Io, per me, quando l’ho visto per la prima volta (prima di una lunga serie: conosco a memoria ogni singola scena di quel film) sono uscita fuori dalla sala del cinema abbastanza sconvolta. Parlo del primo; il due e il tre li ho trovati penosi – una resa o un imbroglio – non saprei come definirli.
Subito dopo non facevo che pensare: “ma che, si possono dire queste cose in un film? Mostrare la realtà così spudoratamente, e glielo fanno fare? O forse siamo a tal punto inebetiti che chi di dovere ha lasciato con leggerezza che un messaggio così importante arrivasse al pubblico, senza pensare che ancora qualcuno c’era, che avrebbe potuto capire. E ricordare, come in un sogno, ciò che siamo, o meglio ciò che siamo nati per essere?”
Non so da chi originariamente sia partita l’idea, perché sono convinta che quando certe cose vengono fuori siano frutto della coscienza collettiva. Però la verità, signori, è che più vado avanti nella mia ricerca sul cibo, più mi rendo dolorosamente conto che dentro la Matrix ci hanno ficcati da un gran bel po’.
Adesso non dico che la cosa sia partita dal cibo; solo che questo è il campo che personalmente sto indagando e la mia prospettiva parte da qui. Ma ciò di cui sono certa è che la farsa è dappertutto, e che da qualunque capo si tiri il filo, si arriva comunque a uno spaventoso groviglio nel quale siamo impantanati.
A quanto pare però l’orizzonte comincia a schiarirsi; per fare un esempio che tutti conoscono c’è Pollan (ma non è certo il solo) a dirci che la gestione centralizzata (non solo del cibo) ha fatto fiasco, che il latifondo funziona peggio della cooperativa di piccoli produttori (oltre a distruggere lentamente ma sistematicamente le nostre risorse), che insomma il capitalismo è fallito, il comunismo è fallito, e che siamo già in uno stadio avanzato della ricerca di un nuovo ordine economico, che nasca dal basso invece di caderci in testa dall’alto, che sia orizzontale invece che verticale, che insomma ci metta in grado di autogestirci, di non aver bisogno che le cose primarie ci vengano offerte con finta paternalità, che poi dobbiamo anche ringraziare per quello che ci danno, anzi che ce l’hanno dato.
E la scelta da fare è la stessa di Matrix, identica: consapevolezza sì, consapevolezza no. L’altro giorno, nel giardino della casa di amici, che posseggono un pozzo (quindi non dipendono dall’acquedotto), un termocamino (quindi non dipendono dalla società del gas), un pezzo di bosco (combustibile a go go), un braciere, un forno e un orto, pranzo più o meno consapevole (io mangio solo ciò che posso, lo so si risulta odiosi, ma non mi avveleno, neanche per amicizia) qualcuno tira fuori la viennetta. Non lo faccio mai, ma stavolta mi metto a leggere pubblicamente gli ingredienti, e spiegarli. È un coro di “non voglio saperlo”. Pillola azzurra, fine della storia.
Il pasto nudo è concepito per chi sceglie la pillola rossa. È inutile passare di qua se avete paura di uscire dalla realtà parallela nella quale siamo stati calati, con che, e se con qualche, scopo questo ha poca importanza. Qui ci vuole coraggio, forza e determinazione. Onestà, sopra tutto con se stessi. Tutti valori che ci sono stati levati dalle mani come ad un bimbo si toglie un oggetto pericoloso, distraendolo con qualche sciocchezza.
Non perdiamo tempo a lamentarci che questi ideali non esistono più, invece perseguiamoli personalmente. Partiamo dal pane fatto in casa ed espandiamo la riappropriazione di questa, e delle altre conoscenze che inevitabilmente seguono, al di fuori della cucina. Partiamo dalla consapevolezza del cibo e riprendiamoci la consapevolezza di vivere.
So che mi sto giocando la simpatia e l’approvazione di molti, con questo post. Quelli che non vogliono altri problemi, o sono troppo stanchi, o non vogliono aprire gli occhi e basta. Perdonatemi, io non so essere che così. Peggio per me, che non posso neanche fare un click e guardare da un’altra parte.
