Passi – si fa per dire – che siano usati a piene mani dall’industria alimentare per ingannare subdolamente consumatori vulnerabili come i bambini. Un esempio di scelleratezze del genere sono quelle caramelle gommose in technicolor per i quali i bambini vanno matti e poi, dopo averne ingurgitate senza risparmio, si beccano una pruriginosa orticaria.
Ma che ne faccia uso anche l’industria farmaceutica per produrre i suoi medicinali è davvero il colmo. Ed ora vi riporto un caso che fa rabbrividire: la presenza del colorante alimentare, eritrosina (codice europeo E 127), in farmaci da assumere *in gravidanza*.
Il protocollo per la prevenzione della spina bifida stabilisce che per tutto il primo trimestre di gravidanza (a partire da almeno un mese prima del concepimento, se questo viene programmato), le donne assumano quotidianamente almeno 0,4 mg di acido folico o folati, alias vitamina B9. Orbene, quando ero impegnato a scrivere il quaderno Gravidanza e alimentazione, mi presi la briga di guardarmi la composizione della maggior parte dei medicinali (e degli integratori alimentari) a base di queste sostanze in circolazione. E fu così che scoprii che alcuni di questi prodotti contengono l’eritrosina. Rimasi allibito, perché si tratta di uno dei coloranti permessi che desta maggiore preoccupazione. Ora vi faccio il suo identikit.
L’eritrosina è un colorante artificiale contenente iodio. Nelle prove tossicologiche sulle cavie è risultato che altera la funzionalità della tiroide e aumenta il rischio di insorgenza dei tumori di questa ghiandola. Gli esperti, però, hanno deciso che se una persona ne ingerisce anche quotidianamente una quantità non superiore a 0,1 mg per chilo di peso corporeo, non corre alcun rischio per la propria salute. Questo valore è la cosiddetta DGA dell’eritrosina. Da precisare che ogni additivo permesso ha la sua DGA.
In pratica, stando al parere di questi esperti, un bambino di 5 anni che pesa 20 chili potrebbe ingerire tranquillamente fino a 2 mg al giorno di questo colorante. Considerato che l’eritrosina è permessa soltanto nelle ciliegie candite e nelle macedonie industriali, e che questi prodotti si consumano raramente e in piccole quantità, possiamo stare abbastanza tranquilli che in tenera età il rischio di superare la DGA sia inesistente. Ovviamente, se è corretta la DGA dell’eritrosina! Eh sì, perché dovete sapere che la DGA di un additivo non è immutabile, ma viene abbassata dagli esperti tutte le volte che la ricerca stabilisce che il tale additivo è più tossico di quanto stimato sulla base di dati scientifici acquisiti in precedenza.
Ma come la mettiamo con l’eritrosina presente in alcuni medicinali contenenti acido folico o folati che le donne in gravidanza assumono tutti i santi giorni e a lungo, proprio mentre la creatura che hanno nel grembo sta cominciando a edificare gli organi? Siamo certi che l’eritrosina assunta dalla madre non arrivi al feto o che ci arrivi in quantità che non nuocciono al suo sviluppo? Gli studi effettuati sugli esseri umani sono troppo pochi e condotti su pochissime persone per dare una risposta.
Comunque, considerando che il feto pesa 1 grammo alla fine del primo mese, 11 grammi alla fine del secondo e 45 alla fine del terzo, e ammesso per assurdo che si potesse tener conto anche per il feto della DGA stabilita per la eritrosina, alla fine del primo mese di gestazione la quantità di colorante che il feto dovrebbe ricevere dalla madre per non subire danni non dovrebbe superare la decima parte di 1 microgrammo, cioè la decimilionesima parte di 1 grammo (una quantità quasi omeopatica!).
Ma poi, anche ammettendo che non ci siano motivi per temere effetti nocivi sul feto da parte dell’eritrosina, non possiamo non chiederci che motivo c’è di colorare i medicinali, in particolare quelli destinati a determinate fasce della popolazione, come le donne in gravidanza e i bambini in tenerissima età, e in più con un colorante come l’eritrosina.
La triste storia non finisce qui. In medicamenti a base di acido folico e folati, oltre all’eritrosina, possono esserci anche altri coloranti, come titanio diossido (E 171) e ferro ossido nero (E172), e i conservanti noti come parabeni.
I parabeni sono un’altra categoria di additivi alimentari in odore di nocività, perché interferiscono con l’attività degli ormoni sessuali; due di essi, il para-idrossibenzoato di propile (E 216) e il il sodio p-idrossibenzoato di propile (E 217), sono stati recentemente vietati negli alimenti dopo essere stati usati per decenni. Questi conservanti si trovano anche in numerosi prodotti cosmetici.
In farmacia, in erboristeria e addirittura on-line si possono comprare integratori alimentari contenenti acido folico o folati. Di norma largheggiano in coloranti ed altri vari additivi più dei farmaci. In uno di questi ho trovato ben 7 additivi, di cui 4 sono coloranti: biossido di titanio (E 171), ossidi e idrossidi di ferro (E172), azorubina (E 122), e blu brillante (E133).
L’azorubina è uno di quei coloranti alimentari per i quali la normativa sugli additivi andata recentemente in vigore impone che si riporti in etichetta: “può avere un effetto avverso sull’attenzione e sull’attività dei bambini”. Vi rendete conto?
