In questi giorni di influenze e mali di stagione non mancano purtroppo nemmeno le antipatiche gastro-enteriti; ho pensato così di raccontarvi di una bella ricerca fatta in Germania (facendo una veloce ricerca in rete ho visto che in Italia questa notizia non è ancora giunta) sulle carote, e di altri due rimedi che potrebbero esservi molto utili.
Forse non sapete ancora tutto sulle carote, anche se la brava padrona di casa ne ha già parlato ampiamente, ad esempio qui e qui. Come vi dicevo, in Germania è stata fatta da poco una ricerca approfondita sull’efficacia delle carote cotte per affrontare infezioni gastroenteriche anche gravi. Pare che questa radice sia efficace addirittura per combattere la gastroenterite da Escherichia Coli (ricordate la misteriosa epidemia dell’anno scorso? con la falsa pista dei poveri cetrioli spagnoli?).
Procediamo in ordine cronologico. Nel lontano 1908 il professor Ernst Moro (1874-1951), pediatra ad Heidelberg, cercava una soluzione per i bambini ospedalizzati con gravissime gastroenteriti. In quell’epoca queste affezioni erano la prima causa di morte in età pediatrica. Il bravo dottore cercò e trovò una ricetta popolare tramandata da generazioni di mamme che sono naturali e curiose insegnanti della cucina curativa, che immagino come una sorta di laboratorio alchemico casalingo.
Nacque così la famosa “zuppa di carote secondo Moro”, per decenni trattamento standard nelle terapie pediatriche, in quanto semplicissima e molto efficiente, visto che i decessi calavano drasticamente e le gastroenteriti perdevano la loro faccia drammatica. A partire dagli anni ’40 questo rimedio fu gradualmente abbandonato e dimenticato con l’arrivo di farmaci moderni come gli antibiotici e gli antidiarroici… più scientifici e sicuramente più reclamizzati.
Facciamo un salto ai giorni nostri.
Per alcuni anni un gruppo di ricercatori a seguito del Prof. Josef Peter Guggenbichler e del farmacologo Johann Jurenitsch ha studiato l’efficienza della zuppa di carote di Moro, e sono riusciti infine a svelarne il segreto.
Pare che durante la cottura in questa minestra si creino alcuni oligosaccaridi (zuccheri a catena corta), che somigliano moltissimo a determinati recettori che si trovano sulle pareti del colon. I germi patogeni anziché attaccarsi alla parete intestinale (dove si moltiplicano, producono tossine e creano potenti infiammazioni che portano infine alla diarrea) si attaccano a questi oligosaccaridi.
Non trovate molto curioso il fatto che la zuppa di carote non sia mai stata abbandonata in veterinaria (soprattutto nelle gastro-enteriti dei maiali e dei polli)? Sarà per l’alta efficienza unita al basso costo., o almeno così riportano le fonti tedesche (qui trovate un riassunto appunto in tedesco, e qui un piccolo video riassuntivo molto interessante (purtroppo sempre in tedesco).
Quando ultimamente c’è stata l’infezione da E.Coli questa ricetta è stata molto reclamizzata e rivalutata dai mass-media, sempre molto ghiotti di informazioni quando si affaccia un problema attuale e urgente. È anche vero che in Germania c’è un vasto pubblico pro-natura, non solo per questioni di moda, ma perché ci sono delle radici storiche molto solide (pensate ad esempio all’abate Kneipp, (ri)scopritore dell’idroterapia: in Germania lo conoscono proprio tutti, e le sue terapie semplici ed efficaci sono molto diffuse e popolari.
Ho pensato che vi fosse utile conoscere la ricetta originale di questa zuppa anti-gastroenterite, ed eccovela qua: vi basta pulire 500 grammi di carote fresche, tagliarle a pezzettini e cuocerle in 1 litro di acqua per un’ora. Dovete poi frullare il tutto con il mixer ad immersione o il passaverdura o il frullatore, e aggiungere abbastanza acqua (bollita) da raggiungere circa un litro di passato totale. Vanno poi aggiunti circa 3 grammi di sale marino integrale). La ricetta originale dice “sale da cucina”, ma qui sul pasto nudo come sapete consigliamo sempre il sale marino integrale :-)
La zuppetta va somministrata durante l’arco di una giornata, alla temperatura che si preferisce.
