Ve l’ho detto, no, che è da un po’ che a scanso di equivoci ho deciso di diminuire molto il glutine nella nostra dieta rispetto a qualche anno fa (e sempre di più negli ultimi mesi). Questo per prevenire eventuali intolleranze, visti i problemi che ha il grano moderno, e il fatto che quando si mangia fuori è praticamente dappertutto.
Siamo tutti un po’ in overdose di glutine, se ci pensate. Provate un po’ a vivere una sola giornata senza toccare alimenti che contengono glutine e poi mi dite. È complicatissimo!! Siamo abituati a mangiare frumento continuamente, a colazione, a pranzo, a merenda e a cena, sotto forma di pane, di pasta, di dolci, e poi biscotti, crackers, piadine, pizza e così via.
Personalmente non ho nessun sintomo importante tipo mal di testa ricorrenti o grosse difficoltà digestive (sono quelli che sento più spesso tra gli intolleranti); moltissimi amici e conoscenti però mi dicono di avere questo problema, e siccome mi sono interessata un po’ al grano, alle farine, ai vari modi per macinarle, e al glutine in particolare, ho pensato fosse meglio differenziare di più la nostra alimentazione, ché prevenire è meglio che curare (che, per caso sono un crogiuolo di proverbi?).
Ho anche notato, se devo dire la verità, che quando non mangio glutine mi sento più leggera, e da quando ho stretto ancora un po’ di più (diciamo che uno dei due nostri pasti principali non prevede niente che contenga glutine – e non è facile, credetemi) mi sono anche asciugata fisicamente e mi sento meno stanca, e più lucida mentalmente. Sarà un caso?
Ultimamente ho visto una ricetta di cui vi devo assolutamente mettere a parte, oltretutto su un blog che visito spesso, di una donna molto speciale che abita nella bellissima Toscana, Giulia Scarpaleggia. Non so se conoscete il mitico Jul’s Kitchen, io lo seguo spesso e devo dire che son rimasta basìta quando ho letto che ultimamente persino lei, che è l’immagine della salute, ha scoperto di essere intollerante a glutine, latticini e cioccolato :-(
Lungi dall’abbattersi, questa magnifica donna si è messa a provare piatti alternativi, e il primo sono proprio questi gnocchi fatti solo di patate (patate vere e proprie e fecola di patate), che ha scovato a sua volta sul bellissimo blog giap-cino-statunitens-italo-australiano di Emiko, un’altra donna che appellare splendida è poco (guardate voi). Anche il marito di Emiko ha una grave intolleranza al glutine, e questo l’ha portata a sperimentare, e devo dire che non la ringrazierò mai abbastanza per questi gnocchetti perché sono facili, buonissimi e leggeri come non mai. Morbidi ma non molli, versatili con qualsiasi condimento (io li ho già fatti un paio di volte e tutte e due ne avrei mangiati altri tre piatti).
Rispetto alla ricetta classica degli gnocchi è abbastanza diversa. Non so come li fate voi, io di solito metto circa 300 grammi di farina (orientativa — mi fermo quando l’impasto è diventato maneggevole) e un uovo per un chilo di gnocchi, uso patate a pasta gialla un po’ vecchie, le bollo con la buccia per non fargli assorbire acqua, aspetto che tornino a temperatura ambiente perché se no assorbono molta più farina e si rischia che vengano duri (forse perché l’acqua che contengono evapora?). Impasto meno possibile per non far sviluppare la maglia glutinica e via.
In questo caso invece gli gnocchi vengono cotti al forno (!) su un letto di sale (nelle foto vedete quello fino perché avevo solo quello, ma se avete quello grosso è anche meglio), in modo che assorba il liquido eventuale che le patate potrebbero trasudare, e quindi sono molto più asciutti e hanno bisogno di pochissima fecola di patate per stare insieme.
Tra parentesi il sale io lo riutilizzo in mille modi, ad esempio per fare uno scrub sul corpo con un po’ di bagnoschiuma (con quello fino, eh!!! E andandoci molto leggera, che graffia) o nell’acqua del bagno in inverno, o anche per un pediluvio corroborante. Potete tenerlo in bagno e aggiungerci qualche goccia di olio essenziale di lavanda (in un barattolo chiuso, se no evapora in un paio d’ore!), ai primi freddi sarà una meraviglia e in più il bagno profumerà tantissimo.
