Da quando ho letto il post di Claudia sul mese di Dicembre mi sono messa a cercare radici come un tasso. Solo che invece di scalzarle dal terreno con le zampette ungulate sono andata in giro a rompere le scatole a tutti quelli che conosco (mica mi limito alle rivendite autorizzate, io), facendo domande tipo “ma lei la vende la scorzonera? E non si può ordinare? E perché?!“.

Oppure “ma tu lo conosci il ràfano? è la stessa cosa del cren? ed è la stessa cosa del wasabi? e allora perché il wasabi è verde?” (vi risparmio le altre domande perché la lista è potenzialmente illimitata). Sarò facilmente influenzabile (ma solo da poche persone di senso, eh), però improvvisamente mi sono resa conto che avevo il bisogno impellente di mangiare tuberi, bulbi e quant’altro di commestibile la madre terra possa custodire nelle sue viscere… è che non riesco a fare mai nulla senza sapere prima il perché, e le spiegazioni di Claudia esaudiscono le mie paranoie.

Ad ogni modo con il mio metodo supercollaudato “rompi-le-scatole-a-tutti-prima-o-poi-qualcosa-esce-fuori” fino adesso ho rimediato il rafano dalla signora rumena che viene ad aiutarmi in casa (glielo manda la mamma direttamente dalla romania, ma quest’anno lei ha provveduto anche a piantarselo nel giardino), il topinambour da Antonietta (da non crederci… qualche mese fa mi mostrava tutta orgogliosa un bel cespuglio di fiori gialli che faceva bella mostra nel suo giardino, e quei fiori *sono* il topinambour), e il sedano rapa e lo zenzero al naturasì.

Sulla scorzonera ci sto lavorando: chi è che diceva che basta pensare intensamente a qualcosa perché questa arrivi spontaneamente da te? Ah, sì, il mio amato Bach, in “Illusioni“.

Per venire a noi, il topinambour e lo zenzero appena mi sono arrivati a portata di pentola sono stati immolati insieme in una bella zuppa, ed eccovela qui, in tutto il suo profumo e sapore, calda calda come appena fatta.

Ingredienti:
200 grammi di radice di topinambour
3 o 4 patate
1 spicchio d’aglio
radice di zenzero fresca
200 grammi di ricotta di capra
2 foglie di alloro
olio extra vergine di oliva

Raschiate via la pellicina dei topinambour o sbucciateli e lavateli, poi riduceteli a dadini cercando di lavorare con una certa velocità, perché tendono a scurirsi (e a scurire le mani).
Velate una padella con l’olio d’oliva, aggiungete uno spicchio d’aglio schiacciato (senza pellicina) e mettete a scaldare il tutto sulla fiamma bassissima. Se potete, compatibilmente con il rischio di ustionarvi, cercate di posizionare la padella inclinandola leggermente, in modo che l’aglio sia completamente immerso nell’olio. In questo modo l’aglio si colorerà più uniformemente e non si brucerà. Appena sarà dorato toglietelo e aggiungete i dadini di topinambour, mescolando un pochino; intanto lavate, sbucciate (o raschiate, se la buccia è molto sottile) e riducete a dadini anche le patate, e sbucciate e tritate finemente lo zenzero con il coltello.
Aggiungete i dadini di patate e lo zenzero al topinambour, mescolate un pochino e lasciate soffriggere sempre a fuoco basso per qualche minuto; poi allungate con un po’ d’acqua bollente, adagiate nel brodo le foglie di alloro, alzate un po’ la fiamma, e lasciate cuocere fino a quando il topinambour e le patate non saranno belli morbidi.
A questo punto asportate le foglie di alloro (tenetele da parte), mettete il tutto in un recipiente con i bordi alti e frullate con il minipimer fino alla consistenza che desiderate, potete lasciare qualche pezzettino se vi piace, oppure ridurre a vellutata, a seconda dei vostri gusti. Rimettete sul fuoco, reinserite le foglie di alloro, alzate la fiamma e lasciate evaporare l’acqua fino a quando la zuppa avrà la densità che preferite.
Servite subito con una spolverata di pepe nero macinato al momento (o peperoncino, se preferite, o se siete zac, ambedue le cose assieme a tutto quello che vi capita a tiro), e adagiate al centro della ciotola un pezzettino di ricotta o, se preferite, un bel cucchiaio grande di creme fraiche.
Se volete variare c’è sempre l’opzione crostini di pane tostato in forno o anche chicchi di frumento o di kamut cotti in precedenza e lasciati cadere con una certa nonchalance nel bagnetto al sapore di topinambour :-)