Allora? Chi resta nel paese delle meraviglie, e viene a vedere quant’è profonda la tana del bianconiglio? :-)
io ci sono già saltata da un pezzo. è una vita difficile, quella del consumatore critico e consapevole. però è anche molto più appagante, nel senso che una volta presa coscienza della validità delle proprie scelte d’acquisto, il cibo assume molto più valore. e chissà, magari si mangia anche di meno e meglio, meglio per sé stessi, per l’ambiente, per i produttori virtuosi. qui a Pollenzo ci insegnano ogni giorno cosa significhi mangiare carne ogni giorno, specie quella della grande distribuzione, mangiare cibi che vengono dal sud del mondo (e che non sono equi e solidali nemmeno un po’), cibi fuori stagione ecc. C’è chi non se ne vuole preoccupare, che ama il cucciolone e il maxibon e l’anguria a mazo, chi si fa la guacamole ogni due per tre e chi mangia bistecche a pranzo e a cena. Più di dirglielo non si può fare.
io ti seguo…
cara IZN, leggendo quello che scrivi ti ritrovo in pieno. Molte cose che dici e che perseveri sono lodevoli, lo penso sul serio. Solo che io non credo in una scelta out out, o tutto o niente, non credo che la vita sia fatta così, mi sembra portare le cose troppo all’estremo. Credo nel miglioramento, nella consapevolezza, nella ricerca, ma credo anche negli errori, nei compromessi, nei cambi di direzione. Non credo che esista un’unica verità, valida per tutti e in ogni momento. Credo che esistano tante verità, che cambiano e dipendono da chi siamo, dove siamo e in che momento siamo. E credo che un mondo più giusto (se mai così si può dire) sia un mondo dove ci sia più spazio per tutto quello che tu descrivi, ma anche per una viennetta tra amici se capita. Spero che continuerai a seguirmi ora, come continuerò a fare io :-)
Che bel post! Uno di quelli che si leggono raramente.
Ci penso tutti giorni a come viviamo, e a come vorrei vivere io, e guardandomi intorno mi ripeto “non siamo nati per questo, non siamo nati per vivere nelle città affollate, per passare ore in coda, per lavorare una vita inseguendo un sogno che non arriva mai, per abbuffarci di schifezze e distruggerci lentamente”.
Il problema si pone quotidianamente ogni qual volta entro in un supermercato: una lunga lista di cose da comprare, ma torno a casa col carrello quasi vuoto…se non trovo le materie prime che dico io, piuttosto non compro proprio nulla.
Pillola rossa per me, ma purtroppo non sempre, perchè senza orto e lontana dal mare, sono comunque dipendente da terzi, che non posso sempre controllare.
è fondamentale scoprire quanto sia profonda la tana del bianconiglio…lo si fa ricorrendo ad un’alterazione dello stato di coscienza (la pillola) e la visione data dall’effetto della droga durerà per sempre.
io mi chiedo però quale sia la verità, e soprattutto per chi.
un abbraccio
@valeria: È verissimo, anche noi mangiamo meglio, ma sopra tutto molto meno, e sprechiamo molto meno, anche.
Ed è vero, bisogna rispettare il libero arbitrio, se vogliamo che anche il nostro venga rispettato.
E, quanto è vero, è difficile. Ma immagino che anche per te, come per noi, una volta fatta questa scelta non si torna indietro, anche perché i lati belli superano quelli difficili :-)
@kosenrufu mama: ci speravo proprio, di averti con noi nella tana :-))
@francescav: scherzi, tesoro… ma certo che continuerò a seguirti, come ti ho seguito sempre. Il pasto nudo è nato tra le tue pagine, o no?
Non volevo certo dire che che chi non fa la mia stessa scelta non dovrebbe seguire il pasto nudo, solo che chi la fa qui può trovare un posto per approfondire, e per dialogare, dividere dubbi e paure con altre persone che l’hanno fatta.
Il problema è che i compromessi, come le bugie, quando sono piccoli non sembrano mai gravi, ma piano piano ti allontanano inesorabilmente dalla strada che decidi di seguire.
Nel mondo in cui vorrei vivere la viennetta (o chi per lei) è preparata con ingredienti veri, e fino a quando non ci rifiuteremo di mangiare la versione che ci propinano adesso i produttori continueranno a metterci dentro tutto quello che gli fa comodo. Siamo noi che facciamo, che *dobbiamo* fare il mercato.
