Per una che soffre tantissimo il contatto con la folla mi sto dando da fare! Una delle cose che mi piace di più di Terrafondai è la cadenza mensile, ogni terza domenica del mese; già dopo queste prime tre volte sta diventando un po’ un metronomo che scandisce il lavoro che faccio con il pasto nudo.
Ogni nuovo mercato preparo la nuova locandina, aggiornata con i produttori che saranno presenti, mi invento qualche cosa carina (o buona!) da portare al nostro banco per raccogliere fondi per il pasto nudo, disegno i cartelli di legno che identificano i nuovi produttori e progetto una possibile futura segnaletica che renda più semplice capire dove si trova nel giardino chi vende cosa, e infine annoto e pubblico su facebook la lista dei prodotti che ognuno dei produttori porterà.
Quest’ultima operazione è quella più lunga e per me interessante da fare; essendo tutte piccole realtà, anche lo zoccolo duro di una decina di produttori che viene sempre, cambia sensibilmente i prodotti che porta al mercato, a seconda della stagione. Ovviamente le differenze macroscopiche sono soprattutto sui banchi della verdura, e posso dirvi che in inverno gli agricoltori devono veramente aguzzare l’ingegno per portare ortaggi diversi dai cavoli e dalle rape!
Per fortuna esistono i finocchi, i broccoli e la minestra napoletana (che poi sempre cavoli sono), il cavolo riccio da fare croccante nel forno, la scarola, il radicchio e insalate varie (che però con il caldo di questi ultimi giorni stanno spigando!), l’immancabile meravigliosa cicoria e relative puntarelle, i porri e le patate la bieta, le carote, qualche zucca, e le conserve, che molti degli agricoltori preparano con gli ortaggi soverchi.
Queste ultime sono una mano santa quando tornate tardi dal lavoro o da una giornata intensa e dovete preparare qualcosa al volo per la cena: un piatto di pasta o di cereali, un vasetto di patè di cavolo, di puntarelle, di carciofi o di broccoli, un giro d’olio buono (ve l’ho detto che questo giro avevamo con noi Andrea Serrilli, e che lo troverete anche a Febbraio?), una spolverata di parmigiano ed è fatta.
Devo ringraziare in particolare Tiziana (che vedete qui sotto) e Gianpiero (nella foto di apertura) di Bio Agricoltura Filippi, che anche se avevano un altro impegno sono riusciti lo stesso a venire (da Cori!) con tutte le loro cose buone. Di solito questo periodo per gli agricoltori è molto intenso anche perché si passa dagli ortaggi invernali a quelli primaverili/estivi e quindi c’è da seminare, trapiantare, e a volte c’è un vero e proprio “buco” di produzione.
Sempre in tema di stagionalità, anche la frutta ha i suoi percorsi: le arance che i Contadini per passione hanno donato al pasto nudo ormai vanno verso gli ultimi raccolti (a proposito, ve l’ho detto che adesso sono disponibili i mandarini tardivi di Ciaculli???) e quindi ho pensato bene di farne tante (tante!!) saporitissime marmellate con le scorzette che ho portato sul nostro banco per raccogliere fondi per il pasto nudo <3 Etichette disegnate, tagliate e acquarellate a mano una per una!
In inverno l’olio è stato appena molìto, quindi è strabuono, e non poteva mancare, come vi accennavo sopra, Andrea Serrilli con le sue monocultivar (olio proveniente da olive di un’unica varietà). Andrea ha portato la mia amata Coratina, forte, intensa e amara come solo lei sa essere, il Leccino, che è piuttosto dolce, l’Ogliarola garganica che è una via di mezzo, e la selezione 1855, un fruttato leggero perfetto per i dolci e per friggere. E poi le mandorle, miste dolci e amare, provenienti in gran parte da alberi secolari <3
Anche stavolta c’era quasi tutto lo zoccolo duro di questa edizione di Terrafondai; mancavano all’appello Andrea e Massimiliano di Corte del Lupo che si sono presi una meritata vacanza, Anne Line della Fattoria Ma’Falda, visto che le capre giustamente erano in asciutta (cioè non in lattazione, il periodo che precede il parto), e Mino e Roberta di Semia Bio che erano indaffaratissimi a fare la rotazione degli ortaggi sui campi.
Per fortuna Valerio di AristoApi e la sua dolce metà erano in postazione con il loro miele (io mi devo rifornire almeno una volta al mese!) e Simone di Poggio della Stella aveva portato il loro Baio Oscuro che ormai beviamo regolarmente a casa. Per le loro leggendarie marasche invece dovrò aspettare ancora un bel po’, sigh :-(
Anche Antonella di Sapori di Ieri fa parte degli irriducibili :-D Sulle sue marmellate, sulle salse, le erbe aromatiche sotto sale e sulle sue meravigliose nocciole (ma come ti ho detto, Antonella, io necessito di confezioni da almeno un chilo :-D) si può sempre contare a Terrafondai.
Mia, scusatemi, ma non ce la faccio a non fotografarla. Zitta zitta, morbida morbida, sta diventando la mascotte di Terrafondai. Credo sia la cagnolina più educata, gentile e discreta che abbia mai conosciuto, se vogliamo sorvolare sulla morbidosità del pelo e lo sguardo ammaliante!! <3
Le nocciole di Antonella sono della varietà “tonda gentile romana”. Le coltiva nella Tuscia Viterbese — dove la nocciola è la regina indiscussa delle coltivazioni — selezionando la prima scelta, che ha un calibro che va dai 13 ai 15 mm, ed eliminando le nocciole che vengono bucate dai vari insetti, dato che non utilizzano insetticidi, né alcun altro tipo di trattamento sintetico.
