Abbiamo parlato tanto di uscire da Matrix, vi ho fatto due scatole così con i terreni che non sono più fertili e il petrolio che sta per finire, e poi vi ho chiesto pure che suggerimenti avete voi per uscire dal disastro in cui ci siamo cacciati senza neanche capire come.
E però ancora non vi ho offerto alcuna soluzione concreta, e non che non abbia rimuginato e ri-rimuginato, e il fatto è che se rimaniamo da questa parte dello specchio a filosofeggiare mi sa che finiremo per parlarci addosso.
Guarda caso (eh eh eh) mi càpita di conoscere una persona molto particolare, e guarda (un altro) caso abita a dieci minuti da casa mia (pure lui! Ma che è? Non so chi mi ci ha portato a Formello, ma sicuro qualcuno dall’alto mi stava guidando).
Questo signore si chiama Gian Carlo Cappello e sta perseguendo un progetto che oltre a essere geniale è anche fattibile nell’immediato, coinvolge *praticamente* la gente comune (quindi viene dal basso, evvai!), e sopra tutto è una delle possibili risposte alle nostre domande amletiche.
Vabbeh, ne parliamo l’anno prossimo, adesso vi scrivo la ricetta per fare l’uovo sodo. Noooooooo scherzo!!! Volevo solo creare la suspence :-) Diciamo che l’idea in questione è la naturale evoluzione dei gruppi di acquisto, dei quali avevamo già parlato qualche mese fa qui. Non so voi, io ho provato a far parte di vari GAS, ma c’era sempre qualcosa che non andava.
O mi mandavano una cassa piena di patate (che sono pesanti, ehhh) con tre carote, un paio di cipolle e un chilo e mezzo di bieta che non posso mangiare (e che odio), o magari mi trovavo le zucchine a novembre (ma signora, in Sicilia ci sono ancora! E allora datele ai Siciliani, no, che là fa ancora caldo e le zucchine, che rinfrescano, gli fanno bene! Io ho freddo!!!).
Poi il resto lo sapete, il cassettone quando va bene è composto di verdure bio certificate, che provengono di solito da vari produttori, e quindi ritorniamo al nostro dilemma sulle certificazioni.
Cambio di inquadratura. Dovete sapere che Gian Carlo nel 2008 ha avviato un orto sperimentale di 2000 metri quadri a Sacrofano, in pieno Parco di Veio; siamo in aperta campagna, ma a 21 chilometri dal Quirinale. Per chi se lo stesse chiedendo, Gian Carlo è un agrotecnico professionista, con un’esperienza di trent’anni alle spalle.
Il terreno di partenza era totalmente sterile, a causa dello sfruttamento intensivo per generazioni, di erbai destinati al bestiame. Lo scopo dell’esperimento era portarlo ad un livello crescente di fertilità senza ricorrere a *nulla* (e quando dico nulla dico veramente nulla) di esterno ai suoi confini.
Niente lavorazione del terreno, niente concimazioni, né chimiche né organiche (neanche compost), nessun trattamento biocida, irrigazione ridicola (tipo 10 ore l’anno – per capirci è il 10% del quantitativo di acqua utilizzato dalla coltivazione standard). Questo terreno, grande più o meno un terzo di un campo da calcio, ha prodotto in un anno 30 quintali di verdure di tutti i tipi, con qualità nutritive e di gusto nettamente superiori alla norma.
Naturalmente sono stata costretta per puro dovere di cronaca a prelevare alcuni ortaggi e portarli a casa, per darvi testimonianza della loro qualità e sapore. A parte il fatto che mi sono trovata un surplus di lumachine molto carine che mi giravano per il lavello (crisi di coscienza!!! che si fa con le lumachine carine che vengono fuori dagli ortaggi felici?)
Nel dubbio le ho messe nell’umido dove avevano tante cose buone da mangiare, ehm) devo dire che la verza aveva un sapore mai sentito, il cespo di insalata era meravigliosamente croccante, i peperoncini erano da concorso di bellezza (e di piccantezza) e le carote, che normalmente non considero commestibili, erano *buone* (ne ho addirittura mangiata una intera).