Insomma provate questi gnocchi, sia se avete qualche intolleranza sia se volete prevenirne qualcuna. E anche solo se semplicemente siete curiosi, perché sono strepitosi, parola di izn :-)
Ingredienti:
per gli gnocchi:
1 chilo di patate farinose, possibilmente della stessa grandezza
500 grammi di sale marino integrale
100 grammi di fecola di patate
1 uovo felice
1 cucchiaino di sale marino integrale
per la salsa:
1 peperone rosso grande
1/2 cipolla
olio extravergine d’oliva
sale marino integrale
pepe in grani
un pezzetto di parmigiano
un mazzetto di origano fresco
Facilissimo. Accendete il forno a 180°C, lavate e asciugate bene le patate, senza sbucciarle, prendete una teglia bassa e larga, spargeteci sopra il sale e adagiateci le patate, così come sono. Sbattete tutto in forno e dimenticatevelo per un’oretta (se sono patate medie, altrimenti aggiustate i tempi a seconda della loro grandezza).
Provate a infilarci dentro una forchetta per controllare se sono abbastanza morbide, se no prolungate la cottura per altri cinque o dieci minuti. Tiratele fuori dal forno, aspettate che si intiepidiscano abbastanza per poterle maneggiare e spellatele. Passatele al passapatate o al passaverdure (più incorporano aria e meglio è) facendole cadere in una ciotola di vetro molto grande o su una spianatoia di legno o di marmo.
Sbattete leggermente l’uovo e incorporatelo all’impasto, poi aggiungete la fecola di patate alla quale avrete mescolato il cucchiaino di sale. Impastate per bene (qui non c’è il problema della maglia glutinica) e formate una palla.
A questo punto procedete come al solito: formate dei salsicciotti lunghi, un po’ più cicciottelli di un dito, e tagliateli a pezzetti di circa un centimetro di larghezza. Tenete conto che devono venire più piccoli degli gnocchi normali, come potete vedere nelle foto. Se ho ben capito in Toscana chiamano questo tipo di gnocchi “topini” :-) Mettete l’acqua a bollire, salatela e lasciate cuocere gli gnocchi fino a quando non vengono a galla.
Per il condimento ho semplicemente affettato molto sottilmente la cipolla, l’ho fatta appassire in un fondo d’olio, ho aggiunto il peperone tagliato a dadini, l’ho fatto cuocere a fuoco medio fino a quando non è diventato morbido (e saporito!), e alla fine ho aggiunto direttamente sul piatto una macinata di pepe, un cucchiaio di parmigiano e qualche fogliolina (e anche qualche fiore!) di origano, ma ovviamente potete usare tutto quello che vi viene in mente, dal ragù (magari in inverno!) al pesto di qualsiasi cosa :-)
Ma grazie! Non vedo l’ora di provarli, perché sono un’amante degli gnocchi e nonostante non soffra di nessun tipo di allergia conclamata, soffro aimè di emicrania. E senza glutine (o meglio, con meno glutine) nella mia dieta sto sensibilmente meglio.
Io per gli gnocchi tradizionali non uso né uova né sale e uso le patate con la buccia rossastra… proverò a seguire la tua ricetta passo per passo, poi ti saprò dire!
Anch’io non uso le uova, e le patate le cuocio al vapore senza buccia…ma li voglio provare anche se, in famiglia, nessuno soffre di intolleranze ( per fortuna!).
Cavoli che meraviglia questi gnocchi!
Questi gnocchi sono molto interessanti! Io rientro nella folta schiera di sensibili al glutine per cui cerco di limitarlo il più possibile. Ho notato, però, che la maggior parte delle ricette senza glutine utilizza farine molto raffinate o addirittura amidi puri come in questo caso la fecola. A parte l’inconsistenza nutrizionale di queste farine il problema è che si alza moltissimo l’indice glicemico dei cibi con tutte le problematiche connesse, pertanto cerco di utilizzare farine integrali. Secondo te sarebbe possibile in questo caso sostituire la fecola con della farina integrale di riso senza snaturare troppo questa meraviglia? O diventerebbero troppo pesanti e duri?
