Ehm, che, era questo il mese nel quale si frigge a tutto spiano? Ah no, sì, marzo dovrebbe essere quello dell’arrivo della primavera; però visto che barometro alla mano qui fuori ieri notte c’erano quattro gradi, potrei far passare queste frittelle sottobanco? Anche se saremmo in periodo digiuno e purificazione?
frittelle di zucca
Quest’anno sono in ritardo su qualsiasi cosa, ma tra qualche giorno la pulcina comincerà l’asilo, e così auspicabilmente io dovrei essere un po’ più tranquilla e puntuale (e *angosciata*, ARGH!).
Se si eccettua che dovrò alzarmi tipo alle cinque del mattino per portare il fagottino a destinazione, munito di cestino in vimini, grembiulino fatto-in-casa e minischiscetta personalizzata; eccerto, perché noi mica la potevamo portare in un asilo qualsiasi, no, doveva essere uno distante almeno tre quarti d’ora, di cui due quarti buoni saranno percorsi a passo d’uomo, perché si passa su una delle strade più sfigate della capitale. Speriamo ci sia una cartellonistica interessante :-/
zucca ricetta appetitosa
Queste frittelle le vedrei adatte non solo quando si è chiusi in casa durante le grigie giornate invernali (ormai le conosciamo bene, nevvero? E allora basta, no? Non è che ci meritiamo un po’ di sole, *per favore*?); ma anche da mangiare facendo avanti e indietro dal terrazzo, in tempo reale, asciugate appena dalla carta assorbente (grazie Cleofe…) e ancora bollenti, accompagnate da un bel bicchiere di vino volante (che, si vede che non vedo l’ora che arrivi la mia stagione preferita? Maggiogiugnoluglioagostosettembre? ahhhh…).
Sono leggere come una nuvola, se fritte nel modo giusto l’olio si avverte appena, sprigionano un delicato aroma di zucca e profumano di cumino… o di qualsiasi altra spezia vi ci piaccia.
zucca fritta
Ma la cosa più bella è che vi dànno la possibilità di riciclare la bianca (per chi è nuovo sarebbe il lievito naturale liquido), e con il minimo di fatica possibile, vale a dire dovete solo prendere il poolish in più, mescolarlo con il resto degli ingredienti, sbatterlo una notte in frigo e poi calarlo nell’olio bollente a cucchiaiate… più liberatorio di così :-P

Ricordate sempre che non dovete mai inserire troppo cibo nell’olio bollente, altrimenti la temperatura si abbasserà, le frittelle ci metteranno tanto a cuocere e si imbeveranno d’olio, rendendo il fritto pesante e poco digeribile; non deve però neanche essercene troppo poco, altrimenti la temperatura dell’olio si alzerà, e nel migliore dei casi otterrete frittelle troppo cotte all’esterno e crude all’interno, nel peggiore l’olio fumerà, e dovrete gettarlo tassativamente perché libera dei composti molto nocivi.

Per gettarlo intendo aspettare che si raffreddi, versarlo in un contenitore e metterlo da parte per portarlo poi ai centri di raccolta – ve lo dico perché io, la superintelligentona, fino a prima che me lo facessero presente lo gettavo nella tazza o nel lavello – e che ne sapevo io che l’olio usato è la cosa più inquinante che esiste, e che un solo litro basta per contaminare irrimediabilmente non so quante ettolitri di acqua innocente?).

Ingredienti:
150 grammi di poolish di pasta madre liquida
100 grammi di zucca
100 grammi circa di farina 0
un pezzo ingente di parmigiano reggiano
1 uovo
1 piccolo spicchio d’aglio
1 cucchiaino di semi di cumino
olio extravergine d’oliva per friggere

La sera del giorno prima che volete frittellare, cuocete la zucca al vapore, così non assorbirà acqua, e poi frullatela o schiacciatela con una forchetta in modo da ottenere un purè piuttosto morbido.
Aggiungete l’uovo, l’aglio tritato finissimo (io come al solito l’ho grattugiato con la microplane) e il cumino; mescolate bene, poi aggiungete il poolish e qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato, alla fine cominciate ad aggiungere la farina a cucchiaiate, fino a quando otterrete una pastella non troppo densa, dovrete poi essere in grado di raccoglierla a cucchiaiate, quindi regolatevi come gli impasti per friggere che fate di solito. Coprite con la pellicola e mettete in frigo.
Il giorno dopo (io le ho fatte a pranzo) tirate fuori dal frigo l’impasto, che sarà bello spumoso e scalpitante.
Aspettate che torni a temperatura ambiente, scaldate l’olio fino a quando inserendo la coda di un cucchiaio di legno non si formeranno immediatamente delle bollicine che fuggono verso l’esterno a raggiera, e adagiateci dentro dei cucchiaini di impasto (aiutatevi con un altro cucchiaino); non esagerate con le dosi perché gonfieranno tanto in cottura.
Appena sarete soddisfatti della doratura delle vostre frittelle (ovviamente potete usare qualsiasi tipo di verdura con simile consistenza vi venga in mente, ma in questo caso otterrete un colore arancione acceso, stupendo) prelevatele dall’olio, mettetele a scolare sulla carta assorbente (sempre quella marrone tipo vecchio incarto del pane – e sempre grazie Cleofe…) e sostituitele velocissimamente con quelle nuove (mica volete far scaldare l’olio ehhhh!), fino ad esaurimento.
Servite caldissime, involtolate in un coppetiello (ehhhh… le origini napoletane) di carta assorbente e accompagnate dal bicchiere di vino, quello di prima, che avete lasciato vicino al fornello :-)