Adesso, non so se perché erano stati appena colti (personalmente, eh – credo non dimenticherò mai il visetto della minizac che tirava la carota fuori dal terreno – sono due giorni che dice di essere un coniglietto), o perché sono cresciuti in una condizione di rispetto assoluto, fatto sta che il sapore è più intenso, diverso anche da quelli biologici e biodinamici ai quali sono abituata normalmente.
Per ottenere vegetali sufficienti al sostentamento di una decina di famiglie, Gian Carlo ha lavorato da solo all’orto per circa 25 ore a settimana (quant’è, quattro ore al giorno, più o meno? Guarda guarda, proprio il part time di cui parlavamo qualche tempo fa, eh eh); e quando parlo di lavoro intendo un attività *non* faticosa, non è che stiamo parlando di zappare o stare con la schiena piegata tutto il tempo.
La cosa interessante è che il suo metodo si può applicare in climi e terreni diversi; infatti sono stati da lui contadini da ogni parte del mondo a studiare quello che ha fatto. Oltre tutto da questo autunno il Nostro ha iniziato, parallelamente all’orto, una coltivazione sperimentale di cereali antichi, basata sullo stesso metodo, con l’intenzione di utilizzare la farina che se ne ricaverà, nell’estate del 2011, per organizzare una grande Festa del Pane. Veniamo al progetto, che estende al mondo questo preziosissimo sapere, e che è stato chiamato “Aperta Campagna”. L’idea è trasformare i gruppi di acquisto solidale (GAS) in gruppi di coltivazione solidale (GCS).
Per farvi un esempio, facciamo finta di avere venti persone che accettano di lavorare nell’orto, sotto la guida di un coltivatore, mezza giornata ogni venti giorni lavorativi. Ognuna di queste persone (parliamo ovviamente anche di anziani, visto che il lavoro non è assolutamente pesante), dietro il pagamento di 50 euro al mese, ha il diritto di prelevare 40 chili di verdure a proprio piacimento (40 chili è il fabbisogno mensile di una famiglia normale). Naturalmente chi ci vuole andare più spesso è il benvenuto, ma non acquisisce maggiori diritti.
Ognuno se vuole può decidere di coltivare piantine di proprio interesse (rimanendo nel legale, eh); oltretutto impara a coltivare gli ortaggi nel totale rispetto del terreno. Mezza giornata ogni venti giorni. Scusate adesso devo proprio andare a fare una telefonata (swish!).
Aaaaah, la chiamata alle armi: chi viene a Sacrofano a conoscere Gian Carlo che spiegherà i cardini del suo modo di coltivare e le basi del progetto GAS-GCS a casa sua (e nel suo orto!) sabato 4 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 al costo simbolicissimo di un euro? Se c’è qualcuno interessato non dovrà fare altro che scrivermi una mail; sbrigatevi perché c’è posto massimo per una quarantina di persone (39 visto che ci sono anch’io) :-)
meraviglioso..sarebbe un mondo ideale!
aderisco alla giornata del 4 dicembre.EVVIVA
eh magari poter venire! andrebbe diffuso in tutta italia, questo metodo magico… non credo neppure che sia impossibile considerando che esiste già la rete dei gas, la gente è interessatissima a queste cose
per verza e carotine continuo a pregare ;-) ma grazie intanto per le tue parole preziose che giungono sin qui.
gli occhi di quel signore parlano già di buono.
..peccato essere cosi’lontana…mi piange il cuore a pensare che sarei la piu’ felice del mondo ad aver un posto simile dietro l’angolo…..sob…sono affranta,ma spero che qst iniziative prendano piede!!!!Magari se qlc1 ha notizia di cose del genere in Veneto,mi faccia un fischio pleaseeeeeeeeeeee!!!!
…magari anche qlc km eh…non proprio dietro l’angolo!!!!
