E finalmente vi parlo di Bio&Sisto! Non vedevo l’ora di raccontarvi, ma questi giorni sono veramente febbrili, tra acciacchi vari, miei e del computer, la newsletter di novembre (l’avete ricevuta, verooo?) e un milione di cose burocratiche da sbrigare (e io odio le cose burocratiche!).
Dell’azienda agricola di Renato Sisto ne ho sentito parlare per la prima volta da Daniele Pignone, in arte Pignasmile, un ragazzo giovane ma molto interessante* (non fatevi venire strane idee, potrei essere sua nonna!) che si occupa di tutta la loro comunicazione via social, ma ha anche il plus non indifferente di avere una grande passione per la gente, per il cibo consapevole e per l’interazione tra le due cose :-)
È stato lui ad avere l’idea di organizzare un intervento del pasto nudo giù da loro, approfittando del fatto che scendevo a Bari per fare il seminario all’Hub sull’alimentazione di cui vi ho parlato, e ha avuto anche la pazienza di scrivermi (e riscrivermi, e riscrivermi, e telefonarmi) e insomma organizzare la mia disorganizzazione in ben tre laboratori distinti.
In uno di questi ho pensato di tirare dentro la mia bellissima amica che vedete qui sopra Anna Gentile, detta Anna the Nice dal nome del suo bel blog, e che guarda caso abita proprio a due passi da Bio&Sisto e cucina da dio :-)
Alla fine ci siamo decisi per una giornata le cui prime ore sarebbero state dedicate a una passeggiata nell’orto dell’azienda, per raccogliere tutti i vari ortaggi che ci sarebbero serviti per i laboratori, dopo di che avremmo prima chiacchierato e spiegato come riutilizzare gli scarti della pasta madre, poi avremmo cucinato con Anna le sue meravigliose polpette di pane, e dopo avrei dovuto preparare una grande insalata con tutte le erbette possibili e immaginabili.
Quest’ultimo step purtroppo abbiamo dovuto saltarlo perché ci siamo attardati troppo nei primi due!
In effetti a parte l’insalata la giornata è stata meravigliosa. Visto che la sera prima aveva piovuto ci siamo prima tutti imbustati le scarpe (cioè ci siamo legati delle buste attorno ai piedi altrimenti ci saremmo ritrovati delle scarpe di fango pesantissime tipo palombaro) e poi abbiamo visitato tutti i vari campi (l’azienda conta tipo 19 ettari di terra) raccogliendo quello che ci serviva per gli esperimenti che avremmo fatto dopo.
Con noi c’era la mitica Marina di “Amula cucina creativa”, una vera e propria esperta di erbe spontanee (che per me sono la radice della cucina consapevole), che ci chiariva tutti i vari dubbi sulle piantine, conosciute o sconosciute che fossero, e rispondeva con una pazienza infinita a tutte le domande che le facevamo.
Ho scoperto un sacco di piantine che non conoscevo, tra cui le Colerizze (in gergo Col’rizz), l’erba autoctona del posto che vedete nella foto di apertura, e che all’aspetto somiglia molto alla “minestra napoletana”, una pianta squisita che ho scoperto l’anno scorso, e di cui vi parlerò molto presto. Ho fotografato anche la pianta qua sotto ma non riesco a ricordare cos’era, Marina tu che dici? Illuminaci! :-)
Sono rimasta molto colpita da Bio&Sisto, e devo dire la verità, non me lo aspettavo da un’azienda appena nata. Ho avuto occasione di parlare a lungo sia con Renato Sisto, sia con sua moglie Amelia, e ho conosciuto anche il loro primogenito Danilo e i loro cinque (5!) gatti: Mao, Iago, Nala, Alice e Kira. Mi manca solo la seconda figlia, Noemi, ma Amelia me ne ha parlato con così tanto amore materno che è come se l’avessi conosciuta! La loro presa di coscienza è cominciata, come per tanti di noi (una grande percentuale di pastonudisti ha una storia simile alle spalle), con uno spavento dovuto a un problema di salute: Renato ha rischiato la dialisi, e questo episodio l’ha indotto a riflettere profondamente e a rivedere la sua vita.
Il primo passo è stato spostarsi a vivere in campagna, e da lì ad avvicinarsi all’agricoltura il passo è stato molto breve. Renato sul blog di Bio&Sisto spiega che lo scopo del loro progetto non è arricchirsi seguendo la moda imperante del biologico, ma semplicemente “stare bene e far star bene”. In parole povere, il progetto consiste in una finestra sul sito di Bio&Sisto, dalla quale ci si può affacciare, controllare quali prodotti sono disponibili e ordinarli online.
Questo per la parte pratica. Per quella sociale, vi copio incollo le loro parole, che dicono tutto molto meglio di quanto potrei dirlo io stessa (anche perché non faccio altro che scrivere la stessa cosa da quello che ormai mi sembra un secolo, eheheh): “…è proprio con questo blog che speriamo di poter discutere e condividere con voi argomenti che ci stanno particolarmente a cuore come la sostenibilità, la solidarietà, la sana alimentazione, il riciclo ed il riuso, l’agricoltura biologica in tutte le sue forme ed evoluzioni, la cultura e l’arte, la mobilità sostenibile e tanto altro ancora. È con il blog che contiamo di coinvolgervi nelle nostre attività di divulgazione, di approfondimento, di divertimento e finanche nelle nostre scelte. Sì, avete capito bene, le scelte, perché sono le proprio le scelte, consapevoli e responsabili, lo strumento più potente che abbiamo per cambiare e migliorare la nostra società ed il mondo intero.
