Adesso vi racconto di quando l’anno scorso in Sardegna avevo una gran voglia di granola e sono andata nell’unico negozio bio di Palau, e ho avuto la malaugurata idea di leggere tutte le etichette dei pacchetti supercolorati e dall’aspetto affidabiliZZimo che erano sugli scaffali, e vi dico che non erano poche.
Dieci minuti dopo ero fuori al negozio con la faccia arrabbiata e una sola domanda: “ma perché l’olio di palma lo mettono proprio *dappertutto*!!??” Praticamente tutta la linea Krunchy era a base di grasso di palma. Adesso ho visto che al Naturasì ci sono anche vari pacchetti che al posto del grasso di palma usano l’olio di girasole disodorato, e nulla mi toglie dalla testa che il merito è dei compratori, che sempre di più stanno boicottando l’uso dell’olio di palma, per motivi soprattutto etici.
Il motivo di tanta presenzialità ovviamente è il costo: la granola a base di olio di palma costa meno di 8 euro al chilo, mentre quella con l’olio di girasole ne costa più di 10. Uno si potrebbe anche accontentare del muesli di base, quello classico, ma a me piace quello croccante tutto raggrumato, non so se avete presente :-9
Al momento mi accontentai di quello normale, ma *senza* olio di palma (anche perché in Sardegna come tutti sanno si può benissimo vivere anche solo di aria profumata di iodio e macchia mediterranea); ciò non toglie che mi si alzò l’antenna–cerca–ricetta e così, appena ci sono inciampata, ho deciso di provarne un paio tra quelle che mi sembravano più convincenti (per la precisione questa e questa).
La prima, alla mela, era veramente ottima, solo che il grano saraceno e la quinoa ammollata posso assicurarvi che non funzionano nella granola (io non so come abbiano fatto loro), perché rimangono dure come la pietra. La rifaccio sicuramente, ma devo trovare un modo di sostituire i chicchi di cemento e fare qualche altra correzione, ad esempio il cocco (come ho fatto stavolta) va aggiunto dopo, perché è impossibile non bruciarlo in cottura.
Questo che vi faccio vedere è il mio secondo tentativo, la ricetta che vi ho linkato sopra al cioccolato. L’ho dovuta cambiare un pochino perché qualche ingrediente mi mancava (avete presente quel momento di terrore quando, rigorosamente di domenica, scavate tra pacchetti e vasetti, compreso l’archivio di emergenza, e tirate fuori l’urlo fatidico in crescendo progressivo: “non ci sono i fiocchi d’avena??? Ma come è possibile!! Come posso non essermi resa conto che HO FINITO I FIOCCHI D’AVENAAAA!!!??”
Ecco, più meno così. Per fortuna avevo dei fiocchi di grano saraceno (e incredibilmente pure quelli di quinoa) e ho ripiegato su quelli, che però sono un po’ più sottili e delicati quindi ho dovuto aggiustare un po’ i tempi di cottura etc.
Alla fine ho ottenuto una granola così buona, ma così buona, che mi dovete perdonare la foto, ma era rimasto solo quel cucchiaio (che poi si è volatilizzato subito dopo) e appena la rifaccio ve la rifotografo, prometto. Perché, non so se avete notato, ma la granola va su tutto!! Nello yogurt, nei latti animali o vegetali che siano, mangiata dal vasetto a cucchiaiate e altre varie ed eventuali; nella fattispecie è piaciuta molto anche alla minizac (che intanto mi sta diventando una media-zac), e quando qualcosa piace a lei, potete stare certi che finisce alla velocità della luce, soprattutto adesso che ha imparato ad aprire il frigorifero (e arriva ai ripiani giusti).
Mi potreste obiettare che negli ingredienti figurano varie cose che di solito nelle nostre case non si trovano facilmente, ma tenete conto che in questo tipo di ricette potete sperimentare quanto volete (ecco perché ho scritto “customizzabile”); provate a sostituire l’olio di cocco con il grasso che preferite (uno però che regga bene la cottura, eh), le albicocche secche con la frutta secca che vi piace di più, i fiocchi d’avena con quelli che preferite (non di un tipo troppo sottile, perché in forno si brucia) etc. Io rispetto alla ricetta di partenza ho fatto mezza dose, ho sostituito lo xylitolo (!?) con il mascobado (ma ci vedo bene anche quello di fiori di cocco, tanto per rimanere in tema), le mandorle alle nocciole e pecan, e le albicocche secche alle bacche di goji.