Il secondo nemico di cui volevo parlarvi, che ha un’efficacia incredibile, è l’argilla ventilata (detta anche fine e ultrafine), rimedio antico e usato in tutto il mondo nelle gastroenteriti acute. La consiglio da 30 anni, e i risultati sono a dir poco molto soddisfacenti. Per gli adulti se ne scioglie un cucchiaino raso in circa mezzo bicchier d’acqua. Si mescola per bene, si ottiene la cosidetta “sospensione” e si beve tutto in un fiato. Il procedimento va ripetuto nell’arco della giornata dalle 4 alle 6 volte, i risultati si vedono in poche ore. L’argilla funziona benissimo anche per le “diarree egiziane” (per coloro che vanno con la barca sul Nilo consiglio uno o due cucchiaini al giorno come preventivo); semplice, efficiente, senza effetti indesiderati, a costo bassissimo.
Per i bambini il procedimento è leggermente diverso: l’argilla si lascia decantare e si utilizza soltanto l’acqua soprastante, che contiene ancora in sospensione le particelle più piccole.
Se non conoscete l’argilla leggete uno dei tanti libri in commercio, e meravigliatevi dei suoi mille usi. Questa meraviglia della natura funziona come una calamita che neutralizza germi e tossine, e si può utilizzare sia per l’esterno che per l’interno del corpo.
Il terzo nemico della gastroenterite forse lo conoscete già: è la mela intera cruda (bio) grattugiata finemente (l’ideale sarebbe con la grattugia di vetro). Le pectine della mela sono molto curative, e la bellezza di quest’ultima preparazione è che è indicata sia nella stitichezza che nella diarrea: la mela insomma risulta essere un perfetto regolatore. “Una mela al giorno leva il medico di torno” dicevano le nonne sapienti mentre la preparavano.
Ricordo come fosse ieri quando da bambina andavo in cantina (che paura!) a prendere delle mele profumatissime poste su lunghi bancali di legno per l’inverno, raccolte in autunno nel bellissimo orto, meravigliosamente selvatico, dietro casa nostra. Tempi da pippicalzelunghe!
Vi consiglio questo articolo che parla proprio del succo delle carote e delle sue proprietà …
http://www.arnoldehret.it/succo-di-carote-e-malattie-degenerative
Grazie a Sabine, come sempre! I tuoi rimedi li conosco bene. Peccato che si sia persa questa saggezza popolare…
ciao Sabine mi hai fatto ricordare che quando avevo i bambini piccoli (ora ormai adulti) la pediatra in caso di diarrea mi diceva di farli pasteggiare a carote, mentre riguardo all’argilla ti riferisci a quella detta argilla verde ventilata? ne ho un sacchetto in casa dato che l’anno scorso mia figlia ha preso una brutta storta alla caviglia e per qualche giorno l’ha usata per ridurre il gonfiore facendo impacchi, non conoscevo niente delle sue proprietà, ora mi informerò meglio anche perchè mio figlio soffre di colon sensibile specialmente in relazione alle verdure a foglia verde….grazie per questo bel post.
Ma certo che la natura … ci cura! Che bello imparare queste meraviglie della tradizione. Mai saputo di questa zuppa di carote e dei suoi benefici. Grazie come sempre, Sabine.
Per quanto riguarda l’argilla, confermo l’assoluta efficacia nel curare una diarrea persistente e debilitante di mio figlio a otto anni,.. sono passati diversi anni, ma mi ricordo bene l’angoscia nel vederlo dimagrare a vista d’occhio… tu non eri in Italia, il mio grido d’aiuto ti raggiunse fin in Germania e nel giro di un giorno era ritornato il sorriso. Eterna gratitudine… :-)
@Cristina. Articolo molto interessante. Grazie…
@Cristina…grazie della segnalazione, un’ articolo molto interessante. Consiglio il succo di carota da 20 anni in tutti casi di “mucositi”; gastrite, colite, duodenite, faringite, sinusite, bronchite, vaginie, cistite… La carota è una deliziosa terapia rigenerante per tutte le mucose sofferenti. Il medesimo effetto si ottiene nelle dermatiti; acne, dermatite atopica e dermatiti di varie origini… ed è di ottimo supporto nelle ustioni.
