Chi deve evitare alcuni prodotti animali, o tutti, perché segue una dieta vegetariana (senza carne e derivati) o vegana, per motivi religiosi, etici e/o salutistici, ha non poche difficoltà quando deve scegliere tra i prodotti che trova sugli scaffali dei supermercati quelli che non contengono ingredienti di origine animale. La difficoltà non riguarda gli ingredienti di cui è nota a tutti l’origine animale, come la gelatina, i grassi animali, il latte e i numerosi derivati, tra cui il lattosio, bensì gli additivi alimentari.
additivi alimentari non vegani
La faccenda sta in questi termini: dei quasi 350 additivi alimentari attualmente permessi, una quarantina circa è o può essere di origine animale. Di questi, soltanto quattro sono di sicura origine animale. Perciò, per evitarli, basta semplicemente sapere quali sono. Sono i restanti – la maggioranza – che dànno filo da torcere al povero acquirente vegetariano o vegano, perché possono provenire non solo da fonti animali ma anche da fonti alternative (microbi e piante), oppure essere ottenuti artificialmente.

Per saperlo ci vorrebbe una norma che imponesse ai produttori di dichiarare in etichetta l’origine degli additivi alimentari che usano. Poiché la norma non c’è, e sono pochi i produttori che se la sono data su base volontaria, l’unica soluzione possibile è chiamare la ditta produttrice. Ma risponderà? E, se c’è risposta, sarà soddisfacente? Mi preme sottolineare che questi additivi possono essere presenti anche negli integratori e nei farmaci.

Può essere utile a tutti vedere questi additivi un po’ più da vicino. Considerate l’elenco che segue un allegato della mia guida sugli additivi alimentari e dello speciale sugli additivi che uscirà a breve su Valore alimentare on line.

Additivi alimentari di sicura origine animale

E 120 cocciniglia o acido carminico, carminio.
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: esoscheletro di una cocciniglia che viene allevata proprio per estrarre questo colorante. Non va confuso con l’E 124 Rosso cocciniglia A o Ponceau 4R che è un colorante di sintesi.[/highlight]
E 901 cera d’api;
E 904 gommalacca o Shellac.
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: secrezioni di insetti.[/highlight]
E 966 lattitolo
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: lattosio, lo zucchero del latte, che viene idrogenato chimicamente. Il lattitolo è anche il principio attivo di alcuni farmaci lassativi.[/highlight]

Additivi alimentari di probabile origine animale

E 431 stearato di poliossietilene;
E 435 monostearato di poliossietilene sorbitano, o polisorbato 60;
E 436 tristearato di poliossietilenesorbitano, o polisorbato 65;
E 470b sali di magnesio degli acidi grassi – se l’acido grasso utilizzato è l’acido stearico. Questo additivo, sotto forma di stearato di magnesio, è frequentemente presente come eccipiente dei farmaci in forma di compresse;
E 481 stearoil-2-lattitato di sodio;
E 482 stearoil-2-lattitato di calcio;
E 483 tartrato di stearile;
E 491 monostearato di sorbitano;
E 492 tristearato di sorbitano.
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: gli additivi alimentari sopra riportati sono ottenuti utilizzando di solito grassi animali scissi chimicamente nei loro componenti (acidi grassi e glicerolo). Dagli acidi grassi così ottenuti si ricava l’acido stearico che viene poi legato ad altre sostanze non di origine animale (poliossietilene, sorbitano, acido tartarico, lattilato).[/highlight]
E 920 L-Cisteina È un amminoacido solforato.
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: proteine estratte dalle piume di volatili o dalle setole dei maiali. Una possibile alternativa è il glucosio, che viene sottoposto a fermentazione batterica. La L-Cisteina in passato era estratta anche dai capelli umani, ma attualmente nell’Unione europea è proibito impiegare nella produzione alimentare additivi e altri prodotti ricavati da tessuti umani. È presente anche in alcuni integratori alimentari a base di amminoacidi.[/highlight]
E 1105 lisozima.
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: bianco d’uovo (potrebbe anche essere prodotta utilizzando microrganismi geneticamente modificati).[/highlight]

Additivi alimentari ottenuti di solito da oli e grassi vegetali

E 304 esteri dell’acido ascorbico con acidi grassi;
E 432 monolaurato di poliossietilenesorbitano (polisorbato 20);
E 433 monooleato di poliossietilenesorbitano (polisorbato 80);
E 434 monopalmitato di poliossietilenesorbitano (polisorbato 40);
E 442 fosfatidi di ammonio;
E 470a sali di sodio, potassio e calcio degli acidi grassi;
E 470b sali di magnesio degli acidi grassi;
E 471 mono e digliceridi degli acidi grassi;
E 472a-f esteri di mono-e digliceridi degli acidi grassi;
E 473 esteri di saccarosio degli acidi grassi;
E 475 esteri poligliceridi di acidi grassi;
E 477 esteri dell’1,2 propandiolo degli acidi grassi;
E 479b prodotto di reazione dell’olio di soia ossidato termicamente con mono- e digliceridi degli acidi grassi;
E 493 monolaurato di sorbitano;
E 494 monooleato di sorbitano;
E 945 monopalmitato di sorbitano;
E 570 acidi grassi.
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: gli additivi alimentari sopra riportati sono ottenuti utilizzando di solito oli e grassi vegetali scissi chimicamente nei loro componenti (acidi grassi e glicerolo). Gli acidi grassi così ottenuti, o l’acido oleico e laurico, vengono da essi isolati; sono poi legati ad altre sostanze non di origine animale (poliossietilene sorbitano, saccarosio, glicerolo, olio di soia).[/highlight]

Additivi alimentari ottenuti di solito da glicerina e derivati

E 422 glicerina (o glicerolo);
E 474 Sucrogliceridi;
E 476 Poliricinoleato di poliglicerolo;
E 1518 Diacetato di glicerile (diacetina);
E 1518 Triacetato di glicerile (triacetina).
[highlight backgroundcolor=”d6e6ed” textcolor=”000000″]Provenienza: la glicerina di solito non si ottiene dalla scissione dei grassi ma dal propano, un idrocarburo proveniente dalla distillazione del petrolio. È anche utilizzata la glicerina che si libera nel processo di produzione dei biocarburanti. Per produrre gli altri additivi, la glicerina viene poi legata ad altre sostanze non di origine animale (acido ricinoleico, acido acetico, saccarosio).[/highlight]

Post scriptum

Se vi interessa sapere gli alimenti nei quali è più frequente la presenza di questi additivi scrivete a qualitas.cibi@libero.it