Preparati domenica, sono facili facili, impossibile fallire!
Vale la pena preparare la doppia dose, si conservano in frigo un paio di giorni e rimangono ottimi.
Izn, il sale pensavo di riutilizzarlo per salare l’acqua della pasta, che dici?
…e li provo anche io di sicuro, anche perché sembrano molto meno “scoccianti” da fare, nel senso dell’appiccicume a cui a volte si va incontro con quelli classici, che costringe a usare talmente tanta farina che si rischia di mangiare dei sassi.
p.s. ti segnalo un refuso nella penultima frase “alla fine ho aggiunto direttamente sul patito una macinata di pepe”
:o)
Provati con patate viola, che forse non si prestano molto visto che l’impasto non risultava così “liscio” e non sono riuscita a fare quelle bellissime palline, ma ugualmente buonissimi! E come condimento burro di malga e Strachitunt, giusto per prendere due piccioni con una fava ;-)
Valeria, il refuso (insieme alla emme mancante di “mi sono anche asciugata fisicamente”) gliel’avevo gia’ segnalato il 25 agosto, ma Sonia e’ senza speranza. Le voglio bene anche per questo ;-)
Anzi, guarda, ti passo ufficialmente lo scettro di “correttrice di post del pastonudo”. Per me e’ troppo frustrante, perche’ tanto la meta’ non li corregge comunque (ed e’ meglio che io smetta di correggere gli altri) :-)
Congratulazioni!! :-)
Claudia! troppo onore! ahahaha mi sa che smetto anche io di correggere gli altri! ;o)
Aò voi due!! Ma la smettete di smettere di correggermi?! Ché poi come faccio iooooo!!! E vabbeh adesso correggo, se lo faccio subito ricominciate a… sbozzare le bozze? :-D
Ahahah
Ma scusa, Sonia, che ti aspetti da pastonudisti attenti? Non e’ che possiamo limitare l’attenzione e la consapevolezza solo al cibo… <3
Mi pare che 500 gr di sale siano troppi…non sarà uno sbaglio? Saluti
@Luigi: No no Luigi, come spiego nell’incipit della ricetta e come si può vedere dalle foto i 500 grammi di sale non servono per condire l’impasto ma per cuocere le patate su un letto, appunto, di sale :-)
Mia madre che da una vita fa gli gnocchi tradizionali suggeriva di mettere anche del parmigiano nell’impasto. Sono intollerante al grano quindi ho provato la vostra ricetta veramente semplice e buona. Mi sono avanzati dei gnocchetti che ho fatto congelate stesi su di un vassoio per poi conservarli in frizer dentro un sacchetto… li cuoceró tra qualche giorno magari con un sughetto al gorgonzola. Ciao
Li ho fatti in abbondanza: molto buoni e facilissimi da fare. Quelli avanzati li ho congelati, prima distribuiti su un vassoio e poi trasferiti in un contenitore. Avevo qualche dubbio a farlo, perché so che le patate non amano il congelamento (Sonia tu ne sai qualcosa?, forse il prof può illuminarci su questo aspetto), tanto è vero che per abitudine non le metto nel minestrone se ho intenzione di surgelare l’avanzo.
Ebbene i miei dubbi hanno trovato conferma: li ho fatti oggi a pranzo, nel cuocerli si sono trasformati in una pappa; non so se sia dipeso dall’assenza di farina di grano nell’impasto o in una reazione tipica delle patate al freddo… di certo vi sconsiglio di congelarli. Chi tra il lettori lo ha fatto che esperienza ha avuto in merito?
Ciao, sto studiando come fare degli gnocchi senza glutine per un caro amico “celtico”. Io ho sempre congelato gli gnocchi di patate e restavano perfetti, mi chiedevo se dipenda dalla farina. Ho letto altre ricette, qualcuno li ha provati con le varianti al riso o con la farina “deglutinizzata”?