Eccomi qui, mi sono già iscritta a voce, ma voglio metterlo per iscritto, si sa verba volant (si scriverà così?!? Io non l’ho studiato il latino…). Ovviamente Gaia permettendo, non sarà facile farla stare tranquilla proprio in quelle due ore…
Certo per me non è proprio comodo Sacrofano per far parte del GCS, ma se si riesce a trovare un modo di farmi arrivare le verdure a Genzano… mumble mumble… forse izn potrebbe mandarmele con una passaporta… dovrebbe essercene una proprio nei dintorni…
Comunque sono curiosissima di conoscere Gian Carlo (ma si scrive staccato?!?!?) e anche il suo metodo che mi suona tanto Fukuoka… fosse che anche io riesco a fare qualcosa di simile con i miei quattro metri quadri di terra in vaso?!?!?
Scusate… lo so che così occuperò tantissimo spazio con una cosa che magari c’entra relativamente, ma vorrei regalarvi queste parole come buon augurio e fonte di energia per questo inizio di rivoluzione dal basso.
Chi scrive è Wendell Berry, poeta e farmer bio americano, a mio parere geniale… leggete anche il suo libro “La resurrezione della rosa”…
Il manifesto del Contadino Impazzito
Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio,
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
Diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
I bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.
…bellissima Lorettaaaaaaaaaaa…grazie x queste belle parole vere….
Molto interessante!
Verrò sicuramente e fatemi sapere per tempo l’indirizzo preciso.
Ciao a tutti
Paolo
@paolo: paolo se vuoi venire all’incontro devi inviarmi una mail e io ti rispondo con l’indirizzo di Gian Carlo :-)
Posso? posso?
Io vengo MOLTO volentieri, sto iniziando e imparando e CERTO che voglio ascoltare!
Vengo con +1 :)
magari poter venire! comunque qui, in quel di piacenza, ci sono gli orti comuni, non sono proprio la stessa cosa ma ci si avvicinano, solo che sono rivolti solo alle peersone in pensione, per tenerle impegnate e non solo sono in centro città! Comunque è un’ottimo esempio di quello che si PUO’ fare!!
grazie izn per la cronaca!!
magari!!.. se stavo ancora a chianciano venivo.. per caso a a che fare con l’orto sinergico?.. vedo pacciamature amiche :)
uffa…..abito troppo lontano….
che peccato :-(
però poi ci fate un report dettagliato della giornata eh???
Bellissimo post., qui dove sono io stanno facendo impoverire la terra con l´´ eccessivo sfruttamento da soja. e siccome il mondo e´uno solo…ci stiam impoverendo tutti
è un´idea spettacolare, e come tutte le idee spettacolari estremamente semplice e banale: ma perché nessuno ci ha pensato, finora? A me ricorda vagamente il modo di pensare di Joel Salatin (il destino nel nome…;-) e della sua Polyface diventata famosa per essere stata descritta da Pollan nel dilemma dell´Onnivoro. Agire il meno possibile sul terreno, lasciando che tutto segua le regole della natura (piú o meno, eh…). Mio padre ha un bel pezzo di terreno che ormai coltiva pochissimo. Io quasi quasi…
Ciao, faccio parte del gas BiBi di Torpignattara. Ho letto il tuo articolo sul’orto di Gian Carlo Cappello con molto interesse. Mi piacerebbe venire il 4 dicembre. C’è ancora posto ?
Grazie !
Elena
Carissimi
io sono lontana, non è cosa fattibile.
però siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
Anche noi coltiviamo cereali bio e da un pò di anni riseminiamo i nostri semi non dipendiamo più da nessuno,i prezzi dell’industria sementiera hanno partecipato a mettere in ginocchio l’agricoltore.
In più con sovesci e rotazioni non bisogna nemmeno comprare concimi e il ciclo vitale della terra è salvo.
Per la vostra salute e quella dei vostri bambini avvicinatevi alla terra,
non vi tradirà mai.