Naturalmente i tempi e i modi sono diversi per ognuno di noi, ma sicuramente questo è il momento storico per muoversi, per far sentire la nostra voce, grazie anche sopra tutto all’aiuto prezioso che adesso ci dà la rete.
@titti: se il pasto nudo o io possiamo esserti utili in qualsiasi modo, siamo qui, e per quanto mi riguarda ti sono vicina, e spero (e cercherò di lavorare perché) tu possa scegliere la pillola rossa ogni giorno di più :-)
@francesca: anch’io me lo chiedo, ogni giorno. Ma a forza di fare domande insistenti e fastidiose prima o poi mi ci devo avvicinare per forza! Non demordo :-)
Cara, carissima Izn, come ti capisco. Una collega mi ha offerto una merendina (vitasnella) e io, rifiutandola, ho incominciato a legger gli ingerdienti, e a cercare di spiegare cosa quei componenti facessero al nostro corpo.
Niente da fare: la risposta è stata che lei non legge le etichette, perchè allora hai finito di vivere, e di qualcosa dobbiamo pur morire, che l’aria è inquinata, ecc.
Mi ritrovo moltissimo nelle parole di Valeria. Vero è che io non riuscirei a tornare indietro.
Non sai come mi sono sentita bene quando il primo maggio mi son trovata ad officinalia, a belgioioso, con qualche fooblogger consapevole. Parlavo e loro mi capivano!!!
Cioè parlavamo lo stesso linguaggio!!!!
Io ho smesso anche di “predicare”, soprattutto con certe persone. Devi fare una scelta, e questa scelta deve essere consapevole.
Se non sei ancora pronto (come dice la mia maestra di macrobiotica), non c’è niente da fare!
“non mi avveleno, neanche per amicizia”, sei un genio :-)
Cara Izn, penso che la pillola rossa la prenderò comunque sempre più spesso…ma trovo che sia a volte impossibile andare fino in fondo alla tana del bianconiglio. Per quanto io cerchi di comprare solo cibi biologici, a chilometri zero, privi di ogm, senza grassi idrogenati, senza coloranti, conservanti, edulcoranti, di mangiare solo in ristoranti “di fiducia”, ecc. sono comunque, o siamo quasi tutti, “dipendenti” dalla fiducia verso i produttori, o verso le organizzazioni che li controllano, almeno fino a quando non diventiamo noi stessi i produttori di ciascuna materia prima che utilizziamo…
Chissà, forse un giorno anche da noi ci saranno gli orti di quartiere, come ho visto in Canada…sarebbe un piccolo passo in quella direzione!
io,io,io,io,iooooooooooooo…io scendo nella tana del Bianconigliooooooooooo!!!!…Parole sante Izn….
IO CI SONO!
certo è difficile eh!ma davvero non si può tornare indietro.
eccone un’altra! anche per me il cammino è lo stesso. una volta intrapreso, mi sa che è impossibile tornare indietro. è un fatto di fiducia. se la perdi, è perduta, non ritorna. hanno voglia di ri-propinarti il mulino, la famigliola felice, il marchietto ipnotizzante in tutte le salse, non abbocchi più. l’incanto è smarrito, non ci caschi più.
e non è solo il mangiare. è tutto l’ambaradan in cui si siamo andati a infilare.
il ‘faccio il mutuo per pagare una casa che non mi piace neanche tanto, faccio sacrifici per 30 anni per pagarla, nel frattempo parcheggio i miei figli dai nonni all’asilo dalla baby sitter al tempo pieno, ai centri estivi al corso di ballo, poi li riempio di giocattoli pagati col lavoro che mi tiene fuori di casa tutto il giorno per compensare la carenza di affetto, poi mi compro una macchina per andare a lavorare e la cambio ogni tre anni perché anche mia cugina fa così… etc etc. etc.’
per come la vedo io è tutta una fregatura, il risultato di un gran lavaggio del cervello.