Ho anche ridotto un bel po’ la dose di olio di cocco (ho fatto mezza dose, e dalla huge quantità di 125 grammi a 80 grammi), e secondo me si può ridurre ulteriormente almeno di un altra trentina di grammi. E ho pure omesso i bianchi d’uovo, che avrebbero, a quanto c’è scritto nella ricetta originale, reso il tutto più morbido (per caso l’ho già detto che mi piacciono le cose croccanti?? Noooooooo).
Comunque in questa versione la granola è pure gluten free (che non guasta mai) e piena di cose buone e sane, tipo i semi oleosi di zucca e girasole (pure quelli personalizzabili a piacimento). Voi provate, è semplice e veloce da fare, l’unica cosa da tenere sotto controllo è la temperatura del forno e la durata della tostatura, perché essendo tutte cose di grandezza diversa è facile che si scuriscano troppo, e in quel caso potrebbero diventare amare.
Per i puristi: “customizzare” è linguaggio informatico! Non mi venite a dire tutto buono tutto bello però meglio parlare in italiano etc; *adoro* la lingua italiana, ma mi piace sentirmi libera di spaziare e usare tutto l’usabile (e mi piacciono un sacco i neologismi, le contaminazioni e tutto il resto appresso).
Ingredienti:
50 grammi (ma anche meno) di zucchero integrale (io mascobado)
mezzo cucchiaio di cannella
80 grammi di olio di cocco (ma anche meno)
90 grammi di fiocchi di grano saraceno (o d’avena)
50 grammi di fiocchi di quinoa (o altri fiocchi d’avena)
1/2 cucchiaino di fiocchi di sale maldon
40 grammi di semi di girasole e di zucca
110 grammi di mandorle (ammollate in acqua pura per una notte)
40 grammi di cioccolata fondente al 70%
30 grammi di albicocche secche tagliate a pezzetti
20 grammi di scaglie di cocco (quelle grandi, non il cocco grattugiato)
Per prima cosa togliete le mandorle dall’acqua, asportate la pellicina e mettetele ad asciugare all’aria su un canovaccio pulito.
Preriscaldate il forno a 170°C, in modalità statica. Nella ricetta c’è scritto di preparare una teglia da forno con un po’ di carta forno, siccome io quando posso cerco di evitarla (a quanto ho capito si tratta di carta ricoperta di silicone), ho usato una semplicissima teglia da forno di ferro (senza nessun tipo di grasso), che sta scalando i primi posti della classifica per l’oggetto più usato nella cucina del pasto nudo.
Mettete lo zucchero nel frullatore e fatelo diventare più sottile possibile (magari senza scaldarlo troppo). Deve diventare come “fairy dust” (polvere di fata! Gli Irlandesi sono troppo carini <3 :-))
Prendete una ciotola di vetro grande, metteteci lo zucchero frullato, l’olio di cocco, che deve essere sciolto (se è duro mettetelo trenta secondi a sciogliere in un pentolino a fiamma bassa bassa), e la cannella, e mescolate bene.
Aggiungete i fiocchi di grano saraceno e di quinoa (o di avena), i fiocchi di sale, le mandorle tagliate molto grossolanamente con il coltello e i semi di zucca e di girasole. Mescolate per bene e spargete il tutto sulla teglia di ferro, in uno strato di circa un centimetro. Mettete tutto in forno e lasciatecelo per un 15/20 minuti (controllate che non si scuriscano i fiocchi di cereali e non-cereali!).
Se volete dei pezzettoni di granola e non una granola un po’ polverosa (io, io io!!) *non* mescolate durante la cottura, e quando la tirate fuori dal forno lasciatela raffreddare come sta, e rompetela dopo con una pressione delle mani.
Trascorso questo tempo, lasciate raffreddare completamente, poi aggiungete le albicocche secche, la cioccolata che avrete tagliato a pezzetti, e le scaglie di cocco.
Conservate il tutto in frigo, in un barattolo di vetro (mi raccomando il catenaccio alla porta del frigo, uno grande!).
Vabbè! ho già la salivazione a mille! Questa la dobbiamo provare al volissimo (e credo di avere pure sia fiocchi di aveva che di grano saraceno – yuppi!!!). Avevo notato anche io che nella granola comprata c’è sempre olio di palma e anche l’olio di semi di girasole mi fa storcere un po’ il naso (perché è un’altra cosa che si trova dappertutto, anche dove non te l’aspetti, e ho sempre paura che si finisca per esagerare con gli omega 6) e così fino ad ora ho sempre ripiegato nel muesli anche self-made. Ma la granola è un’altra cosa! Tra l’altro anche io mi sto convertendo al ferro che pian piano sto imparando a gestire (per le padelle è solo una questione di imparare a capire quale sia la giusta temperatura per i vari alimenti e per le varie preparazioni e se la azzecchi non si attacca nulla; le teglie da forno non so, devo ancora sperimentare).
