Non mi sono mai piaciute le cose finte, e per cose finte non intendo solo la gente che finge o le bugie, ma anche proprio roba come i bottoni finti, che non aprono nulla, le finte tasche che in realtà sono cucite, e insomma tutti i finto qualcosa perché io poi sono una boccalona e ci casco e i bottoni cerco sempre di aprirli.
Credo sia questo il motivo per cui anche se — come Pollan racconta nell'introduzione al suo bellissimo libro "Cotto" — in tanti guardano programmi di cucina invece di cucinare (alla quale operazione l'americano medio dedica ventisette minuti al giorno o.O), personalmente non riesco a guardare qualcuno che cucina senza sentire una spinta irresistibile a farlo in prima persona.
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dico solamente che… forse l’apertura di questo post adesso, in questo preciso momento della mia vita…tu Sonietta…che devo tanto scriverti in privato per chiederti delle cose….non lo so… forse è il caso, forse qualcuno che da qualche parte dell’universo mi sta tendendo una mano per qiutarmi nel mio arduo e difficile percorso nel mio enorme problema….
solo GRAZIE… credo che dovrò averlo….
Manu.
Bellissimo libro che fa parte della mia libreria in cucina ;)