vabbé mi fermo se no diventa un sermone, un bacio
eh eh…la Viennetta…a me non é mai piaciuta, cosí come i Magnum, e tutti mi guardavano strano. Io mi ritrovo molto in quanto scritto da Marcella e da Barbara ´67. Forse (anzi, di sicuro) aiutata da un destino che mi fa vivere al di fuori di molte logiche di mercato. Peró, a differenza di qualche tempo fa, anch´io non “educo” piú gli altri. Mi sono sentita come se mi arrogassi il diritto di essere “migliore”. Basta letture di liste degli ingredienti, per intenderci. Nemmeno al fisico teorico. Semplicemente, cosí, ad un certo punto mi sono detta: ma chi sono io per dire agli altri cosa devono fare? C´é un limite? In fondo hanno imparato a leggere anche loro, alle scuole elementari. Se scelgono di non leggere gli ingredienti significa che non lo ritengono una cosa importante. Vogliono la pillola azzurra? Perfetto! No, adesso faccio cosí: mi si offre qualcosa che non ritengo adatta al mio corpo/mente (praticamente il 90% degli inviti, qui)? “No, grazie”. Poi, se qualcuno mi chiede il motivo, ok. Risposta breve: “Non credo faccia bene al mio corpo o/e alla mia mente. Ma grazie davvero, é stato un bel pensiero”. Se poi si vogliono ulteriori spiegazioni per un vero interesse da parte dell´altra persona (che peró ormai ha giá scelto la pillola rossa, eh eh), allora parliamone. Chiedimi e ti rispondo. Il fisico teorico mangia Magnum, beve coca cola e croissant del panificio che l´ingrediente piú sano é la margarina. É una sua decisione, e a forza di fare lezioncine, a tavola, stavo trasformando il momento bellissimo del pasto in una noia mortale, per tutti e due. Comunque, metá della famiglia é qui, e felice di esserlo (anzi, tre quarti, perché la bimba la educo io, dal punto di vista alimentare)!!! ;-))
PS: peró di eccezioni ne faccio tante, perché non sono proprio fatta per pensare al cibo tutto il giorno. E allora, siccome mi merito anch´io un´uscita al ristorante ed un giorno senza lavare i piatti (e qui di ristoranti bio ce ne sono pochi, e la loro specialitá é carne di maiale, burro e formaggi, che io non amo, soprattutto con 35 gradi), ogni tanto si esce, tutta la famiglia, e si mangia una pizza dall´”Italiano”, o un piatto di melanzane alla parmigiana, senza pensare troppo agli ingredienti, ma godendosi un paio d´ore fuori dalla routine quotidiana con marito e bimba (fare la casalinga-cuoca-moglie- mamma consapevole é troppo faticoso, per non permettersi delle pause ristoratrici!!). Comunque, Izn, sono convinta che tu stai veramente facendo un gran lavoro, per aiutare chi ha scelto la pillola rossa, e per questo ti ringrazio molto!! Scusate la lungaggine, ma é chiaro che l´argomento mi sta a cuore… ;-))
Ok, davvero bisognerebbe dire “fermate il mondo, voglio scendere”. Credo che FrancescaV, Titti e Barbara&7 abbiano ragione. Siamo entrati in un meccanismo “globalizzato e consumistico” i cui ingranaggi girano vorticosamente stringendoci nella loro stretta morsa e dai quali, se vogliamo uscirne, dobbiamo fare una gran fatica. Per esempio, tu Izn, qui a Firenze non potresti mai permetterti di andare a mangiare una pizza con gli amici, perché non esistono luoghi tipo Re Desiderio, Biogusto ecc.. Tu dici “non mi avveleno, neanche per amicizia”, e hai ragione, ma questo, qui, comporterebbe rinunciare a qualsiasi cena con amici, a meno che tu non li inviti sempre a casa tua, o ti porti il mangiare da casa. Questo è solo un piccolo esempio, ma è il motivo per cui io credo che non ci sia solo il rosso e il blu, ma anche il viola.
Acc….ho scritto in contemporanea con Claudia e mi accorgo di aver detto, più o meno, le sue stesse cose. Concordo in pieno con te Claudia.
Sandra, peró c´é anche una terza via: avere sempre piú amici che cucinano come te!
PS. ho scritto di getto, prima. Poi mi sono chiesta: ma perché non mangio la Viennetta, o le sottilette, o gli hamburger dei fast food, o certo prosciutto cotto? Prima risposta: perché appena li metto in bocca mi viene voglia di sputarli fuori (lo so che faccio schifo, ma mi é capitato eh eh). É che per alcune cose il cervello é abituato, e compro. Sono anni e anni di abitudine. Poi mangio e il mio corpo mi dice: no, ti prego, ma che schifo mi dai???(e lui non legge le etichette!). ;-))
@marcella: che poi già il nome, “vitasnella” mi sa di una cosa stitica, di una tipa che deve correre da tutte le parti per un motivo o per l’altro!