Insomma, mamme in attesa, state attente non solo agli additivi presenti negli alimenti industriali ma anche a quelli che assumete con i medicinali e gli integratori o si assorbono, per via cutanea, con i cosmetici. Altrimenti potreste correre il rischio di intossicare la creaturina che sta crescendo nel vostro grembo ancor prima di metterla al mondo. Gli studi di epigenetica stanno provando che i tanti contaminanti ambientali che bombardano il feto tramite la madre, possono alterare, anche se in una maniera reversibile, il suo DNA, e ciò può compromettere non solo la salute del bambino che nascerà ma anche quella delle generazioni successive.
La dermatite atopica, un disturbo che oggi tormenta quasi il 15% dei bambini nei primi anni di vita (e nei casi sfortunati anche oltre) potrebbe proprio spiegarsi con l’epigenetica.
Gli additivi presenti nei farmaci sono riportati nel bugiardino alla voce eccipienti, e quelli presenti negli integratori alimentari e nei cosmetici nell’elenco degli ingredienti. Per fortuna sono disponibili medicinali e cosmetici contenenti acido folico o folati che non contengono coloranti o altri additivi potenzialmente nocivi. A questo punto viene spontaneo chiedersi se si abbia davvero bisogno di assumere in gravidanza farmaci contenenti acido folico o folati dal momento che ci sono tanti alimenti, tra cui le verdure, che sono ricche di questa vitamina.
Ma è bene discutere di una cosa alla volta. Perciò, fermiamoci qui e rimandiamo ad altra occasione il dibattito su questo tema.
Post scriptum
Se volete i nomi dei farmaci contenenti acido folico e folati *senza* eritrosina e altri additivi nocivi, scrivete a qualitas.cibi(chiocciola)libero.it
l’acido folico allora potrebbe essere assunto mangiando alimenti che lo contengono o è necessario far ricorso agli integratori?
Volevo fare un’osservazione sulla frase “A questo punto viene spontaneo chiedersi se si abbia davvero bisogno di assumere in gravidanza farmaci contenenti acido folico o folati dal momento che ci sono tanti alimenti, tra cui le verdure, che sono ricche di questa vitamina.”
Il quantitativo di acido folico presente nei vegetali non è sufficiente a raggiungere il fabbisogno giornaliero di acido folico richiesto in gravidanza o meglio prima quando si sta pianificando una gravidanza.
Articolo molto interessante… io mi sono ammalata di tiroide proprio dopo la gravidanza e non ci sono altri casi nella mia famiglia e mio figlio soffre di dermatite atopica dalla nascita… diciamo che inizio a fare due più due…
Mi hanno prescritto l’acido folico x carenza di ferro, dopo due giorni ero al pronto soccorso con una pesante orticaria i medici dopo le domande: ma ha mangiato qualcosa di diverso…io ho risposto che ero vegetariana la mia alimentazione è sanissima..l’unica cosa sono due giorni che prendo la folina. Interromperla subito…poi leggo sul bugiardino.. e l’orticaria era un effetto collaterale insieme a incubi notturni..avuti anche quelli. Comunque una volta in gravidanza..solo verdure!! Bandito dalla mia vita!!
@tutti. Affinché non si faccia “di ogni erba un fascio” tengo a precisare che della decina di farmaci contenenti acido folico o folati (compresse) esaminati, solo due contengono gli additivi di cui vi ho parlato nel post. Gli altri hanno solo i normali eccipienti come lattosio, cellulosa e magnesio stearato.
La quantità di acido folico presente in questi farmaci varia da 0,4 mg a 15 mg. Riguardo ai parafarmaceutici (integratori) a base di acido folico, ne ho esaminato solo alcuni, ma mi sono perso perché gli eccipienti sono i più disparati, possono (o non possono) contenere gli additivi di cui abbiamo parlato e anche altri, e infine… costano mediamente troppo.
Buon giorno dott. Giannattasio, seguo sempre con interesse i suoi articoli che, sembra piaggeria ma non lo è, corrispondono spesso ai pensieri che mi frullano per la testa in quel momento. Questa volta mi è venuta in mente quella pubblicità che stanno trasmettendo in televisione di una nota multinazionale che invita le donne in gravidanza ad assumere acido folico. C’è qualcosa che non mi torna: ma noi povere mamme che negli anni passati abbiamo trascorso una gravidanza senza integratori o qualsivoglia “aiuto” come sembra succeda adesso, abbiamo sbagliato? Io credo che seguire una dieta variata, cercando di assumere i nutrienti necessari possa essere sufficiente a far nascere un bambino sano senza dover assumere altro. Sembra che se non si integra con qualcosa di extra non si sia al passo con i tempi.
@ per chi hi fosse interessato. Martedì 3 febbraio alle 10,30 parlerò a Villa Necchi Campiglio in Milano, via Mozart 12 (MM1 Palestro) sul tema Allergie e delle Intolleranze alimentari. Oltre che di prevenzione, alimentazione e validitàdei test, parlerò di alcuni miti da sfatare. Dopo l’incontro, ehe dovrebbe terminare verso le 12,30, sono a disposizione di chi volesse avere consigli individuali su allergie alimentari, celiachia e dermatite atopica. Vi prego di prenotare a naturasi.it/eventi-milano. L’incontro si ripeterà la sera ma purtroppo i posti sono esauriti. Mi farebbe piacere conoscere qualche affezionato pastonudista.
@rossella. Lei ha ragione, è questione di buon senso ma purtroppo c’è chi ha interesse a farcelo perdere per rifilarci porcheria. Si è vero, ormai siamo convinti che se non si integra l’alimentazione con qualcosa ci si ammala. Non è che a furia di integrare si rischia di diventare integralisti?