Non mi trova d’ accordo sul fatto di diventare di un colorito “tutto arancione” e di vederlo poi come segno positivo di disintossicazione… quando le piante dei piedi e i palmi delle mani diventano arancioni è ora di fare una bella sosta (x eccesso di beta-caroteni). Ricordo una ragazza un pò “integralista” che lo prendeva da 3 (!!) anni tutti giorni ed era tutta color carota… Questo succo è potentissimo e viene integralmente assorbito; quindi possiede anche un potenziale dosaggio da eccesso.
@Marta, si è proprio l’argille ventilata… ci sono aziende che vendono un’argilla “ultra-fine” molto facile da prendere e facile da ingerire. Conviene informarsi su questo incredibile rimedio naturale e le sue tantissime proprietà.
@rosselle e @Rossella… vi consiglio una registrazione con nome più personalizzato… oppure aprite il “Club delle Rosselle”
Grazie mille per il vostri apprezzamenti :-)
Post molto interessanti, che risponde anche al dubbio che avevo sulla perdita delle proprietà della carota durante la cottura. Io le mangio praticamente tutti i giorni sia cotte che crude (ma non ho assunto nessuna colorazione arancione) e sento che al mio corpo fanno bene. Anche se mia figlia si lamenta ogni tanto delle mie unghie durissime (seppur corte)!
@SABINE:
Che informazioni preziose, la forza del’argilla anche per curare questo tipo di disturbi proprio non la conoscevo.
Quale libro in particolare potresti consigliare?
Grazie mille.
grazie delle informazioni…avrei una domanda, qualcuno sa se in caso di stipsi e intestino infiammato (ovvero che fa male) si può assumere ugualmente l’argilla?
@Sabine: non è che hai una parente a bologna? conosco una Tania Eck!
@Cat; la carote è forse la “regina senza corona” delle verdure :-)
@Soniuccia68… purtroppo ho a casa solo libri in tedesco (anche datati… perché sono info che ho imparato almeno 25 anni fa)… non posso parlare di libri che non ho letto, ma credo siano equivalenti, vai a cercare col “naso” rispettivamente “con la pancia”… :-)
@Enrica ciao; ci sono tanti tipi di stipsi e di intestino infiammato ed è difficile generalizzare. Indicativamente inizierei a mangiare mele cotte, bere un centrifugato di carote al giorno (ideale a digiuno la mattina) e magari prendere l’ argilla decantata (lasciare l’argilla nel bicchiere tutta notte e bere solo l’acqua soprastante la mattina a digiuno). Se il problema è importante è meglio farsi seguire da una persona esperta.
Una parente a Bologna? No!… oppure si, girando 44 angoli. Che coincidenza… essendo un cognome piuttosto raro:-)
L’argilla può aiutare anche un colon irritabile che non sopporta verdure a foglia, legumi,insomma tutto ciò che è fibroso anche se passato al passaverdure? speriamo, perchè tutto ciò che fa bene a me fa male, può far ridere, ma è diventato veramente pesante come situazione,anche perchè dovrei dimagrire e le uniche verdure che sopporto è l’insalata, la zucchina, la carota.Aspetto ansiosa una risposta sull’argilla, magari mi aiuta.
la mela grattugiata mi ha immediatamente riportato all’infanzia, mia mamma me la dava spesso, quando non stavo bene di stomaco o quando avevo l’influenza. E io la do a mio figlio, assieme alla zuppa di carote…ci siamo curati così dopo un virus intestinale post natalizio parecchio aggressivo e i risultati sono stati davvero soddisfacenti: lui è piccolo e non accetta sempre di buon grado quello che gli do, in particolar modo quando sta male (ci sta, si è più noiosi, da ammalati), ma pian pianino le cose vanno a posto da sole. Basta non stressarsi troppo.
@Sabine
grazie 1000 per i consigli, sicuramente l’idea di lasciar decantare l’argilla è ottima, non ci avevo pensato! per il resto proverò senz’altro!!
@rosanna; ti consiglio di bere il centrifugato (non il frullato!, mi raccomando) di carota… magari non freddo (tenere le carote fuori frigo almeno un’ora prima). L’argilla usala decantata al mattino a digiuno (vedi mio commento sopra per Enrica)… Poi consiglierei di bere almeno 3 volte al giorno 1/4 litro di acqua bollita per ca 10 min, poi lasciata raffreddare a 36-37 gradi (termometro) e bere fuori pasto. L’acqua calda è un grande rimedio: scalda dove il corpo è troppo freddo e raffredda dove è infiammato: sembra strano, ma è proprio così!