La risposta “eeeehhh allora così non si vive più” è comunissima, solo che mi chiedo se queste persone capiscano che tanto così non si vivrà più comunque, perché siamo ad un punto di saturazione. E poi mi dico, sono d’accordo se poi la persona che dice così si impegna magari su un altro fronte, chessoio, ad esempio si sposta solo in bicicletta e quindi sull’alimentazione non si concentra. però se la risposta è “tanto di qualcosa devo morire” non mi sembra giusto, perché la sua scelta irresponsabile coinvolge la vita di tutti, anche la nostra discendenza.
Sai che non so nulla di officinalia? mi cospargo il capo di cenere, e corro a vedere se trovo qualcosa in rete.
Ad ogni modo è vero, se uno non è pronto, non ha senso forzarlo. Libero arbitrio…
@paolo: eh eh… mio caro mentore, come sono contenta di saperti sorvolare il pasto nudo. Lo sai, no, che senza di te non sarebbe mai nato? Non avrei mai conosciuto Burroughs, e probabilmente avrei fatto una squallidissima tesi sul packaging %-/
@titti: lo so lo so, hai ragione. Volevo proprio aggiungere che ovviamente ognuno ha il suo modo di cambiare le cose; il mio lo conoscete, è adatto a me; poi ognuno deve secondo me adattare a se stesso.
Però per quanto riguarda la fiducia verso i produttori… argh. io non ce la faccio. sento e leggo troppe schifezze, non ce la posso fare. Come dice barbara67 (condivido profondamente tutto ciò che ha scritto), una volta perduta, la fiducia non torna più :-(
Certo, l’orto di quartiere sarebbe un sogno, davvero. Ma mi sa che dobbiamo evolverci molto velocemente se vogliamo arrivare a quello, abbandonare le contrapposizioni ed abbracciare l’idea della collettività. Altrimenti te le immagini le litigate? Come funziona in Canada? Come fanno? Mi interessa molto!
@jennifer, mars, barbara67: che bello ragazze!!! Ecco, scosto questo cespuglio, non dovete fare altro che tuffarvi da questa parte :-))) Preparatevi perché la caduta sarà luuuuuuuungaaaaaaa!
@claudia: sì infatti anch’io faccio sempre così. Non parlo se non interrogata. Ma a volte, poche volte, non mi trattengo proprio mannaggia.
Vorrei precisare che tu magari non sei fatta per pensare al cibo tutto il giorno, e di eccezioni ne fai, però *magari* sei anche *molto* impegnata su altri fronti, che portano sempre comunque fuori da Matrix. E mica esiste solo l’alimentazione. Quindi, pillola rossa anche per te! Tanto il tuo corpo già si è gettato nella tana del bianconiglio, ti conviene seguirlo a ruota :-P
@sandra: ma dai, sono sicura che anche a Firenze deve esserci qualcuno che cucina in modo consapevole, anzi sai che ti dico, che te lo troverò, ecco! Sì, anche che cucini la pizza!
Sul viola sono d’accordo, ma meno possibile, perché di donne forti come te (e lo sei, la stanza delle chiacchiere ti ha tradito!) il nuovo mondo, quello vero, ha moltobisogno. E non c’è poi più tanto tempo, le cose degenerano. Hai dato un’occhiata alla biblioteca del pasto nudo, ultimamente? Da rabbrividire…
Cara Izn, io ti seguirò senz’altro! Il tuo blog è una tappa obbligata per me, quando ho bisogno di una boccata d’aria rinfrescante, quando ho voglia di scoprire qualcosa di nuovo, di imparare e approfondire argomenti sempre interessanti che presenti (tu e le tue ospiti) con pacatezza, chiarezza e con un sapere enciclopedico! In senso positivo, naturalmente :)
Questo per quanto riguarda i contenuti. E poi come potrei fare a meno delle tue foto piene di luce, delle tue ricette… Insomma non c’è dubbio, sempre più avanti nella consapevolezza, per quanto si può! E anche se non tutti sono subito pronti, la mentalità della gente cambia, piano piano… lo vedo! O sono un’inguaribile ottimista? :)))
Ciao,ti seguo da mesi ormai..Decisamente si,si alla pillola rossa,alla tana del bianconiglio,e anche ad Alice e al suo specchio,perchè una volta iniziato non si può che andare avanti,è insito nella scelta..no?Matrix penso sia stato un momento in cui qualcuno che la rossa già l’aveva nel DNA ha solo voluto chiamare a raccolta quelli come lui,come dire “non siete soli”..a presto,mi sono iscritta al forum,ho domande ! Bye Mab
Izn, questo post ci voleva. Non che non si fosse capito prima il tuo approccio al cibo ma, come si diceva già qualche tempo fa, c’è bisogno di impegno (civile).