Ehi..che bello!! Poi fate un riassunto sulle modalità per chi è lontano e l’orto ce l’ha già ma ancora non gli frutta così tanto?! ;)
brava..,
belle anche le foto, rendono davvero il buon sapore di quei frutti.
bravo GianCarlo
@elena: sì c’è ancora posto; per prenotarti devi scrivermi una mail, alla quale ti risponderò con l’indirizzo di Giancarlo :-)
…ecco io vorrei proprio partecipare…a che indirizzo ti posso scrivere per confermare la mia presenza (e quella del mio compagno e quella delle mie bimbe di 1 anno?). grazie grazie grazie :-)
@claudia: claudia clicca sulla parola “mail” nell’ultima frase del post (zac ci ha messo un link poco fa) oppure cerca il mio indirizzo mail nella pagina “chi sono” (per andarci devi cliccare sull’uccellino nella colonna a destra, in alto) :-)
Che bello sarebbe poter partecipare a questa giornata! Ma io vivo a malta e purtroppo non potrò sicuramente. Izn sei fantastica, il tuo entusiasmo è contagioso. Qui purtroppo i contadini piantano pochissimi prodotti, la maggior parte della frutta e verdura (pochissima in realtà) viene importata. Mi mancano da morire tutte le nostre verdure e chissà che un giorno non riesca ad avere un pezzetto di terra dove poter coltivare le nostre specialità italiane.Ciao Maria Grazia
Ma che bella idea e che bel post! Si parla di agricoltura urbana o sbaglio? Mi hai fatto pensare ad alcuni amici in Olanda che vivono in cittá e che gestiscono degli appezzamenti di terra riforniti di casetta per gli utensili e di acqua dati dal Comune per il costo di 10 euro 10 euro all’anno. C’e’ chi ci coltiva fiori, chi verdure. Ogni volta che vado a trovarli una passeggiata ai loro terreni é un piacere e ci fanno vedere con orgoglio le loro coltivazioni. Anche qui a Roma so che si sta tentando un esperimento simile (vedi Casetta Rossa alla Garbatella.
L’idea del GCS mi piace, perché c’é anche un discorso di condivisione e di essere seguiti da qualcuno con piú esperienza. Ti mando un e-mail per l’adesione. Grazie.
Anna
aderisco con grande piacere alla giornata del 4 dicembre saremo in due grazie
@angela: fantastico, c’è ancora posto; per prenotarti devi scrivermi una mail, alla quale ti risponderò con l’indirizzo di Giancarlo :-)
Mi unisco alla speranza di Cinzia ed Sabrina di avere un reportage della giornata…il mio mini orto è avido di preziosi consigli (anche se molto generosamente qualche bella carota me l’ha regalata già)!
Son due giorni (da quando ho letto il post) che ci penso e ripenso…
Io sono lontana (almeno 3 ore di strada), ma quasi quasi sto meditando una uscita in camper per venire fin là….
Buongiorno, siamo interessate a partecipare all’incontro del 4 dicembre. Siamo in due. Restiamo in attesa di una conferma. Grazie. Diana e Serenella Zambon
@diana: ciao Diana, ciao Serenella :-)
per prenotarvi dovete scrivermi una mail, alla quale vi risponderò con l’indirizzo di Giancarlo; se non avete la mia mail cliccate sulla parola “mail” nell’ultima frase del post oppure cercatela nella pagina “chi sono” (per andarci dovete cliccare sull’uccellino nella colonna a destra, in alto) :-)
Magari poter venire! Sarà sicuramente interessante. E dire che qualche anno fa ho abitato in provincia di Viterbo…sarebbe stato perfetto!
Mi sarebbe piaciuto portare il mio babbo; non usa *nulla* nemmeno lui, ma la scorsa estate ha avuto pochi pomodori…sob…e la stessa cosa è capitata ad un altro contadino della zona che li ha dovuti ripiantare ben 3 volte. Forse causa anche dei “simil tornadi” che si sono abbattuti sui campi nei mesi estivi…
Aspetto il reportage…:)
ecco, io in quella data sono all’estero per lavoro. sgrunt.
però vi penserò :-)
PS: in compenso ho scoperto che nel comune in cui abito, quelli del GAS hanno organizzato questa cosa
Novembre 2010 : Il progetto orto biologico-didattico inizia a concretizzarsi.