@Laura; grazie della testimonianza… non hai idea quanti intestini si sistemano con queste regole semplicissime. Verissimo il richiamo alla pazienza :-)
@Sabine : grazie come sempre, volevo dirti che da unpò un mio genero sta bevendo acqua un pò calda, così come tu hai detto, è in cura per la tiroidite da un medico di Roma lo cura anche con una dieta priva di alimenti che stimolano la tiroide,tipo la famiglia dei broccoli perchè contengono molto calcio che richiede un lavoro maggiore al metabolismo poi acqua calda alla temperatura che tu hai suggerito, consigliata sopratutto in estate perchè dice che combatte meglio la calura, in ogni caso prende anche l’Eutirox.Mi piace questo approccio perchè è come dare fiducia al corpo che da solo e con un piccolo correttivo sa come difendersi, io credo che questo aiuti anche lo spirito, incoraggia l’anima. Volevo chiederti circa il centrifugato di carote, per quanto tempo devo prenderlo? Grazie ancora
Che differenza c’è tra l’estrattore di succo e la centrifuga? Che cosa ha l’uno in più rispetto all’altra? Basta la centrifuga per fare il succo di carote di cui parli? Vielen Dank und liebe Grüße
Quando si legge un post della Sabine…. anche soltanto osservando le foto che sceglie…. la tua vita in quello stesso momento migliora e sorride e si rinforza e…
Ho una domanda che spesso mi pongo, utilizzando noi carote tutto l’anno (senza sbucciarle però, acquistandole “felicemente consapevoli”, un metodo anche più pratico e veloce…):
“Ma le carote crescono non stop??? Esiste la stagione delle carote…? O sono sempre di stagione?”. Di pancia mi viene da rispondere di sì, così piacevoli d’estate e tanto gradevoli d’inverno (oltre che curative!)…
GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE….. und so weiter….!!!!!!
@Rosanna: quando si “scopre l’acqua calda” purtroppo molti credono sia una cavolata… ma le soluzioni geniali sono semplici, anzi a volte semplicissimi!
Il centrifugato di carota si può fare per 10-15 gg ogni mese… o per 40 gg ogni tanto. Qui subentra il tuo istinto: usalo!
@Rosella: è una differenza di qualità del prodotto finale. L’estrattore (dicono) è più delicato e rispettoso dei principi attivi. Non ho gli strumenti per valutare quanta differenza ci sia. Per chi ha problemi di piccola e media entità va bene la centrifuga (anche per i costi nettamente inferiori). Per i puristi e laddove il problema di salute è serio è meglio l’estrattore. di solito consiglio la semplice Centrifuga :-)
@Silvia: in Germania la stagione delle carote è da aprile a ottobre; in Italia sarà più lunga di 2-3 mesi a seconda del clima e del terreno. Ogni tanto vanno sospese a favore di altri ortaggi… oppure ci si regola con l’istinto.
Le foto sono tutte rigorosamente di izn! ma abbiamo gusti molto simili :-))
@tutti: sto leggendo in questi giorni un libricino fantastico del medico giapponese Dr Masashi Saito, il dottore dei VIP(!!!) Bill Clinton, Bill Gates, Yoko Ono (alla faccia della privacy). Non che questo sia una garanzia di per sé. Lui elogia le virtù della temperatura corporea alta, lo spiega in maniera semplicissima, comprensibile e con una logica sconcertante. Malati e non malati, sani e quasi sani. leggetelo!
Finalmente un “alleato” famoso per tutti noi che conosciamo i benefici della febbre.
titolo: “Aumenta la temperatura del corpo e recupera la salute” Macro Edizioni, 145 paginette che si leggono in una o due serate.
@izn: scusa…. c’entra con l’argomento solo in senso lato. Ma visto l’influenza in giro mi sembra una notizia di notevole interesse :-)
informazioni preziosissime! da sempre preparo la minestrina di carote, ma aggiungo anche una patata per renderla piu’ densa. questa variante puo’ interferire con le proprieta’ curative della zuppetta? grazie
@holyghost5…ciao! La patata ha probabilmente proprietà simili… ma lo studio è stato fatto sulle carote da sole.
Nel dubbio farei solo le carote, soprattutto se vogliamo ottenere una terapia efficiente e collaudata.