Il cibo è qualcosa che diamo per scontato, che ci arriva bello confezionato in pacchetti accattivanti e che ha un sapore standard (anche buono, per carità), senza che venga richiesto nessuno sforzo da parte nostra. Avendo perso, per la maggior parte, il contatto diretto con i cicli naturali nella produzione di cibo, siamo come bambini che si fidano di tutto quello che viene loro dato, con la differenza che siamo maggiorenni da un pezzo e che in realtà troviamo comodo rimanere ignoranti. Della serie “chi si fa i c…i suoi campa cent’anni”.
Fortunatamente questo è uno spazio di discussione, ricerca e condivisione. Qui nessuno si permette di dire “tanto di qualcosa dobbiamo morire”, perché qui non si cerca di sopravvivere.
Vorrei permettermi di consigliare un altro testo da aggiungere alla Biblioteca:
Jonathan Safran Foer, Se niente importa, Guanda 2010
Al di là di quello che si pensa sul mangiare o meno gli animali, ci si deve rendere conto che l’attuale sistema dell’industria alimentare (sembra un ossimoro) è la maggiore fonte di inquinamento mondiale e che è del tutto insostenibile.
Baci*
ps: alle elementari ho fatto il Bianconiglio nella recita scolastica, vale? :)
cara izn, sono orgoglioso di averti aiutato nel lontano ma vicino 1992 a prendere la pillola rossa… come è ben visibile a tutti ha funzionato, ti seguo da tempo con interesse, anche se nel silenzio della lettura, e anch’io imparo molto da te… ed è un piacere, per me che ci ho creduto, vedere che le tue potenzialità sono straordinariamente emerse maturando insieme alla tua sensibilità e genialità, con il pasto nudo poi anche al servizio di tutti, brava! con stima e affetto (e grazie per le tue di pillole rosse)
Che domande… pillola rossa ovviamente! Peccato non si possano fare applausi via internet, ma concordo completamente… E’ molto difficile, non solo continuare a scegliere la pillola rossa, ma anche leggere gli ingredienti della viennetta e spiegarli sperando che qualcun altro decida di fare lo stesso. Alle volte ci si stanca di offrire la pillola rossa a chi non ne vuole proprio sapere…
E’ vero che la consapevolezza va coltivata e che bisogna pur cominciare da qualcosa. Il cibo dovrebbe essere la scelta più immediata perchè il mercato non può prescindere da esso. E, hai ragione IZN, il mercato lo facciamo noi con le nostre scelte quotidiane e, quindi, avremmo il potere di condizionarlo se… fossimo tanti ad avere scelto la pillola rossa… Per questo motivo mi mandano tanto in bestia quelli che non vogliono sapere, che “siamo cresciuti così e non siamo mica morti”, ecc. Perchè non solo si fanno del male (senza neanche saperlo e neanche accorgersene se non quando sono ormai a pezzi) ma alla fine, confermando con i loro acquisti e il non voler sapere un mercato pazzo e scellerato, scelgono anche per chi vuole leggere e sapere e decidere di se’. E’ vero, come dice Loretta, che alla fine ci si stanca di offrire la pillola rossa a chi non ne vuole sapere ma abbiamo altra scelta? Io non credo. Grazie per il lavoro che fai verso la consapevolezza!
pillola rossa per me! con sfumature violacee: come sai infatti non mi nego un’uscita fra amici o col fidanzato senza troppo badare agli ingredienti. è chiaro che un minimo ci sto attenta lo stesso e scelgo il meglio che trovo. solo che non riesco a non rompere le OO a chi mi circonda: ribatto sempre lì, sugli ingredienti, sulla qualità… oh, che ci posso fa’ :) mii che caldo… vado a mangiare una pera. bacata e brutta, ma sana. e del mio albero :P
ho dimenticato di dirti che anch’io conosco ogni battuta di matrix O_O
Pillola rossa anche per me, ma a piccoli passi. Che qua nel paesello di provincia è facile trovare le uova dal contadino, la farina del mulino, i formaggio dall’agriturismo almeno quanto è difficile trovare un negozio o un ristorante bio.