Dopo la delibera comunale , le famiglie ” dell’orto ” hanno operato il primo intervento concimando biologicamente il terreno. Quindi ora basta teoria ma ciak….azione.
Chi seminerà, raccoglierà…!!
devo riuscire ad andare alla prossima riuniune e scoprire di più …
ok ci vediamo il 4 .12
ti mando la mail
affascinante
se non ci fossero 300 km a separarci sarei già lì munita di zappetta. Non sai quanto mi piacerebbe prendermi cura di un orticello, magari vicino a quello di Cleofe! Pazienza, per ora mi accontento di quello della suocera o del mercato di Campagna Amica, dove posso scegliere cosa e quanto comprare.
E’ un’iniziativa fantastica e poi c’è una tal soddisfazione a mangiare ciò che si produce da soli. Non vi nascondo che vi invidio un po’. E per chi sta lontano, ché mica sono l’unica, poi raccontateci del vostro incontro….siamo curiosi, oltre che invidiosi!
Che meraviglia! Un mondo dedicato al vero cibo ed all’aiuto alla Madre Terra a ri-fertilizzarsi naturalmente autonomamente… un mondo basato sullo scambio e sulla fratellanza e, come ho già detto e vorrei sottolineare: sulla fertilità.
Un mondo surreale che ci rimette su quei passi che ormai non riuscivamo più a fare, su quel sentiero che il denaro e la società moderna ci ha fatto smarrire! Queste foto sono pura poesia di un mondo che, con piacere, vedo non è scomparso! Continuate ( e continuiamo) così!
Sandra..magari Sandra, avremmo potuto seminare gli zolfini…. si si si lo so lo so ..
che ci vuole la terra del Pratomagno… ma ci saremmo divertite …
Ciao a tutt*.
Non mi sono ancora prenotata perché il 4 dicembre è la giornata di mobilitazione nazionale per l’acqua pubblica in vista del referendum contro la privatizzazione, giornata in cui si scende in piazza per chiedere una moratoria che blocchi immediatamente i processi di privatizzazione.
So che ne hai parlato in questo blog e immagino che probabilmente buona parte di chi ti legge è sensibile al tema.
Perché non ci inventiamo un modo per non sovrapporre le due cose? Magari coinvolgendo anche Gian Carlo, potrebbe venire in piazza dove tra l’altro ci sarà un pranzo sociale biologico, magari ci troviamo lì. Oppure potremmo decidere di rimandare, cosa che attraverso questo passaggio potrebbe dare anche un segnale importante. Che ne dite?
Buon lavoro
Eleonora
ciao a tutti… che meravigliosa questa idea!!!
sei già a 39? io metto il dito qui sotto
Ele, la manifestazione ? dove?
chi semina … raccoglie!
bella la metafora…
In tutta italia. Sto andando al corteo all’aquila per cui non faccio in tempo a spiegare tutto, ma vi lascio un pò di link.
Il sito di informazioni;
le varie iniziative in giro per l’italia:
per il lazio.
Un saluto
Eleonora
@stelladisale: infatti la mia speranza sarebbe che gente da tutta l’italia comninciasse a coltivare piccoli pezzetti di terra seguendo magari metodi analoghi a quello di Gian Carlo, e la cosa si diffondesse magari proprio attraverso le persone che compongono i GAS, che sono già sensibili in questo senso :-)
Non ce la fai proprio, eh?
@roberta cobrizo, sabrina, maria grazia, ZiaTati, Valentina e Sandra: tranquille, appena capisco qualcosa di verza, carotine e tutto il resto condivido alla velocità della luce!
@jennifer, k@tia, cinzia: speriamo… io tifo per la diffusione a tappeto, poi man mano vi racconto che succede così magari se tutti capiranno che è possibile verrà più facile cominciare.