Aggiungo che la patata ha delle proprietà eccezionali cruda centrifugata (cave*non* frullata!), insieme al cavolo (sempre crudo) e la carota (i “magnifici tre” circa in parti uguali) contro le ulcere gastriche e duodenali… terapia vecchissima ed empiricamente sperimentata. Molto usata in germania. La uso da anni e i risultati sono bellissimi, soprattutto laddove si cambia poi anche stile di vita… perché una terapia è in fondo sempre una sorta di “puzzle” :-)
Il Quarto nemico della gastroenterite e’ lo stress e che e’ purtroppo talmente invisibile che non se ne parla tanto oggi e che ha bisogno dell’aiuto di uno specialista psicoterapeuta.
Buongiorno @psicologo roma; i tre nemici della gastroenterite in questo articolo sono intesi come “tre approcci terapeutici” naturali e complementari…. il titolo *non* intendeva alludere quindi alle “cause”.
Senza alcun dubbio lo stress è una delle cause maggiori di disturbi digestivi, coliti, dispepsie, gastroenteriti e via dicendo. Tali quadri clinici nascondono frequentemente la sempre più diffusa “mal-digestione-del-proprio-vissuto”. Un aiuto specialistico può essere quindi molto utile.
Pensare bene, sentirsi bene e mangiare bene sono comunque una “felice tris” complementare.
Una mia curiosità; perché scrive *psicologo* pur essendo donna… una svista? voluto? :-)
Vi racconto una storia vera! la mamma di un bimbo con problema di linguaggio mi racconta: “cristian questa estate è stato ricoverato per problemi gastrici a causa del rotavirus (così le dissero i medici), la diarrea non voleva passare, ad un certo punto mio figlio mi chiede una carota, strano non le aveva mai mangiate, cristian ha continuato a mangiarle per un po di tempo,è guarito dalla gastrointerite, dopo un anno il problema di linguaggio e relazionale del bambino è notevolmente migliorato, tra pochi mesi verrà dimesso”. bello! viva la natura!
Buonasera, ma a scopo preventivo, per noi genitori, un cucchiaino da caffè di argilla verde ventilata può essere sciolto in acqua e subito bevuto o bisogna farlo decantare per tutta la notte? Oggi nostro figlio di un anno e mezzo è tornato a casa dal nido ed ha vomitato…l’asilo che frequenta è stato investito in pieno da un’epidemia di gastroenterite – oggi erano in 6 su circa 40 bambini – e adesso mi sa che è arrivato anche il suo turno…Grazie mille, e complimenti per il sito, contenuti e veste grafica, davvero notevoli…
@Giusi: uh, un commento lasciato in agosto… ma le belle storie hanno sempre stagione :-)
Grazie del contributo. Spero solo che il bimbo sia stato dimesso dopo qc giorno ( e non “mesi”… sicuramente una svista da scrittura rapida)
@Enrico: salve; l’argilla può essere anche usata a scopo preventivo. Per gli adulti va bene 1 cucchiaino raso una volta al giorno. Per *animi delicati* si può lasciare invece decantare. Consiglio l’argilla a tutti viaggiatori che si recano nei paesi ad alto rischio per le gastroenteriti. Un cucchiaino al giorno basta come prevenzione… e si scampa l’inconveniente quasi sicuramente. Nel caso di gastroenterite acuta il dosaggio va invece immediatamente incrementato; fino a 6 cucchiaini al giorno. Comunque ognuno deve trovare il proprio dosaggio :-)
….l’argilla ha delle controindicazioni per chi ha amalgame e/o altri metalli in bocca ?????
Buongiorno Dott.ssa Eck le scrivo per chiederle un parere: in questi giorni ho preso una leggera gastroenterite e oltre al passato di carote avevo pensato di assumere l’argilla. Sto allattando la mia piccolina di un anno quindi volevo essere sicura di poter assumere anche l’argilla. Per essere sicura che l’argilla verde superfine che avevo in casa andasse bene ho scritto alla ditta produttrice chiedendo se era adatta all’uso interno; mi è stato risposto che dal 1marzo2015 il Ministero ha vietato l’utilizzo di tutte le argille in integratori e Co. quindi non si potrebbe più usare per uso interno…le risulta? Sob sob…
@Eleonora: Salve Eleonora, si è proprio così. Il ministero ha deciso di salvarci dall’assunzione eccessiva di Alluminio, almeno viene giustificato in tale senso. Quindi non è più permesso consigliare l’argilla per uso interno.