Inoltre, il nostro cambiamento è stato graduale, stiamo uscendo pian piano da un modo di mangiare (quello ereditato dai nostri genitori) che non è semplice da scalfire. Soprattutto con loro, spesso, capita l’eccezione… perché per amicizia non mi avveleno, ma rifiutare il cibo che tua mamma reputa “favoloso”, anche se non lo condividi e cerchi di spiegarle che magari bio è meglio… come si fa? Non è una domanda a caso, ve lo chiedo sul serio…
Un conto è con gli amici o i conoscenti, ma… siete riusciti voi a fare acquisire le stesse vostre consapevolezze anche ai vostri genitori?
scendo anch’io, se non ti spiace. nella tana del bianconiglio, dico :-)
ti adoro.
@ claudia: adoro anche te. e sappi che abbiamo in comune anche l’odio per i magnum e l’etichetta da marziana che ne deriva. ;-)
ps: dimenticavo. la pillola rossa per me è ormai praticamente una droga. impossibile non passar di qui a prender la dose quotidiana ;-)
…io dico SVEGLIAMOCI!!!!! …anche se non frequento molto il P.N. per questione di tempo, la mia vita è ormai vento in poppa sulla rotta del risveglio….e ogni giorno scopro qualche elemento in più sul quale è stato costruito ad arte un inganno per noi masse….ma è ora di uscire dallo stato di massa ed entrare nello stato di coscienza/libertà (libertà….che parolone!!! ma è ciò a cui vorrei tendere in ogni settore della mia vita).
Il tuo messaggio è assertivo, pertanto efficace…come si dice in Emilia Romagna FATTI!!! NON PU….ETTE!!! (ho beeppato perche in E.R. a volte sappiamo essere davvero volgarotti)
Baci a tutti miei cari…e buon viaggio!
E grazie a chi si è messo in gioco al punto di costruire questo Blog che è una casa accogliente e piena di good vibes e perle di conoscenza per noi che vogliamo svegliarci e non vorremmo sentirci soli in questa temeraria impresa….
Mad
Maddalena…ma sei la Maddalena di Alce Nero?????Scusa Izn,ma e’l’unico modo di salutarla ed invitarla nella stanza delle chiacchiereeeeeeeeeeeee!!!!Dai Mad,vieni”di la”a far 2 chiacchiereeeeeee!
Io SCELGO la pillola rossa (già da un bel po’) e vengo con te a vedere quanto è profonda la tana del bianconiglio!
E’ la mia prima visita al tuo blog, scoperto attraverso un link di Roberta-Cobrizo (!). Potrei scriverti pagine e pagine, ma mi limito a questo:
quando ho letto questo tuo post, mi sono riconosciuta a tal punto nelle tue sensazioni e nei tuoi pensieri da rimanerne sgomenta (e non è l’unico post che mi ha fatto questo effetto…)!
Tornerò a leggerti, felice di aver trovato qualcuno che “sente”.
Ciao :-)
Cristina
@Cristina: grazie Cristina, questo per me è uno dei post più importanti che ho scritto e mi fa un piacere immenso trovare altri che come me decidono di scegliere la pillola rossa :-)
Ti aspetto qui sul pasto nudo tutte le volte che vuoi allora :-)
cara Izn dopo ben 2 anni da quando hai scritto questo post …. leggo. anche io mi sono da un pò per altri aspetti della vita ….. sono uscita dal “villaggio” della religione tanto che oggi mi definisco cristiana-buddista! si, perchè l’uomo non può essere racchiuso in un recinto…… volere volare! grazie per la consapevolezza sul cibo che condividi con tutti noi, la aspettavo inconsapevolmente ed è vero non si può tornare indietro, anche se questo comporta più impegno nella vita! un bacio