Fabio di Tofu Otani ha preparato dei piattini per far assaggiare un po’ di ogni cosa, e finalmente stavolta ha portato il tofu fritto di cui avevo finora sentito solo parlare! Mi sono accaparrata una confezione di tofu fresco e ho provato subito a rifarlo a casa, è facilissimo: basta avvolgere il tofu in un panno pulito per far assorbire quanto più liquido possibile, e poi tagliarlo semplicemente a dadini e friggerlo in olio profondo. No c’è bisogno di panatura né altro, il tofu forma spontaneamente una crosticina dorata molto appetitosa :-9
Passiamo agli artigiani, ché nei post precedenti li ho veramente trascurati! Al telaio di Sofia stavolta vedete il suo mitico marito, che — lungi dal tessere — riposa le stanche membra :-D era solo un’illusione, Sofia si era allontanata tipo tre secondi e subito dopo lo scatto l’ha sfrattato per rimettersi a lavorare. Credo che dal prossimo mercato in poi la chiameremo Stakanov.
Oltre alle solite (pazzesche e morbidissime) sciarpe, e ai poncho per adulti e per bambini (quello marrone mi piaceva un sacco!) Sofia sta facendo una linea di portapenne/portasoldi/portadocumenti/portaqualcosa, pieni di bottoni, fili che si avvolgono, aperture diagonali strane, foderati e non, che mi piace tantissimo.
Ovviamente la minizac non è rimasta indifferente a tutto questo fascino, e ha insistito (come solo loro sanno insistere, arghhhh) per avere il primo portamatite assolutamente ecologico e artigianale della sua vita, che adesso conserva gelosamente nel suo cassetto delle cose importanti, ben rifornito di matitoni di legno steineriani :-D
Di Stefania Duranti e dei suoi bellissimi oggetti in argilla ancora non vi ho parlato bene. Lei è una veterana di questo materiale: scenografa, scultrice e ceramista, ha avuto per vent’anni un laboratorio artigianale a Roma, nel quartiere Monteverde.
Nel tempo ha tenuto corsi di ceramica, e creato, rigorosamente a mano, tanti oggetti molto particolari e originali, tra cui questi che vedete. Sono sia cose di uso comune — come vasi, piatti, tazze e tazzine, zuccheriere, orologi, portacandele — che cose molto più artistiche.
Tra queste ultime ci sono delle mattonelle decorative molto particolari (ve le faccio vedere nel prossimo post!), i tappeti murali e i fili da appendere in ceramica incisa e smaltata. Niente di già visto, insomma! Molti oggetti sono realizzati con tecniche raku, e anche più sperimentali, come il naked o il saggar.
Io, che ve lo dico a fare, mi sono innamorata di questa collana meravigliosa. Non le porto, le collane, al limite me le arrotolo sui polsi a mo’ di braccialetti, ma questa è una cosa veramente stupenda! Questi oggetti bisogna toccarli con mano, sentire la sensazione che ti fanno i pezzetti di argilla smaltati quando li prendi e ci giochi (con delicatezza!).
Per tutte le collane e le varie suppellettili per abbellirsi (lo so già siamo belle, ma non bisogna porre limiti alla provvidenza, ci sono sempre margini per esserlo di più!) Stefania ha studiato un impasto particolare di argilla molto più leggero di quello normale, quindi sono anche confortevoli e piacevoli da portare addosso.
Ultimamente Stefania ha deciso di chiudere il suo laboratorio romano e trasferirsi in Toscana, quindi sappiate che queste meraviglie le troverete solo a Terrafondai, oltre all’immenso piacere di farvi una chiacchierata con una donna che ha dedicato la sua vita alla sua passione, e quindi ne sa <3
Last but not least, nell’edizione di gennaio abbiamo avuto una bellissima nuova entrata, una nostra vecchia conoscenza: Elisa Montesi (la pazza che vi saluta qui sopra) e Catia Silvestri dell’associazione Mahel, che hanno portato un sacco di prodotti completamente naturali sia per il corpo che per la casa: scrub, acque toniche, sieri antirughe, creme per le mani e per il corpo, bagni crema, balsami per le labbra, unguenti balsamico, saponi biologici per il bucato, candeggine naturali e le cere per i taglieri e gli altri oggetti di legno di cui vi avevo parlato nell’articolo per la manutenzione degli oggetti di legno per la cucina. Oltre a marmellate, ciambelline al vino e taralli fatti in casa!
Non ho fatto in tempo a fotografarli, ve li farò vedere la prossima volta. Prima di chiudere vi metto qui il link di un esaustivo filmato girato da Aracne TV dove potete guardarci in tutto il nostro splendore (faceva un freddo!!!). La parte dove ci sono io vi prego saltatela perché è inguardabile :-D
Adesso vado che devo organizzare Terrafondai del 18 Febbraio, che incredibilmente stavolta cade in una domenica senza blocco del traffico, vivaddio! Non perdetevi questa prima stagione, vi aspettiamo a Monte Mario! <3
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