Waldorf di Trento per allargare la cerchia dei partecipanti). Poi dormirei da qualche parte (un agriturismo ad esempio, se biologico meglio) e l’indomani ritornerei a Roma. Se poi c’è l’altro professore, tanto meglio, così chiederei qualche ora di ripetizione di nanotecnologia Il tema sceglietelo voi. Fatemi sapere.
@silvamou70. è sicura che la colazione che prepara per la sua figliola sia migliore di quella delle sue compagne?
@) a tutte le mamme preoccupate per l’alimentazione dei loro figli. È difficile dare consigli su come comportarsi con i bambini piccoli perché, purtroppo, il processo di “perversione del gusto”, che poi porta alla compulsione per il cibo brutto, sporco e cattivo, inizia già in fase di svezzamento. Se guardate le etichette dei prodotti industriali per la prima infanzia (omogenizzati, pappine, ecc) noterete due cose: 1) che possono contenere additivi (che per carità possono anche essere innocui ma sempre tolgono genuinità al prodotto; 2) che contengono aromi di sintesi o naturali. A mio avviso, l’aggiunta di aromi ai prodotti per la prima infanzia, abitua i bambini ai gusti unilaterali e fa perdere loro la capacità di gustare un cibo che è saporito di suo (dove il sapore autentico è una sinfonia, mentre quello dell’aroma aggiunto è come uno strumento stonato che per di più suona da solo). Poi, prodotti per la prima infanzia , come i biscotti, sono dolcificati con quantità di zucchero sproporzionate rispetto allo zucchero del latte materno, il lattosio, che è interno al 6 g% e in più è meno dolce del saccarosio. Così il bambino si educa fin da piccolo ad una dolcezza eccessiva e innaturale. E poiché più zucchero si mangia e più se ne desidera, ecco che si crea dipendenza dallo zucchero. Per il sale è lo stesso. Insomma, il primo consiglio che do alle mamme è che il lavoro per non diseducare il bambino al “buon gusto” va fatto già durante lo svezzamento, evitando quei i prodotti della prima infanzia per lo svezzamento che contengono additivi e aromi e che siano troppo zuccherati. Poi più avanti arrivano i glutammati, che sono “esaltatori del gusto”, cioè fanno apparire i cibi saporiti, sempre unilateralmente, senza che lo siano e poi i coloranti e tanti altri additivi. Sono d’accordo con chi di voi ha detto che ci vuole equilibrio. ma come si può fare? ne parleremo in un prossimo post, dopo Natale ovviamente. Intanto, se volete una prova di quanto vi ho detto finora, andate in farmacia a vedervi gli ingredienti di un prodotto per la prima infanzia che si chiama “estratto solubile di succo di arancia e tè deteinato al limone”. Già il nome è tutto un programma.
@prof
Penso e ritengo di sì, che sia buona. Pizzette fatte in casa, torte varie, pane burro e zucchero, muffin dolci e salati, sempre accompagnati da frutta fresca. Più di così, non saprei.
Come lei ben sa le merendine tradizionali oltretutto attirano i bimbi con concorsi , gadget e quant’altro.
Anch’io mi rendo conto che ho “seminato” : qualche giorno fa ho sentito mia figlia che redarguiva il nonno perchè usava un detersivo che uccide i pesci e che tanto lui dopo se lo trova nel branzino che mangia. Mi ha fatto molto ridere e piacere allo stesso tempo. Con il cibo è un po’ più dura.
Proibire alle feste mi sembra un po’ una cattiveria e poi così noi sei obbligata tu a dover comprare le schifezze, le trovi già lì ;)
Anche la mia, ancora alla materna, scambia la sua brot-tasche (il cestino del pranzo) con i suoi amici. Peró ho imparato a farci l´abitudine. Quando era in Germania era molto peggio, perché i pasti arrivavano precotti e in contenitori ermetici, e tutti i bambini dovevano mangiare delle schifezze inenarrabili (salse in busta, pasta scotta, wurstel, nessuna verdura cruda, ma solo di barattolo o scongelate…). Qui, mentre noi genitori facciamo una lenta ma inesorabile opera di sensibilizzazione nei confronti della scuola (che ha una cucina grande e bella, e potrebbe anche preparare qualcosa, visto che i soldi non mancano), io e la bambina prepariamo assieme il pranzo (alternando pane, formaggio, olive, uova…mi sto organizzando per le insalate di riso, o di miglio, o le crocchette o altro). Cercando di variare tutti i giorni, cambiando frutta, verdura, cereali e proteine. Adesso ci sono le vacanze estive, da inizio dicembre, e a gennaio inizierá il nuovo anno scolastico. Lei torna a casa e mi racconta puntualmente che ha scambiato due fragole per un morso di pane e formaggio o un pezzo di frittata coi broccoli in cambio di un billtong (carne secca tipica sudafricana). All´inizio ero ben un poco scocciata, soprattutto perché uso gran parte del mio tempo per cercare cibi biologici, che qui non é che si trovano facilmente (biodinamici non ne parliamo!) e costano parecchio. E se ne vanno al diavolo tutti i miei calcoli per il pranzo equilibrato. Poi ho ricordato quello che mi diceva il mitico pediatra teutonico: tenendo anche conto che lei mangi schifezze tutti i giorni a pranzo, a scuola (cosa qui peraltro tutta da verificare, perché magari le altre madri preparano pranzetti molto piú sani dei miei, a parte quelle 3-4 che mettono tutti i giorni pane e nutella), son poi 5 pasti alla settimana. Rimangono 7 colazioni, 2 pranzi del fine settimana, 7 merende e 7 cene. Che fa 23 pasti decisi dalla madre contro 5 col beneficio del dubbio che lei fa a scuola. Io da quel giorno non mi faccio piú problemi. Quando lei scambia il cibo coi suoi amici, poi, spesso mi porta a casa quello che le hanno dato, perché non le piace (poi mi sa che tanto scema non é, perché lo scambia sempre con la sua amica Helene, la cui madre é una attenta buongustaia). L´unica cosa che le ho chiesto é stata di pensare alle altre mamme, che magari si danno tanto da fare per preparare delle cose buone e sane per i loro bimbi e lei gliele porta via. Ma, per quello che ho visto finora, a me questa cosa dello scambio non dispiace, perché i bambini imparano il valore delle cose e del baratto (quanti morsi del tuo pane valgono i miei mirtilli? e un pugno di mirtilli vale piú o meno di un morso di mela?). Non so, ma mi sembra quasi che imparino giá a “costruirsi” il loro pranzo…(non avrei MAI pensato di scrivere una cosa del genere, un paio di anni fa…;-))
@giannattasio: mi sa che urge un suo post sulle etichette dell’olio d’oliva… le andrebbe? grazie e buon Natale http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2011/12/20/news/signori_dell_oliouno_signori_dell_oliodue-26956128/
E’ vero, concordo con Camilla!
Al negozio bio si trovano questi. Alcuni hanno l’olio di palma che assolutamente non consumo ma altri sono semplicemente zucchero, maizena e coloranti naturali bio (carota, barbabietola, clorofilla…)
http://www.biovegan.de/
Firmato Sara (che ha appena sfornato 4 panettoni vegan e 4 minipanettoni vegan ;D)
[…] L’anno scorso ho letto con interesse un articolo sul Pasto Nudo, scritto dal Dr. Matteo Giattanasio: parla del Natale colorato (artificialmente) dei nostri bambini. […]