@loretta: ma ti pare che non trovo una passaporta a Formello? Mi sembrava giusto di averne vista una sotto forma di fiasco di vino vecchio, tutto sporco (di vetro, ovviamente) gettata sulla stradina dentro uno dei cespugli dove raccogliamo le more in estate…
Ringrazia ancora quella perla di Emiliano per avermi regalato Fukuoka… prometto che farò fruttare ogni goccia di conoscenza che riuscirò a estrarne :-)
p.s.: “Approva nella natura quello che non capisci e loda questa ignoranza, perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato non ha distrutto”… meraviglioso… ogni *singola* frase di quello scritto è meravigliosa :-)
@silvia: non lo so… Gian Carlo dice che non vuole assolutamente che il suo modo di coltivare trovi una definizione o sia identificato in qualche modo. Lui dice che non coltiva la terra, ma si fa coltivare dalla terra :-)
Comunque adesso vado a guardare cos’è l’orto sinergico, che ovviamente mi sono incuriosita (e che te lo dico…)
@glu.fri: tu vivi a Buenos Aires, vero? Mannaggia co ‘sta soja. Ce la stanno cercando di infilare dappertutto, non sanno più come smaltirla.
@claudia: Hai visto sul sito polyface c’è l’espressione “beyond organic”. Come si tradurrà in italiano? “al di là del bio”? “oltre il bio”? interessante…
E a te ti ci vedo un sacchissimo a coltivare un fazzoletto di terra… sai che bello scambiarci semi antichi per posta? E magari qualcuno anche da vicino… :-)
@soniuccia68: Mi sono dimenticata di dire che uno dei tipi di frumento che Gian Carlo sta seminando è proprio il vostro, il famoso San Pastore :-)
Sì che ci avviciniamo alla terra, e appena posso vengo ad avvicinarmi anche alla vostra… voglio rivedervi!!!
@anna: ehssì, agricoltura urbana o anche vicin-urbana :-)
Quando sento come si stanno muovendo all’estero provo un misto di invidia e voglia di fare…
Mi vergogno di dire che non conoscevo l’iniziativa di cui parli della Garbatella. Appena finisco di rispondere qui vado subito a dare uno sguardo in rete.
@gloria: daaaaaaaiiii!!! Vieni!!
@cembolina: se ci vai facci un report mi raccomando :-)
@loretonemi: a chi lo dici :-)
@giorgia: esatto, hai descritto in tre parole l’essenza del progetto di Gian Carlo! Mi sento così orgogliosa quando il messaggio passa in modo tanto preciso. O siete voi che siete predisposti? Spero sia è un incontro delle due cose :-)
@Sandra: non ci giurerei, ma mi sembra di aver sentito Gian Carlo che diceva a proposito dei pomodori San Marzano che non c’è alcun problema a coltivarli lì. E se ci crescono i San Marzano, magari anche gli zolfini… chissà… tu portali :-)
@ele: Mannaggia, non ci avevo fatto caso e ormai è tardi per rimandare tutto. Magari però visto che da Gian Carlo la lezione dovrebbe finire verso mezzogiorno e mezzo chi vuole potrebbe muoversi per venire lì in piazza?!
@enza: scrivimi in mail che ti prenoto! Ci sono ancora pochissimi posti :-P
@izn, ho visto che parli di orto sinergico, nel caso non l’avessi trovato il guru :-) è Nicola
invece una versione di Fukuoka riadattata in veste italiana (il clima giapponese, si sa è piuttosto diverso) è questa, sì lo so sono 40 pagine, ma non tutte sono interessanti… ;-)
buon divertimento con la terra, vedrai è meno ostica di quel che sembra e sicuramente moooooooooolto meno della pasta madre!
Non ci posso credere! Ed io che non riesco a produrre due pomodori da un pezzo di terra in gestione….
Il metodo deve essere veramente interessante considerati i risultati ma come fare per apprenderlo a distanza?? Nessuna replica nei dintorni di Palermo? Qualcuno che voglia provare a fare gruppo gcs??
Dimenticavo di ringraziare izn……..grazie!!