Grazie Izn!
ora voglio sapere tutto, ma proprio tutto su questa teglia di ferro. Dicci dicci
Mi associo alla richiesta di Lella, soprattutto dopo aver letto nel tuo articolo della presunta presenza di silicone nella carta da forno (argomento che intendo approfondire con un po di ricerca su gogol)
Perché non ti piace lo xilitolo? In Germania lo vendevano tutti i negozi bio, è uno zucchero tratto dalla corteccia della betulla che ha proprietà anticarie e ha la metà delle calorie dello zucchero! Una volta ci ho fatto I biscotti, ho smesso perché ha purtroppo un orribile effetto collaterale: a causa del diverso metabolismo, è LETALE per i cani, anche in piccole quantità. E non sa maniche un cane per sbaglio rubi un biscotto allo xilitolo!! Però è uno zucchero naturale al 100%
domanda: la tua affermazione circa la carta da forno mi ha fatto “preoccupare”, H fatto quindi un giretto su google alla ricerca di info. Non ho trovato nulla di allarmate. Perdona la richiesta quindi la mia richiesta: mi puoi dare qualche riferimento dove trovare dettagli sulla esentuale “pericolosità” di questo accessori da me utilizzatissimo?
Aspetto notizie sulla carta forno. Mamma mia anche questa da abolire? Domani mi procuro il necessario e provo la granola che mi ispira assai
Mmmm… non mi piace la granola che si trova in negozio, perche’ ha sempre qualche ingrediente che non mi convince fino in fondo (oli vari in primis, come hai scritto tu).
E sai cosa? Ho un sacco di barattoli e sacchetti quasi-alla-fine da smaltire (fiocchi di riso, semi di zucca, prugne secche…) e mi sa che la provero’ al piu’ presto!!
Unica cosa: dopo un periodo di sperimentazione, ho capito che l’olio di cocco non fa per me; qui lo mettono ovunque, ed e’ a chilometro quasi-zero, visto che (in Mozambico, per esempio) ci sono delle piantagioni spaziali -e bio, chiaro, ma non tanto per scelta, quanto perche’ proprio non c’hanno i soldi per comprare nulla di chimico da metterci sopra. Pero’ sia quello normale spremuto a freddo etc etc che quello inodore mi sembrano troppo carichi, per i miei gusti. Dici che l’olio ci va proprio? Olio di oliva leggero leggero e’ una bestemmia? E se usassi il ghi?
Pietro: pare sia la norma, rivestire la carta forno di un sottilissimo strato di silicone (non saprei cosa scegliere, se l’alternativa e’ l’acido solforico :-) )
http://it.wikipedia.org/wiki/Carta_da_forno
La granoooola *_*
La scoprii nei whole foods di New York, e la prima cosa che pensai fu che non credevo che un elemento da colazione potesse essere così dolce (che detto da un qualunque Italiano che assiste al consumo di cornetti al bar è tutto un dire). Però mi piacque l’idea e da allora cominciai a farmela sempre da sola per farla poco dolce.
Voglio assolutamente provare il tuo mix! :D
Argomento xilitolo: ma il sapore?? Io non lo reggo (saro’ un cane?)
Anche qui adesso c’e’ sta mania del drastico (no zucchero, no burro, no grano, no carboidrati, no torte nemmeno al compleanno del bambino… ;-) )
Il cuoco del negozio/ristorante bio vicino a casa mi ha fatto assaggiare un nuovo gelato vegan che sta per mettere nel menu, per sapere la mia opinione. Fantastico. Leggero, fresco, fatto col latte di cocco. Pero’ il retrogusto di xilitolo, cosi’ …no so come definirlo…freddo? rovinava tutto. Gli ho detto: “mmm…buono e’ buono…ma sento un retrogusto di… come dire…gomma da masticare?” :-D
Gnam!! Anche io faccio la granola. Di solito metto anche un po’ di miele e la faccio amalgamare sul fuoco per qualche minuto. L’olio di cocco regge bene la cottura a 170 gradi? Grazie!
Perché ammollare le mandorle per una notte?
in effetti un leggero gusto di gomma da masticare rimane….. :-)