Per questo confidiamo in voi e nella vostra partecipazione attiva, poiché è grazie a voi che ci auguriamo che questo blog diventi un virus contagioso per giovani e meno giovani, che possa dimostrare come nel pieno equilibrio con la nostra terra e con tutti gli esseri viventi, si possa decrescere felicemente e prosperare grazie alle tradizioni, l’enogastronomia, la creatività, la cultura, la storia e l’arte, tutti ingredienti abbondantemente presenti nella nostra meravigliosa Puglia.”
Cosa potrei mai aggiungere? :-)
A parte la famiglia Sisto, ci sono tante altre cose della loro azienda che mi hanno colpita e di cui conservo un ricordo molto bello. La terra, ad esempio, che aveva un colore molto scuro e un aspetto denso e pastoso, fertile! Con il pasto nudo, fedele al concetto che propugno strenuamente, che se vogliamo essere consapevoli per prima cosa ci dobbiamo riavvicinare alla terra, mi capita spesso di visitare campi e coltivazioni, ma una terra di un colore così bello l’ho vista raramente. Pietrosa, questo sì. Pietrosissima! Guardate la foto del prezzemolo qui sopra.
La terra è così piena di pietre che quelle più grosse (che sono moltissime!) devono essere estratte dal terreno e ammucchiate in montagne pietrose sui lati dei campi, o essere trasformate in meravigliosi muretti a secco che corrono lungo quasi tutte le proprietà di campagna del posto.
Mi sono chiesta anche se quella costruzione geniale che è il Trullo derivi proprio dalla necessità di smaltire tutte queste pietre. Anna, tu che sei trullata, che dici?
Una persona che difficilmente dimenticherò è Nicola, l’agricoltore che tiene in mano le redini della coltivazione in azienda. Voglio dire, guardatelo negli occhi e ditemi se non gli affidereste le vostre amate piante. Quando l’ho visto raccogliere le verdure e gli ortaggi ho riconosciuto al volo il gesto che ho visto fare mille volte anche a Giancarlo, quando, chino sulla verdura che raccoglie, taglia via le foglie esterne più dure e quelle rovinate o mangiucchiate e le sparge sulla terra attorno alle piante, per creare una sorta di pacciamatura che protegga le radici dal freddo in inverno e mantenga l’umidità nella stagione calda.
Quel tipo di uomini che quando hanno in mano un mucchio di broccoli li portano con l’orgoglio e la soddisfazione del fidanzato di fresco che va a trovare l’amata con un mazzo di rose appena colte. Guardate che bouquet :-D
Abbiamo riempito un po’ di ceste con tutta quella roba buona, freschissima e croccante che abbiamo colto: c’erano cespi di bieta e di insalata, molti tipi di cavoli, zucche, sedano, rucola selvatica come se non ci fosse un domani, e ho visto anche dei carciofi in progress che quando saranno adulti e (non) vaccinati sarei molto curiosa di assaggiare :-)
Dopo la passeggiata nei campi, il corso, la mangiata di polpette di pane e verdura e un sacco di chiacchiere, ci siamo seduti fuori e abbiamo chiacchierato ancora fino a quando non si è fatta sera. I bambini si sono sfrenati nei campi, rotolati gioiosamente su una collinetta, e sono stati cambiati dalla testa ai piedi dai genitori tipo quattro volte :-P
Insomma, se abitate in Puglia, magari nei dintorni di Bari, andateli a trovare, fate una chiacchierata con Renato, fatevi portare a visitare i campi e magari cogliete (è proprio il caso di dirlo) l’occasione per fare la spesa molto consapevole.
A questo proposito sappiate che Renato Sisto, siccome ci vuole bene e ci apprezza, ci ha accordato uno sconto di tutto rispetto per i nostri soci. Tutti i pastonudisti che presenteranno la tessera avranno uno sconto del 10% sulla spesa di verdura che faranno da Bio&Sisto; sugli altri prodotti, vale a dire pane, farina, conserve, sottoli, tisane, spezie, pasta artigianale, miele etc, sempre provenienti da produttori consapevoli di loro assoluta fiducia, non fanno ricarico quindi non c’è uno sconto, ma i prezzi sono quelli che ormai state imparando a conoscere, cioè quelli (secondo me ottimi e giusti sia per chi compra che per chi produce) del contatto diretto con il produttore.
Che dire, più di questo. Che amo i posti dove il pasto nudo mi porta? Che più acquisisco conoscenze nel campo dell’alimentazione e più capisco l’importanza di ritrovare il contatto ancestrale che abbiamo con la terra, con le piante, con la natura in genere? E che per immergersi in tutto questo basta cambiare un pochino le proprie abitudini, non c’è bisogno di stravolgerle, e andare a curiosare dai produttori che si trovano nei vostri dintorni, inizialmente solo per dare uno sguardo, poi da cosa nasce cosa e vi ritrovate con una cassetta di mele un po’ ammaccate nel bagagliaio della macchina, e poi a fare marmellate e torte. Felici terminali :-)
Bio&Sisto
Strada comunale Tortorella, Contrada Tortorella, — 70043 Monopoli (Bari)
info@bioesisto.it
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+39.349.1113767
+39.349.6630159
e il verde, colore della speranza. guardi queste foto e pensi che è proprio così.
Che bella giornata che abbiamo passato insieme, mia cara. Sei entrata nella nostra famiglia con il tuo poolish, con le tue crepes di pasta madre, con la tua semplicità e simpatia :)) La tua pasta madre ancora tiene duro e fa il suo dovere anche perché io la tratto con cura :)) Un abbraccio!
[…] ci vennero a trovare, rimasero piacevolmente colpiti dalla nostra terra e dal nostro progetto (parole loro), come a noi è piaciuta tantissimo l’idea dell’associazione e della rete di produttori […]