E’ un po’ che seguo questo blog anche se non commento mai, ma su questa cosa del 4 stavolta sono rimasto deluso da Izn e anche da Gian Carlo, ammesso che lo abbia saputo! Sinceramente mi aspettavo un coinvolgimento maggiore, e anche un grazie! Non un oh mannaggino come nei soliti blog-modi dove se si ‘contesta troppo’ il blogger lui gentilmente liquida… Finchè è su articoli, opinioni, ragioni o torti lasciamo stare a ciascuno il suo orgoglio. Ma in queste situazioni di collettività l’orgoglio del voler fare la propria cosa è un pò triste. Forse sono abituato male, ma le antiche regole vogliono che non ci si accavalli e che non è mai troppo tardi per rimandare se c’è una cosa di interesse collettivo nello stesso giorno, e non è mai troppo tardi per lasciare un attimo il proprio orticello… Come facciamo se ognuno parla di e porta avanti solo le sue cose? Il clima che respiriamo ci ha davvero prosciugato così a fondo quella solidarietà reciproca – che non è solo adesione ma coinvolgimento attivo – che ci faceva uscire dai nostri quadratini per apprezzare e sostenere i quadratini (o quadratoni) della collettività?
E poi mi fai il post sull’arsenico…
@emilio: ciao Emilio, mi fa piacere che tu abbia deciso di commentare. Non ho capito però che vuol dire che ti aspettavi dei ringraziamenti, perdonami :-/
E anche la parte dove ho liquidato qualcuno… davvero non capisco, a volte però con tutte le cose che ho da fare forse sono un po’ brusca e non me ne rendo conto, posso chiederti di essere più preciso sul motivo della tua delusione?
Se ti riferisci al fatto che la data della riunione da Giancarlo e quella della manifestazione sull’acqua pubblica si accavallano, ho scritto nei commenti che subito dopo Giancarlo tutti quelli che volevano avrebbero potuto scappare alla manifestazione; il problema è che incastrare le vite di quaranta persone con bambini e impegni personali non è affatto semplice, e per rispetto nei loro confronti non potevo cambiare la data.
Ad ogni modo io credo che non è che tutti debbano per forza combattere sullo stesso fronte, sarebbe impensabile; l’importante è che tutti si muovano nella stessa direzione anche combattendo su fronti diversi; non si tratta di portare avanti ognuno le sue cose, le cose che portiamo avanti sono per tutti.
Il post sull’arsenico è un discorso parallelo a quello dell’acqua pubblica; oltre ad essere pubblica l’acqua dev’essere potabile, altrimenti che ce ne facciamo?
[…] tutto questo, quando izn (che ho citato più volte per la pasta madre) ci ha proposto in questo post di partecipare all’incontro sui GCS (Gruppi di Coltivazione Solidale) organizzato da Gian […]
Siamo due amiche di Roma interessate al progetto GCS di Giancarlo,se ancora cercate gente,rispondeteci all’email.
saluti
Daniela e Graziella di Roma
@daniela: provate a scrivere una mail ad Annamaria Maresca (il suo indirizzo è in quest’altro post); non conosco bene la situazione delle iscrizioni, ma lei saprà sicuramente essere molto più precisa di me :-)
salve, scrivo d bergamo, sono molto interessata al progetto aperta campagna, è possibile avere la mail di giancarlo capello, desidererei avere alcune informazioni. grazie
milleù
luisa
Ciao Izzz! …Ormai il tuo nik l’ho abbreviato cosi! Ora sei IZZ. Sai caro, dico a mio marito, IZZ ha postato queta notizia, IZZ ha scritto…e IZZdi qua e IZZ di la…sei forte davvero!!! E questo meraviglioso uomo mi piace da impazzire anndiamo a trovarlo? Ti aspetto, presto presto. Baci.
Salve!!
sto progettando un campo in permacoltura PROPRIO a formello e vorrei avere i tuoi contatti e quelli del signor cappello. Ti prego di contattarmi alla mia mail, ho bisogno di parlare con tutti e due di questo progetto che vogliamo portare avanti io ed un mio carissimo amico. Ti prego di contattarmi!!!