È passato quasi un anno dall'ultimo articolo di questa rubrica sull'agricoltura; avevo promesso di raccontarvi l'andamento dell'orto sul terrazzo e di darvi magari un po' di dritte su come farlo prosperare, ed eccomi qui a raccontarvi successi e fallimenti.
L'anno scorso avevo piantato semi di zucchine, fagiolini, carote, qualche piantina di pomodoro e un paio di piccole zucche, e avevo cominciato a sperimentare con i fiori, dopo aver appreso che sono importanti per attirare gli insetti utili per le piante e in generale fondamentali per la sopravvivenza delle api. Ebbene in Luglio come sapete sono stata fuori per un mese, e ho lasciato a una signora di mia conoscenza l'incombenza (pagata) di bagnare le piante; in Agosto le piccole erano quasi tutte sull'orlo della morte.
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Bello, bellissimo post! Pieno di consigli utili, ma anche fonte di dubbi e domande, tipo:
1- Hai detto che un tuo errore è stato prendere terra appena comprata dal vivaio…ma come fare altrimenti? Ok, potrei prendere la terra da qualche terreno qui vicino, io che sono in campagna, ma se fosse tremendamente difficile causa troppi trattamenti agricoli? O se abitassi in città?
2- Non riesco bene a capire perché il letame no. Non che voglia usarlo, andrebbero benissimo gli altri metodi, è una mia curiosità intellettuale. Nel senso: per millenni il passaggio di erbivori e animali vari nei campi è stata l’unica fonte di fertilità, come lo è stata negli ambienti selvatici, insieme alla decomposizione di corpi e foglie morte. Perché dici che non andrebbe usato in agricoltura? Leggevo di fattorie virtuose, tipo quella di Joel Salatin citata da Pollan in “Il dilemma dell’onnivoro” che sfruttano proprio le deiezioni di mucche e galline come unica fonte di nutrimento per i campi, che sono in supersalute e danno da mangiare agli animali di continuo…ho un po’ di confusione, sob..
Grazie per le tue sperimentazioni e questo gran lavoro, io sto riuscendo a non far morire 3 piante di rucola e una di lamponi, e non è poco…spero di riuscire presto a fare ancora meglio!
P.S: Dici che il gatto se ci sono le pigne non scava? Non per tirartela, ma secondo me le butta giù in un attimo e ci si diverte pure :) Meglio i cocci! Ma se mi smentisci sarò superfelice, io non ho un gatto scavatore, ma i miei vicini sì…ed è decisamente un cittadino del mondo, maledizione…
@Claudia: Grazie tesoro, in realtà ci speravo proprio che fosse foriero di dubbi e domande, che mi sembra sempre di dire la metà di quello che vorrei! :-)
Per quanto riguarda la terra, quello che intendevo è che prima di metterci un seme o una pianta secondo me converrebbe tenere un vaso a erbette spontanee o insomma piantine che non richiedano molto, mettendoci sopra gli scarti delle verdure che si mangiano etc e magari usare quella terra dopo qualche mese o meglio un anno, senza rivoltarla né scavarla, quindi nello stesso vaso, per poi piantare in “inerbito” a quel punto.
In realtà mi parlano tutti molto bene anche del concime di lombrico, per quanto la cosa migliore sarebbe se dentro la suddetta terra ci fossero proprio i lombrichi veri (in vasi molto grandi sopravvivono, ho notato). Non scherzo, io quando li trovo in giro nel patio li prelevo e li… trasferisco! :-)
Per quanto riguarda la concimazione, è vero che per millenni gli erbivori hanno pascolato, ma di solito si muovono, vale a dire magari si fermano sul prato qualche tempo e poi si trasferiscono altrove. In questo modo l’apporto di letame è minimo, e passa tanto tempo prima che venga “depositato” di nuovo. Podolinsky se ricordi lo spiegava in un post che scrissi qualche tempo fa.
Per quanto riguarda invece i gatti, le pigne sono solo una flebile speranza!! Per adesso i cocci funzionano ma non sono infallibili, ma prima o poi una soluzione la troverò ormai è diventata una lotta all’ultimo sangue tra me e i gatti! Ho provato anche la rete per le galline messa sulla terra, ma oltre a essere scomodissima i gatti infilano le maledette zampette tra una maglia e l’altra e riescono a scavare lo stesso! >:-(
Anche la mia gatta scava e sono riuscita a risolvere il problema mettendo una rete a maglie strette o in alternativa appoggiare sui vasi dei rami di pungitopo o delle bucce di agrumi, che ai gatti non piacciono. Ma, come si sa, ogni gatto è un unicum!