Tutto ciò dopo secoli di utilizzo popolare su tutto il globo, e nonostante moltissimi animali (finalmente un esperimento dove le “bestie” sono i protagonisti) la cercano istintivamente quando hanno vari disagi di salute, sia per uso interno (per esempio dopo intossicazioni) che esterno (ferite). Ma ora viviamo nei tempi moderni… e le visioni sono moderne.
Approfitto comunque per ampliare un po’ le informazioni: l’argilla non è ovviamente uguale dappertutto; in linea di massima è composta da silicati di alluminio, quindi l’alluminio non è libero ma “sposato” con altri elementi, soprattutto il silicio, che lo rende innocuo. Differente sarebbe se si assumesse insieme con liquidi piuttosto acidi (pH minore di 5); in quel caso l’alluminio si “libera” pian piano e nel tempo (sotto forma di ioni di Alluminio) e reagisce con altri elementi più o meno felici.
Succede per esempio nei terreni agricoli molto acidi (piogge acide) che l’alluminio naturalmente contenuto nelle piante si liberi e danneggi le radici più fini delle coltivazioni. Abbiamo letto o saputo tutti del fatto che il sugo di pomodoro non va lasciato nella padella di alluminio, e ricordiamo anche la discussione sul caffè (ph 5 circa) e del tipo di caffettiera da usare: personalmente preferisco usare la caffettiera in acciaio. Ma pensiamo anche all’ aceto (ph 2,5), la cocacola (ph2-3)… l’aceto nell’alluminio non l’ho mai visto, la coca cola ovviamente sì :-(
Da sempre si sconsiglia l’argilla alle persone che assumono farmaci importanti perché tende a neutralizzare non solo tossine e batteri ma anche i farmaci. Sarebbe interessante sapere quanti bambini sono nati perché l’argilla ha neutralizzato la pillola :-). Scusate la battuta!
Non si comprende comunque perché tale divieto non avviene pure per le padelle in alluminio, le lattine delle bibite acide, certi lieviti chimici (solfato e fosfato di alluminio), antiagglomeranti nelle farine industriali, certi formaggi fusi, certi chewing-gum, e infine per molti farmaci.
L’argilla della mia infanzia è la Luvos, che è collegata con la bellissima e avventurosa storia di Adolf Just. Gravemente malato, da giovane scopre la terapia di Kneipp, studia e applica cure naturali fra cui l’argilla (il suo cavallo di battaglia), fonda un luogo di cura, passa dei contrasti con il mondo medico; ma vanta pure di aver curato Franz Kafka. Questo lo racconto solo perché è successo vicinissimo a casa mia in Germania, nello Harz; una antichissima montagna ricca di storie umane e di… streghe. Viva la memoria emozionale :-)
Vabbè, mi fermo con le divagazioni. Ora l’argilla non si assume più d’ufficio; preferiamo allora la zuppa di carota e il riso in bianco. In genere mi piacerebbe comunque che si facesse delle belle ricerche approfondite sul COME piuttosto di proporre soltanto dei SI o dei NO sulle varie questioni; che siano cibi, rimedi naturali o farmaci.
Buongiorno Dott.ssa Eck, la ringrazio infinitamente per ciò che mi ha risposto, che sia l’espresso o l’inespresso. Grazie perché nei suoi interventi c’è sempre una parte di lei che si racconta, c’è l’emozione vissuta che ritorna ad essere presente quando scrive, c’è passione per il suo lavoro e curiosità nei confronti della Vita che ci circonda. Tutte qualità che avrei voluto trovare anche nei miei professori ai tempi della scuola e dell’Università. Invece la mia curiosità si è fermata di fronte a tanti SI, NO, quasi mai un COME, mai un dubbio sulla…visione moderna della scienza medica (farmaceutica nel mio caso dove invece mi aspettavo di trovare un pò di antica “magia” alchemica del passato :-( ). Dell’argilla, ad esempio, mai un accenno o quasi sulla sua importanza nei miei studi…
Il suo commento mi ha aperto gli occhi sull’infinità di utilizzi industriali dell’alluminio nel packaging degli alimenti acidi, uno per tutti… lo yogurt che rimane sul coperchietto metallico della confezione: quante volte da piccola o meno piccola me lo sono mangiata ?!? Arghhhh…
Grazie, grazie!