Qui sul pianeta pasto nudo, se la vita ci dà limoni, noi facciamo, nell’ordine: limonate, marmellate, conserve varie, tisane antibiotiche, e creme deliziose da spalmare sul pane, come questo lemon curd, ampiamente personalizzabile e veramente delizioso per chi non ama i dolci troppo sdolcinati :-)
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In verità vi dico che amo quasi tutti i tipi di frutta (con poche eccezioni tipo i Kiwi, bleah), ma se potessi scegliere cosa piantare nel mio giardino non esiterei: agrumi!!! Agrumi di ogni tipo, come se piovesse. Li trovo affascinanti e carnali, con quella buccia rugosa e ripiegata su se stessa, e ad esempio sono innamorata dei cedri e di quella specie di limoni che si chiamano dita di buddha, li avete mai visti? Sono stratosfericamente belli, mi ipnotizzano. Tra l’altro immagino ci si possano fare dei canditi spettacolari (e mica solo quelli… guardate qui, qui e qui.
È una vita che volevo fare questa crema inglese, che conoscevo solo in versione industriale; spopolava anni fa sulla rete, e precisamente nel 2006 (argh… *8* anni fa :-P) da Sigrid e l’anno dopo in due versioni, di cui una light, da Francesca, qui e qui. Anche la poetica Pinella ne ha fatta una versione, quella di Maurizio Santin, la trovate qui.
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Ho surfato un bel po’, che di ricette appunto ormai ce ne sono tante, o meglio sempre più o meno la stessa in molte varianti (guardate questa della BBC ad esempio), poi sono approdata su un lemon curd “improved” di David Lebovitz che mi è piaciuto subito, perché prevede molto meno burro e zucchero rispetto alle altre (tipo questa con 450 grammi di zucchero!); inoltre non usa amido di mais o altri addensanti, come ad esempio qui.
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Il Lebovitz (del quale tra parentesi dopo aver provato il pan di spezie che sapete mi fido ciecamente) spiega che tutto il procedimento, che di solito si fa a bagnomaria, si può anche fare direttamente sul fuoco se siete esperti e temerari; io ho fatto tutto a bagnomaria che non si sa mai O.O Magari la prossima volta provo eh :-P
Per il resto ho seguito tutto il suo procedimento fedelmente, con l’unica differenza rispetto alla sua ricetta che ho aggiunto pure la scorza grattata dei limoni visto che avevo dei limoni meravigliosi appena colti :-) Ho letto altrove che questa crema si può fare anche usando solo tuorli (più tuorli si mettono più viene densa) e credo (ma non garantisco verità) sia questo il motivo per cui alcune lemon curd che ho visto in giro sono decisamente più scure e hanno un aspetto più… gelatinoso.
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Le uova le ho usate senza pellicina, non so se voi lo fate — io lo sapete che ho tendenze ossessive — e quindi buco la pellicina, faccio uscire il rosso dell’uovo e uso quello. Pare che questo accorgimento serva a non dare alle creme quel sapore di uovo un po’ fastidioso. La togliete anche voi veroooo? Ditemi che non devo preparare sùbito la borsa per il manicomio %-P

Bòn, passo direttamente a raccontarvi la ricetta che dopo scappo a scrivere, il lunedì è giorno di lavoro intenso. Stamattina ho iniziato la giornata visionando un video di produttori altoatesini e subito dopo uno di un bellissimo mugnaio siciliano. Mi ha dato una sensazione meravigliosa, di totalità, vedere come due luoghi tanto diversi e lontani della nostra Italia siano solidamente accomunati dalla passione per ciò che si fa, e da gesti antichi recuperati e valorizzati. Ve l’ho già detto che adoro il lavoro che sto facendo? E buon inizio di settimana a tutti voi :-)

Ingredienti:
125 grammi di succo di limone
la scorza grattugiata di tre limoni piccoli
100 grammi di zucchero grezzo chiaro
85 grammi di burro felice
4 uova (2 rossi e due uova intere)
1 presa di sale

Per prima cosa prendete il vasetto destinato ad accogliere il futuro lemon curd, metteteci sopra un colino e mettetelo da parte.
Mescolate in una ciotola (o un pentolino) che possa andare a bagnomaria il succo di limone con lo zucchero, i rossi d’uovo e le due uova intere (senza pellicina, ehm) e il sale.
Aggiungete poi il burro tagliato a cubetti, mettete il tutto a bagnomaria (la pentola non dovrebbe toccare il fondo dell’altra; la mia toccava ma la fiamma era stra-bassa e avevo messo il rompifiamma) e cominciate a mescolare. Io ho usato inizialmente la frusta e poi un cucchiaio di legno. Ci vorrà una mezz’oretta circa, poi la crema comincerà ad addensarsi. Sarà pronta quando lasciandola ricadere dal cucchiaio rimarrà un… bassorilievo :-D
A questo punto passate immediatamente la crema nel colino e schiacciatela con il cucchiaio di legno per farla passare attraverso le maglie, dentro il vasetto.
Tutto qui! Potete conservarla per quattro o cinque giorni (ma finirà molto prima), ed è decisamente molto più adatta a essere spalmata sul pane che mangiata a cucchiaiate, soprattutto in questa versione con poco burro, a meno che non adoriate i sapori super limonosi. Come me :-)